(*) “Gola
profonda” era il nomignolo con il quale i giornalisti del
Washington Post, Bob Woodwart (Robert Redford) e Carl
Bernstein (Dustin Hoffman), indicavano lo sconosciuto
informatore nel film TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE (1976).
Il film di Alan J. Pakula racconta della celebre inchiesta dei
due giornalisti che fece esplodere lo scandalo Watergate e
portò alle dimissioni del presidente Nixon. Anni dopo fu resa
nota la vera identità di “gola profonda”: si tratta di Mark
Felt, dirigente dell’FBI che aiutò i due cronisti a risolvere
l’enigma Watergate. |
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Il dubbio sorge da
come la notizia è apparsa su un quotidiano locale di domenica 20
Agosto (articolo che riproduciamo a lato) in merito ad una
ispezione presso la raffineria API di Falconara M.ma.
Il sopralluogo del Ministero ai primi di Settembre servirebbe per
“verificare lo stato di avanzamento dei lavori di bonifica
prescritti dall’ultima conferenza dei servizi svoltasi a Roma nel
gennaio scorso”.
L’articolo mette in evidenza “il sopralluogo
(non troppo) segreto” da parte dei tecnici del Ministero
dell’Ambiente, “coadiuvati, tra gli altri dai Carabinieri
del Noe, dagli esperti dell’Arpam e da quelli del Comune di
Falconara".
Forse non a torto, dato che perfino un film comico come I
TARTASSATI mostrava come l’integerrimo maresciallo della
finanza Fabio Topponi (Aldo Fabrizi) si presentava
all’improvviso ed in incognito nel negozio di abbigliamento
del cav. Torquato Pezzella (Totò) al fine di inchiodarlo per
evasione fiscale!
In realtà la dovizia di particolari contenuti nell’articolo del
quotidiano pone alcuni seri problemi.
Dall’articolo si deduce che la eventuale “gola profonda” ha
informato la giornalista che l’ispezione congiunta del Ministero
dell’Ambiente, dei Carabinieri del NOE, dell’Agenzia regionale per
la protezione ambientale delle Marche (ARPAM) e del Comune di
Falconara era accompagnata da una certa riservatezza. A nostro
avviso diffondendo la notizia ad una giornalista, “gola
profonda” ha inteso, se di “sopralluogo segreto”
si trattava, compromettere la riservatezza dell’ispezione e,
forse, la sua efficacia nel verificare il rispetto di precise
disposizioni a tutela del nostro mare Adriatico e del nostro
fiume Esino, non trattandosi di un collaudo di un impianto o parti
di impianto della raffineria API (collaudi che richiedono l’ovvio
appuntamento tra collaudante e collaudato) come da disposizioni
normative.
Noi cittadini e
comitati non possiamo fare a meno di chiederci, retoricamente, a
favore di quali interessi potrebbe avere agito “gola profonda”!
E nascono in noi due altri interrogativi:
-
esiste un
rapporto tra l’ispezione annunciata e l’esito dell’iter di
valutazione e autorizzazione del progetto delle due nuove
centrali elettriche dell’API?
-
esiste un
rapporto tra l’ispezione annunciata e il permanere della
validità del rinnovo della concessione da poco effettuato da
parte dell’Amministrazione Regionale?
Vogliamo dire, se da
un controllo ispettivo della situazione dell’inquinamento del
sottosuolo IPOTETICAMENTE, ripetiamo IPOTETICAMENTE,
emergesse che la raffineria API non ha ottemperato a quanto
prescritto nel corso della conferenza dei servizi del gennaio
scorso questo potrebbe contribuire a pregiudicare la possibilità
di ottenere l’autorizzazione alla costruzione delle due nuove
centrali elettriche?
O, addirittura, provocare la decadenza del rinnovo della
concessione?
A noi sembra che
questo “sopralluogo annunciato” possa compromettere seriamente
l’efficacia del sopralluogo medesimo INDISPENSABILE per
determinare il grado di rispetto delle norme che, a sua volta,
garantisce la tutela dei cittadini, della loro salute e del
territorio in cui vivono.
Se il sopralluogo avesse dovuto essere “segreto”
verrebbe a mancare il presupposto iniziale ed essenziale e,
quindi, verrebbero a vacillare tutte le altre garanzie
consequenziali!
Questa situazione
rischia di incrinare il rapporto di fiducia dei cittadini nei
confronti degli enti controllori, della loro efficienza nel
controllare che potenze industriali come l’API rispettino le
norme, tanto più perché sono industrie a rischio per l’incolumità
e la salute dei cittadini e del territorio.
Gli Enti controllori devono, ora, assolutamente sgombrare il campo
da qualsiasi dubbio che possa indurre i cittadini a guardate con
diffidenza anche la più limpida azione – da compiere e compiuta -
delle Amministrazioni e degli Organi tecnici su questioni che
riguardano gli impianti del comprensorio API.
Dunque, qualora
questo sopralluogo avesse dovuto effettivamente avere il requisito
della segretezza, è auspicabile che le Amministrazioni, gli Enti e
gli Organismi preposti, coinvolti in questa sconsolante vicenda,
si adoperino per accertare se “gola profonda” abbia
“annunciato” sopralluoghi e/o procedimenti ispettivi, riservati o
segreti, anche negli anni scorsi a detrimento della sicurezza
dell’intera comunità che vive nell’Area ad Alto Rischio di Crisi
Ambientale. |