In occasione della Conferenza Nazionale sulla Sicurezza e
Prevenzione nelle e delle raffinerie indetta dal Ministero dell’Ambiente
(Ancona 5 e 6 c.m.) vogliamo puntualizzare la situazione relativa alla
sicurezza esterna alla raffineria API di Falconara.
-
Dal 21 Dicembre 1999, data in cui ci siamo incontrati
con l’On. Valerio Calzolaio, il Sindaco di Falconara ed il Prefetto di
Ancona, non abbiamo visto applicare né
conosciamo che sia in corso di applicazione alcuna misura di sicurezza
sul territorio come, invece, previsto dall’accordo stipulato tra
Ministero dell’Ambiente e Regione Marche.
-
Considerato che l’accordo tra Ministero dell’Ambiente e
Regione Marche stabilisce un contributo ministeriale di 300 milioni
per la «realizzazione di vie di fuga aggiuntive rispetto alla
viabilità ordinaria all’intorno della raffineria API», e un
contributo ministeriale di 1 miliardo di lire per la «adozione
di misure che comportino un incremento della sicurezza per le
popolazioni residenti ed interessate nell’ambito della rimodulazione
del piano di sicurezza esterno», evidenziamo che per
il raggiungimento di questi obbiettivi di sicurezza esterna ed il
conseguente utilizzo del denaro stanziato i cittadini non sono a
conoscenza né hanno notizia di alcun progetto.
-
Al contrario, nonostante siano quasi 2 mesi che
attendiamo un incontro sull’argomento (chiesto ufficialmente) con il
Sindaco, siamo a conoscenza della delibera n° 377 del 6/10/2000
della Giunta Comunale di Falconara la quale, così come è
articolata, pretenderebbe di usare il miliardo di lire del
Ministero dell’Ambiente non per l’«adozione di misure che
comportino un incremento della sicurezza per le popolazioni residenti
ed interessate nell’ambito della rimodulazione del piano di sicurezza
esterno», ma per il beneficio
esclusivo di pochissimi cittadini, a discapito della sicurezza
collettiva. Inoltre, tale delibera della Giunta parla di rischio
per le famiglie alloggiate in prossimità dei serbatoi della raffineria
API. Dunque:
-
è stata stabilita
una linea ed una distanza di rischio ?
-
Da chi e come è stata stabilita ?
-
Il sottosegretario
all’ambiente On. Valerio Calzolaio ne sa qualcosa ?
-
Nella seduta del 18/10/2000 del Comitato Istituzionale
per l’area ad alto rischio l’ing. Chiucini ha verbalizzato che è
stata «completata» la prescrizione n° 3 del
Comitato Tecnico Regionale, ovvero «Rilocalizzare i depositi di
benzine più prossimi alla ferrovia e alla viabilità ordinaria ovvero
diminuire la capacità di stoccaggio eliminando i depositi stessi:
potrebbe essere considerata la possibilità di trasferire sul fronte
mare gli impianti e i depositi localizzati tra ferrovia e strada
statale».
Dunque, in base a quanto scritto nella delibera della
Giunta comunale di Falconara in merito alle «famiglie
alloggiate in prossimità di serbatoi a rischio»
si deve supporre che esistono nuovi rischi che i cittadini non conoscono
?
I rischi non sono stati eliminati completamente ?
Considerata la disarmante confusione che regna sulla
sicurezza esterna alla raffineria chiariamo i
punti su cui non transigeremo:
-
il miliardo di lire dell’accordo tra Ministero
dell’Ambiente e Regione Marche deve essere usato esclusivamente per lo
scopo a cui è stato originariamente destinato:
la sicurezza di tutti i cittadini interessati
dal Piano di Emergenza Esterno !
-
Considerato quanto dichiarato dall’ing. Chiucini
ribadiamo la posizione da noi espressa all’indomani dell’incendio del
25 Agosto ‘99: cioè, via tutti i serbatoi a ridosso della SS16, della
ferrovia e di Villanova e creazione della fascia di sicurezza
interna alla raffineria.
Ma vogliamo anche sottolineare che
la delibera della Giunta comunale di Falconara è un
capolavoro di ambiguità e contraddizioni tanto che, dopo aver dichiarato
l’esistenza del rischio per chi risiede nelle abitazioni più vicine ai
serbatoi dell’API, la stessa delibera permette ai proprietari che se ne
vogliono andare di riaffittare ad altri cittadini il proprio
appartamento !
La verità, secondo noi, è che si vuole nascondere il vero
problema: i grandi rischi che la raffineria comporta per la città e la
mancanza di responsabilità nello stabilire la reale distanza di
rischio per la popolazione determinata a causa delle autorizzazioni
e dei continui sviluppi della raffineria API.
Né i Ministeri competenti, né le Autorità e le
Istituzioni locali, né i tecnici preposti si vogliono assumere la
responsabilità di tracciare scientificamente una linea al di là della
quale si possa dichiarare un rischio zero per Falconara.
Probabilmente tracciare quella scientifica distanza di
rischio equivarrebbe ad indicare le responsabilità di chi, nel tempo, ha
permesso che la raffineria API aggredisse la città di Falconara.
COMITATO CITTADINO “25 AGOSTO”
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
|