A prescindere dalle
eventuali temute falsificazioni dei dati sull’inquinamento da parte di
ditte incaricate della messa in sicurezza del sito della raffineria API,
il fatto concreto e reale è
che l’inquinamento da idrocarburi del sottosuolo esiste e perdura da
anni.
E che esso sussista
e sia notevole e si estenda al di fuori della proprietà API (documenti
alla mano) è stato accertato dall’ARPA Marche e dal Comune di Falconara
M.ma, già alla fine del 2000!
Quindi, come ha
fatto la Regione Marche a rinnovare “sic et simpliciter”, con un
inquinamento in atto, la concessione all’API, per così lungo
tempo, fino al 2020, molti anni prima della sua naturale scadenza
(2008), quando le norme dettate dal Codice della Navigazione
prevedono addirittura la decadenza delle concessioni per
inadempienza degli obblighi derivanti dalla concessione o imposti da
norme di legge e regolamenti?
E noi ci domandiamo:
non c’è stata una grave inadempienza da parte della raffineria API
S.p.A. se il sottosuolo, le acque di falda e la sponda destra della foce
del fiume Esino sono cariche di residui di idrocarburi evidenziati dagli
stessi dati dell’ARPAM già dal 2001?
Sottolineiamo, inoltre
che lo Studio prodotto ad Ottobre 2002 dalla stessa Società indagata
REMEDIA S.p.A. aveva fornito dati allarmanti sulla possibile
diffusione, attraverso la falda, della massa contaminante di idrocarburi
verso il mare ed il fiume Esino: fino a 20 litri al secondo!
Abbiamo sempre
sostenuto che la decisione riguardo il rinnovo della concessione alla
raffinazione dovesse essere quantomeno rimandata alla sua naturale
scadenza poiché, oltre alla mancanza di un Piano Energetico Regionale
e di uno Studio Epidemiologico sulla popolazione esposta, non era
ancora chiaro il quadro definitivo del reale livello ed estensione della
contaminazione da idrocarburi nel sottosuolo e nelle acque di falda.
Alla luce delle
possibili paventate manipolazioni di quei dati, la realtà che ci si
presenta è ancor più grave! E, quindi, ancora maggiori diventano le
responsabilità della Giunta della Regione Marche e, in particolare,
dell’Assessorato all’Ambiente di Marco Amagliani per il rinnovo della
concessione all’API.
A riguardo, in
occasione dell’apertura della conferenza indetta dalla Regione Marche
per il 26 e 27 febbraio sulla IPPC e l'attuazione dei controlli
ambientali per le industrie a rischio, i Comitati si renderanno
disponibili a fornire la documentazione ed i dati in loro possesso.
COMITATO 25 AGOSTO
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
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