SENTENZA PROCESSO
PENALE ROGO 25.08.1999
RISULTATI STORICI OTTENUTI DAI COMITATI CITTADINI
La sentenza inerente il processo per
il tragico rogo del 25 Agosto 1999, in cui persero la vita due
lavoratori della raffineria API e durante il quale centinaia di
cittadini lasciati in balia degli eventi a causa del ritardo con il
quale si segnalò l’emergenza alle Autorità, dovettero abbandonare le
abitazioni, fa risaltare due risultati, per Falconara, a dir poco
storici:
1)
Per la prima volta, da quando esiste la raffineria, alcuni cittadini,
come singoli e come Associazioni si sono costituiti parte civile in un
procedimento penale contro l’API, e quel diritto è stato pienamente
riconosciuto;
2) Per la
prima volta, un Organo giudicante, a seguito del suddetto processo
penale, ha condannato la Soc. Api, unitamente ad uno degli imputati
riconosciuto responsabile dell’accaduto, a risarcire i danni ai Comitati
ed ai cittadini costituitisi parte civile.
Noi cittadini le cui abitazioni, nel
corso degli anni, sono state sovrastate quasi inglobate dall’espansione
territoriale degli impianti della raffineria abbiamo alzato la testa di
fronte a chi si è comportato e si comporta come un PADRE/PADRONE di
questo territorio.
La molla di
questa “ribellione” si attivò, oltre che per la immensa paura
subita ed il grande, immanente rischio corso, che ci fece vivere momenti
di concitazione e di tensione in quell’alba drammatica che mai nessuno
potrà dimenticare, anche per il pianto dei nostri bambini impauriti, per
lo sbigottimento dei nostri anziani, per l’umiliazione patita nell’aver
dovuto abbandonare le nostre abitazioni, tutte le nostre cose, di corsa
con il cuore in gola.
La molla si
attivò per la consapevolezza immediatamente palesatasi di essere ormai
prigionieri, anzi in ostaggio, del “sistema raffineria”
che negli anni ha fagocitato territorio, persone e coscienze, piegandole
alle proprie esigenze.
Da quella mattina abbiamo trovato
l’impulso ed il modo di gridare la nostra rabbia, la nostra paura e di
difendere a gran voce la nostra dignità di uomini.
Da allora li
abbiamo “marcati stretti” in tutte le sedi (istituzionali e
mediatiche) nelle quali abbiamo avuto accesso come Comitati ed abbiamo
smascherato la presunta sicurezza ed affidabilità propagandata dalla
Dirigenza dell’API. Fino ad arrivare anche ad intraprendere un’azione -
la più civile che la società mette a disposizione dei cittadini : “costituirci
parte civile” in un procedimento penale avviato dalla magistrature
neu confronti dei vertici della raffineria API - che diviene il
presupposto per trascinare in giudizio civile i responsabili di quell’evento
luttuoso e dannoso. Cosa questa che, storicamente, la popolazione di
Falconara non ha mai fatto e che noi, oggi invece, faremo a brevissima
scadenza.
<< So che per
anni ho sacrificato gli azionisti dell'API senza dare un dividendo
per investire tutto in questo piccolo paese che non sarebbe niente,
Falconara, se non ci fosse l'API >> dichiarò il Presidente del
Gruppo API, Aldo Brachetti Peretti!
Queste arroganti parole sono
risuonate più volte e sempre più forti nelle nostre orecchie e ci hanno
spronato maggiormente con caparbia volontà, a rifiutare la verità del
padre/padrone e ci hanno fatto avvertire l’urgenza di conoscere lo stato
dei fatti in prima persona.
Ma soprattutto ci
ha fatto prendere in mano ciò che è nostro e che ci appartiene di dritto
: la salute, l’ambiente, la dignità, la vita.
Necessariamente,
da quel giorno, si è materializzata la sfida ad una “Entità” potente
alla quale, in passato ed ancora oggi, viene permesso di usare il
territorio e la vita di chi ci vive come semplici variabili dipendenti
della sua attività.
La sfida è stata ed è grande per noi.
ma ha costituito anche un percorso di emancipazione, diremo quasi di
riappropriazione dell’identità di cittadini non più sudditi, cittadini
finalmente liberatisi dal ricatto/contrapposizione tra salute/benessere
e lavoro.
Oseremo dire che
porre la questione “quale lavoro – quale sviluppo” è stata una
riappropriazione di un’identità finalmente umana che la costituzione di
parte civile al processo per il rogo del 25/8/1999 ha esaltato e
sottolineato.
Oggi diciamo che la raffineria API,
nel suo sviluppo, si è portata via vite umane, territorio, salubrità,
tranquillità.
Ma soprattutto ha rubato, quanto meno
ipotecato, il futuro di un territorio vasto e non solo di Falconara.
Dunque se oggi alcuni cittadini di
questa città presentano un conto alla Società Api, sappiano questi
signori che è poca cosa rispetto a ciò che è dovuto a questa città e a
chi la abita.
Ma, principalmente,
sappiano che abbiamo maturato la convinzione che di fronte ai cittadini
non potranno più farla franca!
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
|