COMUNICATO STAMPA

 

Sulla vicenda del rinnovo della concessione all'API, stiamo assistendo ad un balletto di posizioni, che toccano gli organismi istituzionali ai vari livelli e singoli amministratori che sconcertano per il modo in cui vengono esternate e per l'incoerenza rispetto a posizioni assunte in passato.

Prendiamo il caso dell'assessore regionale Amagliani, che da quando ha assunto tale incarico ha cambiato pelle: fa il possibilista, il moderato, sta con tutti: comprende le esigenze della raffineria, si fa carico dei problemi dei lavoratori, tutela gli interessi di Falconara, è per la politica di risanamento ambientale. Si spinge fino a dichiarare la impossibilità allo stato attuale di negare il rinnovo della e che non c'è da chiedere alcuna contropartita all'API

Tale affermazioni hanno superato ogni limite di decenza e buon gusto. Invitiamo l'assessore Amagliani a rileggersi quanto dichiarato da lui stesso nell'agosto del 1999 quando era segretario provinciale di Rifondazione Comunista e quanto sentenziato nel mensile di R.C. "Il Falco Rosso" del maggio 2001, in occasione delle elezioni amministrative a Falconara, sul problema della dismissione della raffineria.

E' il vecchio gioco della politica bifronte, per accaparrare voti, costruirsi carriere politiche e poi cambiare posizione e programmi.

L'invito che facciamo alla serietà e alla coerenza politica è perché abbiamo la netta sensazione che si tenti di affrontare un problema complesso e dai molteplici riflessi con procedure semplicistiche, quasi scontate.

Premettiamo subito che sul problema della convivenza tra una raffineria e città noi della Margherita abbiamo sempre tenuto una posizione equilibrata e ragionata. Non abbiamo mai urlato e semplificato, consapevoli della rilevanza della questione.

Condividiamo totalmente le posizioni del Sindacato e della Giunta di Falconara, perché sono posizioni che si basano su un progetto serio di sviluppo della città, preparato e maturato nel corso degli anni che guarda agli interessi complessivi della città e non di una sola parte.

Si tratta di un progetto di medio-lungo periodo che deve coniugare un nuovo sviluppo eco-compatibile del territorio con la presenza dell'API fino alla definizione di progetti di riconversione possibili.

Non è corretto porre scadenze ravvicinate come il 2008, ma nemmeno parlare di raffineria per l'eternità

A noi sembra politicamente sbagliato affermare che oggi "non emergono elementi contrari alla proroga" perché ciò non è vero in presenza di atti e documenti pubblici che attestano situazioni di degrado ambientale accertato e di pericolo per la sicurezza dei cittadini legati alla raffineria.

E' più giusto e corretto dal punto di vista delle istituzioni pubbliche, invertire l'approccio al problema ribadendo che al momento non esistono le condizioni per il rinnovo della concessione e che nel tavolo istituzionale si debba lavorare in questi mesi per "costruire le condizioni di compatibilità tra raffineria e città" per raggiungere tale obiettivo.

Ciò non è di poco conto, specie dopo l'arrogante intervista rilasciata dal presidente dell'API, nei giorni scorsi.

Altre affermazioni poco responsabile e insensata rilasciata dall'assessore regionale Amagliani - è quella che non ci sia da chiedere alcuna contropartita all'azienda API, quando è ormai noto che nei programmi regionali e nazionali è previsto un notevole impegno finanziario di centinaia di milioni di Euro per spostare ferrovia e strada statale proprio per creare quelle condizioni di compatibilità sopraccitate, oltre ai notevoli impegni finanziari sostenuti dal Comune di Falconara per la salvaguardia ambientale della città

Falconara , 19 aprile 2003

il coordinatore

Marco Salustri

 
COMMENTI / REPLICHE

22.04.2003 commento di Loris Calcina

 
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