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il pagùro
intervista
l'architetto Carlo
Brunelli
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Architetto Brunelli partiamo
dalla fine.
Ci dice con due cifre perché il progetto quadrilatero è un cattivo
affare per il territorio e le casse del comune di Falconara?
Perché, a
differenza delle altre aree leader del Piano di Area Vasta
presentato da Quadrilatero quelle aree del Comune di Falconara
avevano già una edificabilità garantita dal PRG 2003. Il comune
poteva guidare l’intervento privato o sostituirsi come soggetto
attuatore, magari con una Società di Trasformazione Urbana. Ad ogni
modo il Comune aveva praticamente in tasca un valore di oneri
urbanistici ed ICI (proiettata sui trenta anni) di circa 12 milioni
di euro. Con l’operazione Quadrilatero la Regione, quale socio
autorevole, è venuta a chiedere a Falconara di cofinanziare le opere
stradali dell’appennino attraverso il meccanismo della “cattura di
valore”.
La soc. Quadrilatero esproprierà i terreni, e li assegnerà, tramite
gara, a un qualche grosso gruppo di imprenditori che progetteranno e
realizzeranno le opere.
Il comune di Falconara perde la potestà e il controllo del
territorio e 70.000 mq di edifici saranno realizzati secondo le
esigenze dei privati in un’area delicatissima per la vicinanza
dell’abitato di Castelferretti.
Dei 12 milioni di euro al comune resteranno 1.190.000 €, più
l’anticipo degli oneri della urbanizzazione primaria (1,7 milioni)
che dovranno essere spesi, con gli interessi, per fare le opere
entro breve termine.
In un colpo solo il Comune ha “bruciato” più di 9 milioni di euro.
Accettando come priorità
assoluta la necessità di scongiurare il disseto finanziario, quale
alternative ci sarebbero al progetto quadrilatero?
Ci sono state
varie proposte. Quella più semplice e inequivocabile era quella che
si poggiava su una serie ragionata di alienazioni.
In particolare, anche sulla base di ragionamenti sulla qualità e
collocazione dei servizi scolastici condivisi con rappresentanti dei
genitori, si proponeva di mantenere le Peter Pan e la palestra
(ricollocata nella parte bassa dell’area) in modo da non
compromettere l’integrità del plesso scolastico del centro città e
di spostare le Rodari di circa 50 m. nell’area verde sottostante le
Ferraris, in modo da formare un nuovo complesso scolastico. La
valorizzazione delle aree pubbliche poteva riguardare l’ex Fanesi,
l’area del centro Qui di via Repubblica, l’area delle attuali Rodari
a Palombina, una porzione dell’area soprastante parco Kennedy (dove
nell’ipotesi del Sindaco sarebbero andate le nuove Peter pan) e
l’area del campo di bocce a fianco dell’hotel Touring, spostando il
campo nella parte più elevata dell’area verde. Una soluzione certo
dolorosa ma più ragionevole del dilapidare 9 milioni di euro. In
totale le entrate stimate dalle alienazioni sarebbero ammontate a
6.484.375 €, con un surplus di circa 1,5 milioni di euro.
In questo modo ci sarebbero
stati spiragli anche per precari e premio di produttività dei
dipendenti pubblici?
Ci sarebbero stati
1,5 milioni di euro in più da poter spendere.
Per esempio, se fosse stato
attuato quanto previsto dal PRG, senza varianti urbanistiche, che
cosa avremmo avuto territorialmente ed in cassa?
Minore volumetria
(circa 50.000 mq contro i 70.000 previsti da Quadrilatero); un
grande parco urbano come filtro tra il nuovo centro affari-servizi e
l’abitato di Castelferretti; maggiori possibilità di integrazione
del nuovo complesso alla città, coinvolgendo i commercianti e
inserendo la possibilità di valorizzare edifici storici come il
castello e la villa Montedomini; le stesse opportunità funzionali
perché, è bene precisarlo, le funzioni espositive, fieristiche e di
outlet-showroom sono già presenti tra gli usi previsti dal PRG
vigente e rispondono a requisiti posti dal Piano di Inquadramento
Territoriale su quest’area, il cui ruolo strategico era stato
riconosciuto già dieci anni fa.
