COMUNICATO STAMPA

 

Oggetto : la palancolata dentro l'Esino non si farà!
 
Data : 27 Febbraio 2003
 
La biciclettata in difesa del fiume Esino e le centinaia di fax di protesta inviati agli Enti preposti hanno avuto ragione dei calcoli dei Dirigenti dell'API.

LA PALANCOLATA DENTRO L'ESINO NON SI FARA'!

L'Autorità di Bacino della Regione Marche ha evidenziato che « per l'eventuale prosieguo della realizzazione della palancolata in sponda destra ed alveo del Fiume Esino » è necessaria « una specifica deroga alla vigente normativa di salvaguardia » del Piano di Assetto Idrogeologico (nota Prot. n.138 del 27.01.2003).

Dunque non si farà nessuna eccezione alle norme che impediscono di restringere la foce del fiume Esino e di alterare il deflusso regolare delle sue acque.

Respinta al mittente l'aberrazione ambientale di una barriera di acciaio conficcata per 150 metri dentro il fiume Esino rimane la responsabilità del grave inquinamento da idrocarburi trovato sulla sponda dell'Esino e nelle acque di falda: inquinamento di beni pubblici!

Inoltre, segreto assoluto è mantenuto su ciò che potrebbe essere accaduto ed accade sul mare, sui fondali e sulle acque di falda.

Come mai le Istituzioni non informano i cittadini?

I Comitati hanno da dire alcune cose a partire da quanto scritto dal Comitato Tecnico Regionale nel verbale di riunione del 10 Dicembre 2002 « (…) dai rapporti di ispezione dei fondi dei serbatoi effettuati negli ultimi 12 anni (…) si sono evidenziate problematiche di corrosione tali da determinare perdite di prodotto (…) ». Alcuni di quei serbatoi sono posizionati a ridosso del mare; un altro, come il n.54, è a ridosso dell'Esino e a Novembre del 2001 era stato trovato dall'ARPAM con prodotto idrocarburico nel bacino di contenimento.

Perché i cittadini non vengono informati se suolo, sottosuolo ed acque sono state contaminate da queste dispersioni di idrocarburi?

Ricordiamo che l'Allegato 3 del Decreto del Ministero dell'Ambiente n 471 del 1999 prescrive di «rimuovere od isolare le fonti di contaminazione».

Perché non si dice ai cittadini se i serbatoi dell'API con problemi di corrosione sono stati messi o meno fuori servizio?

Infine un'ultima annotazione: quanto relazionato dal Comitato Tecnico Regionale induce a ritenere che nel caso dell'API non ci troviamo di fronte ad un inquinamento di sottosuolo e falde soltanto pregresso, cioè risalente ad anni fa! Tale relazione fa ritenere che l'inquinamento sia in atto, purtroppo. Ma le Istituzioni pubbliche non lo precisano.

Perché?

 

COMITATO CITTADINO “25 AGOSTO”

COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA

COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO

 
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