COMUNICATO STAMPA

 

Oggetto : sentenza per l'inquinamento dell'Esino tra il 1997 e il 2001

 
Data : 30 Gennaio 2004
 

LE RESPONSABILITA’ VENGONO A GALLA COME IL PETROLIO

Dai mass media locali si è appreso che è stata inflitta una condanna al Direttore della Raffineria API ed all'Amministratore delegato dell'Azienda, verso i quali è stata riconosciuta la responsabilità relativa al funzionamento dell'impianto aziendale che trasferisce le acque di scarico e che comporta anche la chiarificazione di parte delle acque del fiume Esino.

Non abbiamo potuto fare a meno di notare che tale evento contrasta fortemente con le dichiarazioni a suo tempo rilasciate e/o sottoscritte da alcuni dirigenti della raffineria API, come:

<< Oggi, un operatore moderno e responsabile è in grado di garantire lo sviluppo armonico della sua attività con obiettivi severi di protezione ambientale, in linea con le leggi e con l’acquisita sensibilità sociale nei confronti dell’ambiente, la cui protezione ed il cui godimento sono, ovviamente, interesse di tutti noi >>.

<< E’ politica di API Raffineria  di Ancona S.p.A. condurre le proprie attività (…) in modo compatibile con le esigenze ambientali (…) del contesto in cui è situato il sito produttivo, nel pieno rispetto delle Leggi (…)>>.

<< La politica di API Raffineria di Ancona S.p.A. è basata sull’adozione di alcuni principi fondamentali: “PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’ E MATURITA’” secondo il quale la prevenzione (…) degli aspetti ambientali connessi alle attività svolte è il primo dovere individuale ed aziendale >>.

Rimanendo in tema di inquinamento sul fiume Esino, si ricorda che l'ARPA Marche ha rilevato, a suo tempo, un pesante inquinamento da idrocarburi risultato dalle analisi chimiche eseguite su campioni di terra e acqua prelevati su un tratto di sponda dell'Esino.

Considerato che è stato leso un bene pubblico e che è stata inquinata una importante porzione di territorio fuori della proprietà API PUBBLICAMENTE chiediamo quali provvedimenti siano stati presi a carico dei responsabili nonché a difesa del fiume Esino per impedire danni.

Si vuole ricordare che l'ipotizzata protezione del fiume tramite "palancolata" è stata assolutamente scartata a causa del grave rischio idrogeologico (codice R4 - il massimo!) presente alla foce del fiume, rischio peraltro attribuibile in buona parte anche alla presenza della raffineria, così da come emerge dagli studi idrogeologici effettuati dalla Regione Marche.

 

COMITATO 25 AGOSTO

COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA

COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO

 
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