COMUNICATO STAMPA

 

Oggetto : Inquinamento da idrocarburi nel sottosuolo della zona API

 
Data : 25 Febbraio 2004
 

A prescindere dalle eventuali temute falsificazioni dei dati sull’inquinamento da parte di ditte incaricate della messa in sicurezza del sito della raffineria API, il fatto concreto e reale è che l’inquinamento da idrocarburi del sottosuolo esiste e perdura da anni.

E che esso sussista e sia notevole e si estenda al di fuori della  proprietà API (documenti alla mano) è stato accertato dall’ARPA Marche e dal Comune di Falconara M.ma, già alla fine del 2000!

Quindi, come ha fatto la Regione Marche a rinnovare “sic et simpliciter”, con un inquinamento in atto, la concessione all’API, per così lungo tempo, fino al 2020, molti anni prima della sua naturale scadenza (2008), quando le norme dettate dal Codice della Navigazione prevedono addirittura la decadenza delle concessioni per inadempienza degli obblighi derivanti dalla concessione o imposti da norme di legge e regolamenti?

E noi ci domandiamo: non c’è stata una grave inadempienza da parte della raffineria API S.p.A. se il sottosuolo, le acque di falda e la sponda destra della foce del fiume Esino sono cariche di residui di idrocarburi evidenziati dagli stessi dati dell’ARPAM già dal 2001?

Sottolineiamo, inoltre che lo Studio prodotto ad Ottobre 2002 dalla stessa Società indagata REMEDIA S.p.A. aveva fornito dati allarmanti sulla possibile diffusione, attraverso la falda, della massa contaminante di idrocarburi verso il mare ed il fiume Esino: fino a 20 litri al secondo!

Abbiamo sempre sostenuto che la decisione riguardo il rinnovo della concessione alla raffinazione dovesse essere quantomeno rimandata alla sua naturale scadenza poiché, oltre alla mancanza di un Piano Energetico Regionale e di uno Studio Epidemiologico sulla popolazione esposta, non era ancora chiaro il quadro definitivo del reale livello ed estensione della contaminazione da idrocarburi nel sottosuolo e nelle acque di falda.

Alla luce delle possibili paventate manipolazioni di quei dati, la realtà che ci si presenta è ancor più grave! E, quindi, ancora maggiori diventano le responsabilità della Giunta della Regione Marche e, in particolare, dell’Assessorato all’Ambiente di Marco Amagliani per il rinnovo della concessione all’API.

A riguardo, in occasione dell’apertura della conferenza indetta dalla Regione Marche per il 26 e 27 febbraio sulla IPPC e l'attuazione dei controlli ambientali per le industrie a rischio, i Comitati si renderanno disponibili a fornire la documentazione ed i dati in loro possesso.

COMITATO 25 AGOSTO

COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA

COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO

 
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