Senta, Le facciamo una
domanda schietta e se vuole può non rispondere! Ma il geometra Furio
Durpetti, quello del megaporto a Falconara, dell’appoggio al
progetto quadrilatero, della progettata lottizzazione delle Poiole…
cioè l’uomo di una urbanistica aggressiva del territorio… che cosa
ci fa come doppione della dirigente Arch. Marincioni?
Innanzi tutto va
precisato che l’Arch. Marincioni ha dato di recente le dimissioni e
purtroppo oggi il settore non ha più un dirigente. Quanto a Furio
Durpetti devo dire solo che si tratta di un tecnico di provata
esperienza. Come ogni tecnico preparato ha una sua visone
dell’urbanistica che può anche non coincidere con la mia. Non è
questo assolutamente un problema. Un problema è invece la
continuità di un orizzonte politico che accomuna ormai
dichiaratamente Carletti e Recanatini.
Qualcuno in Giunta ci ha
accusato di dire il falso quando sostenemmo che la ex Officina
squadra rialzo delle ferrovie poteva essere sottratta all’API dal
Comune utilizzando denaro della Regione per il Contratto di
Quartiere Villanova-Falconara Nord.
Può spiegare ai nostri lettori come stavano le cose anche con
qualche cifra?
Mi spiace
ricordare cose spiacevoli. Dico solo che i soldi c’erano, erano
assicurati circa 700.000 dai finanziamenti regionali del contratto
di quartiere più un finanziamento di 100.000 euro messo a
disposizione da un assessore regionale. Ci furono diversi incontri
in Regione a tale proposito e mi recai personalmente a Roma alla
sede di Real Estate delle ferrovie (lo stesso giorno dell’avvio
della procedura di VIA sulle centrali API) su mandato della giunta
comunale per trattare la questione. Le condizioni c’erano tutte.
L’avevamo in pugno, ma all’ultimo momento…
Il rapporto con gli enti
superiori.
A noi sembra palese che sia con la questione Quadrilatero sia con le
centrali elettriche API il Comune di Falconara non sia minimamente
ascoltato dalla Regione Marche.
Quanto dipende dalla mancanza di volontà politica del Comune di
sostenere fino in fondo le sue scelte nei confronti della Regione e
quanto dalla distanza delle Regione dalle ragioni del territorio e
delle popolazioni.
Ritengo che la
Giunta regionale sia sincera quando afferma che Falconara ha un
interesse strategico per le Marche. Il problema è che questo
interesse risponde probabilmente all’interesse dell’imprenditoria
regionale, specie quella che pesa di più, e delle organizzazioni
politiche ad essa collegata ma non risponde affatto all’interesse di
Falconara. Le grandi imprenditorie della Provincia di Ancona stanno
a Fabriano, a Jesi, a Senigallia, nell’area Osimo-Loreto, non a
Falconara. Noi non abbiamo grandi imprese eccetto l’Api che peraltro
non ha alcun interesse a che l’economia falconarese decolli. Già in
questa situazione consideriamo ormai diffusamente l’Api un
detrattore allo sviluppo economico della nostra area, figuriamoci se
avessimo alternative concrete da percorrere.
Non ha l’impressione che
dietro il “ruolo strategico” di Falconara e del suo territorio ci
sia in realtà la considerazione di essa come merce di scambio per
presunti benefici (energetici e infrastrutturali) che vanno poi a
ricadere altrove? Per intenderci, è come se qui a Falconara ormai si
sia deciso di concentrare il peggio della produzione e del
saccheggio territoriale perché un pò di peggio già c’è… Ci sembra
che ultimamente sia stata espressa una considerazione simile da un
esponente maceratese del centro destra in Consiglio regionale sulla
discussione relativamente alle progettate megacentrali elettriche di
Tolentino e Falconara. Nel suo intervento il consigliere dei centro
destra avrebbe sostenuto una sorta di “vocazione” di Falconara a
quel tipo di produzione a differenza di Tolentino!
