AREA EX SQUADRA RIALZO
FERROVIARIO DI FALCONARA:
SALTO NEL VUOTO DELLA GIUNTA RECANATINI?
Il
diritto di prelazione che la Giunta Recanatini avrebbe potuto esercitare
(ma non ha esercitato) sull’area della ex squadra di rialzo ferroviaria
posta tra la spiaggia e lo storico quartiere Villanova non è
declassabile a mera “questione di principio” o di “contrapposizione
ideologica” nei confronti della Società API S.p.A..
Quello che è in gioco con quei 6.000 mq circa di edifici e terra è la
difesa dell’integrità di una parte del territorio di Falconara M.ma
prima ancora che del quartiere Villanova.
Il nocciolo della questione è se da parte della nuova Amministrazione
comunale falconarese esista la volontà politica di governare questo
pezzo di territorio di Falconara; se, in estrema sintesi, questo pezzo
di territorio di Falconara a confine con la raffineria API sia soggetto
o meno alla volontà pianificatrice del Comune.
Già
nei prossimi anni la questione del by-pass ferroviario API entrerà come
un mannaia sul tessuto territoriale falconarese facendo scempio anche
del Piano Regolatore sostenuto dai cittadini e regalando all’API quasi 3
ettari di terreno.
Inoltre nel 1999 la giunta Carletti ha già affittato per 30 anni via
Toselli (via del quartiere Villanova) all’API!
Oggi
nella stessa porzione di territorio a confine con l’attuale proprietà
API l’area della ex squadra di rialzo è stata messa all’asta dalle
ferrovie e di fronte al rischio dell’acquisizione da parte dell’API la
nuova Giunta Recanatini opta per la “non ingerenza”, esprimendo una
sorta di neutralità ed indifferenza su una serissima questione che la
riguarda in prima persona e riguarda tutti i cittadini falconaresi:
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN CUI VIVIAMO!
Per una Amministrazione comunale il governo del territorio è un
dovere e un diritto rispetto al quale l’atteggiamento
pilatesco non è accettabile poiché i cittadini vogliono vedere tutelato
il territorio e le sue potenzialità come bene comune,
potenzialità che se ben pianificate portano ricchezza all’intera
comunità!
Sul governo del territorio – tanto più a ridosso e confine con una
grande industria – non può esserci neutralità o non intervento
altrimenti si sceglie il non governo che, oggettivamente, non tutela il
cittadino ed il bene comune ma favorisce il soggetto privato più forte!
E’
dunque grave che la giunta Recanatini stia abdicando al dovere di
governare questa parte del territorio nel momento in cui si prospetta
concretamente la futura liberazione dell’area dell’attuale scalo merci
dove insiste la ex squadra di rialzo ferroviaria (sarà trasferito
all’interporto di Jesi) e cioè nel momento in cui dovrebbe esercitare il
massimo del controllo e della pianificazione.
Infatti prima ancora che gli scali merci fs siano trasferiti
all’Interporto, con l’acquisto della grossa area della ex squadra di
rialzo da parte dell’API già una parte di quella ampia fetta di terreno
sarebbe condizionata, pregiudicata dall’intervento di un soggetto
privato.
Si permetterebbe cioè che la Società API si incunei all’interno di
un’area che quando sarà liberata potrà giocare un ruolo importantissimo
per la riqualificazione del fronte mare di tutto il quartiere Villanova!
Non
solo: l’idoneità dimostrata fino ad oggi dall’edificio storico della ex
squadra di rialzo come affascinante contenitore culturale dove sono
stati messi in scena con successo spettacoli teatrali e concerti,
l’avanzata fase di allestimento di un ricchissimo museo della ferrovia
(curato con passione dal Dopolavoro Ferroviario) che è
contemporaneamente cultura, storia e scenografia non possono farci che
gridare al “delitto” qualora l’area sia lasciata cadere in mano alla
Società API S.p.A.!
Ci
rifiutiamo di credere che nessun assessore della Giunta Recanatini - a
parte l’Assessore all’Urbanistica Brunelli – abbia intuito che
l’edificio della ex squadra di rialzo fs ed il relativo terreno
costituiscono l’avamposto della riqualificazione culturale e del fronte
mare, ricchezze per Falconara e per il quartiere Villanova!
Saremmo di fronte ad una vero e proprio atto di deregulation che
lascerebbe mano libera agli “appetiti” privati!
Ma
bisogna ricordare anche che il nuovo Piano Regolatore Generale di
Falconara del 1999 ha incubato dentro di se una “singolarità” e/o
anomalia proprio sulla porzione di scalo merci (lato mare) dove insiste
la ex squadra di rialzo ferroviaria.
In pratica il PRG ha pianificato un “progetto programma” che nel medio
periodo doveva garantire la dismissione dello scalo merci ferroviario
ma, osservando la suddivisione degli elaborati planimetrici, già nel
2000 ci accorgemmo che la “ridefinizione complessiva del disegno
urbano ed una valorizzazione dell’area” dello scalo merci prevista
dal PRG riguardava soltanto l’altra porzione dello scalo merci, cioè
quella lato monte conosciuta come lato Castellaraccia! In qualità di
residenti elaborammo un’osservazione che chiedeva di considerare
complessivamente lo scalo merci (lato mare e lato monte) e quindi di
prevedere una valorizzazione anche dell’area lato mare dato che erano
proprio le Prime Linee del Piano di Risanamento dell’AERCA elaborate
dalla Regione Marche a considerare nella sua interezza lo scalo merci.
La nostra osservazione non fu ritenuta ammissibile dall’ufficio
urbanistica dall’allora assessorato della Giunta Carletti (assessore
all’urbanistica era Fausto Api).
Svista, cecità o incompetenza? Sta di fatto che se quella porzione sul
mare dello scalo merci fosse stata inserita tra le aree da valorizzare,
con la dismissione dello scalo merci molto probabilmente ora non ci
troveremmo in questa situazione.
Ed allora a maggior ragione la nuova Giunta falconarese non può
perseverare in una svista, cecità o incompetenza poiché il suo attuale
Assessore all’urbanistica – l’Arch. Carlo Brunelli - ha capito
l’importanza di quell’area dove oggi insiste la ex squadra di rialzo
ferroviaria e ha trovato e proposto la soluzione per “sanare” la
pericolosa mancanza della Giunta Carletti!
Per
concludere citiamo un articolo che l’Arch. Antonio Cederna scrisse sulla
rivista “Arancia Blù” a Marzo del 1990: “E’ vano
pretendere di aver ragione dell’inquinamento di aria, acqua e suolo se
non se ne combatte la causa prima, cioè l’inquinamento urbanistico,
l’uso distorto che da decenni andiamo facendo del territorio per
incapacità e rifiuto di pianificarlo nell’interesse generale”.
Ci delude
profondamente vedere che anche la Giunta Recanatini - sulla quale
avevamo investito molte speranze – sia culturalmente e politicamente
ferma a sedici anni fa! |