COMUNICATO STAMPA

 

Oggetto : ulteriore rinvio dell'udienza finale del processo

 
Data : 16 Marzo 2005
 
Il processo penale relativo al tragico rogo verificatosi presso la raffineria Api, il 25 Agosto del 1999, subisce un’ulteriore rinvio.

Gia l’udienza definitiva doveva tenersi il 27 Gennaio u.s. e fu rinviata al 16 marzo a causa delle condizioni di salute dell’ avvocato, Simeone - peraltro "co-difensore" insieme all’avv. Sorana di uno degli imputati, Carletti - che non gli consentirono di partecipare a quell’udienza-. Ancora, a causa del perdurare della malattia del suddetto avvocato, che si sottolinea è "co-difensore" di uno degli imputati, l’udienza è stata rinviata di nuovo al 13 di Aprile p.v.

I comitati cittadini ed i cittadini che si sono costituiti parte civile in quel procedimento penale sono profondamente rammaricati e impensieriti per questo ulteriore rinvio. E’ vero che il procedimento giudiziario di cui trattasi è stato lungo perché complesso; esso ha avuto necessità di prolungate ed approfondite indagini ed ha richiesto l’acquisizione di prove, la necessità di perizie, l’audizione di testimoni e, quindi, un dibattimento ampio ed articolato, ma questi rinvii provocati da un componente della difesa, sempre lo stesso, che la legge consente e che il magistrato non può non concedere quando richiesti, danno luogo ad un comportamento reiterato che mette in moto un meccanismo temporale, per noi grave e preoccupante. Infatti non possiamo tralasciare di tenere sempre in conto che i tempi della giustizia hanno delle scadenze fisse e ben precise e che decorso un certo termine il reato si prescrive. E noi questo lo temiamo!

A tale proposito vogliamo precisare che un’arringa è già stata esposta dal co-difensore dell’imputato Carletti, ed ora manca soltanto quella dell’avv. Simeone.

Questo continuo rinvio dell’ultima udienza ci fa pensare ad una incidenza negativa sulla reale possibilità di portare a termine anche il grado processuale dell’Appello e quello della Cassazione!

Calendario alla mano il termine per chiudere i tre gradi di giudizio è Febbraio 2007.

Va da se che questi tempi già molto stretti per poter portare a termine appello e cassazione vengono inesorabilmente compressi dai rinvii.

E quindi ci sorgono spontanee due riflessioni

A chi giova tale situazione?

Non avere tempo per fare ricorso in appello e in cassazione, a nostro modesto avviso, giova soltanto alla difesa degli imputati i quali, con la PRESCRIZIONE, in presenza di una sentenza di condanna in primo grado eviterebbero la condanna definitiva; viceversa in presenza di una sentenza di assoluzione in primo grado eviterebbero il prosieguo del procedimento qualora la Pubblica Accusa decidesse di ricorrere.

A chi non giova?

Secondo noi, in primo luogo, alla "giustizia" che non potrebbe portare a termine un percorso di accertamento giudiziario dei fatti e delle responsabilità e, ovviamente, alla fiducia dei comuni cittadini nei confronti della giustizia stessa e dell’imperativo che "la legge è uguale per tutti"!

 

COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA

COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO

 
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