E’ sempre così.
Quando si accetta un oltraggio si assevera chiunque a fare
altrettanto. Si perde la dignità, il rispetto. Per questo alla
proposta della Quadrilatero bisognava dire di no e rivendicare
l’aiuto della Regione magari manifestando davanti alla presidenza,
per una questione di dignità. Ora c’è da aspettarsi che ci
calpesteranno ancora e le occasioni non mancano. E dobbiamo
incolpare soltanto noi stessi e il nostro silenzio per questa
situazione.
Il tradimento più evidente
della maggioranza che governa Falconara è stato l’immediato
affossamento della tanto sbandierata partecipazione. Nel momento
cruciale di capire e scegliere sulla Quadrilatero tutto è avvenuto
all’interno del Castello.
Idem per la questione delle centrali API: questa Giunta – a parte le
adesioni personali - non ha mai ha fatto un passo insieme ai
cittadini ed alle associazioni ed ora, arroccata nelle stanze del
Castello, ci sembra che stia pericolosamente cambiando opinione e
stia incrinando l’unità delle Amministrazioni che hanno dichiarato
la loro contrarietà alle centrali dell’API.
Ritengo che la
principale lacuna di questa amministrazione sia la mancanza di
autonomia critica. Si risponde unicamente alla direttiva delle
segreterie di partito. Se la segreteria, per motivi suoi, dice: “è
meglio prendere questa posizione” i referenti di Falconara eseguono.
Il caso dell’atteggiamento di Rifondazione sulla Quadrilatero è un
caso esemplare, ma ne potrei fare a dozzine. Finchè Falconara sarà
sottoposta alle logiche delle segreterie di partito la
partecipazione sarà, per bene che vada, un’operazione di facciata.
La partecipazione implica l’approfondimento critico delle questioni.
Questo le segreterie di partito non lo vorranno mai. Per quanto
riguarda l’Api penso che purtroppo le segreterie di partito abbiano
già deciso a Roma prima ancora che in Ancona.
Due altre cose che ci stanno
a cuore: il Contratto di quartiere Villanova-Falconara Nord è
definitivamente perso o nell’incontro con la Regione è stato
proposto un accordo di programma per non perderlo come richiesto e
sottoscritto nella recente assemblea di quartiere dai cittadini
disertata dalla Giunta (tranne, a titolo personale, Lei e
l’Assessore Impiglia)?
Nella riunione con
la giunta regionale erano state programmate molte cose. Tra queste
un sopralluogo nel territorio e la discussone di una serie di
questioni sottoposte ai rispettivi assessorati competenti. Nulla di
quanto programmanto è stato fatto. Così non si è discusso della
questione dei quartieri di Villanova e Fiumesino che io avevo
sottoposto agli assessorati competenti sia per le problematiche
ambientali che per quelle urbanistiche. Realisticamente devo dire
che il contratto di quartiere è ormai cosa passata
E i soldi provenienti dal
Ministero dell’Ambiente per il risanamento dell’Area ad Alto Rischio
di crisi Ambientale saranno utilizzati anche per Falconara ed i
disgraziati quartieri di Villanova e Fiumesino oppure siamo quelli
solo da “mungere” (in termini di perdita della salute, degrado
ambientale e di perdita del valore degli immobili)?
Gli assessori
Amagliani e Pistelli hanno ricevuto la mia scheda dove definivo
inconcepibile la totale assenza di finanziamenti per interventi nei
quartieri più esposti al rischio ambientale all’interno del piano di
risanamento dell’Aerca. Anche su questo, come su molte altre cose,
attendevo una risposta. Ora non più. |