Prendiamo in
considerazione una delle pagine del sintetico riassunto delle <<
caratteristiche (…) valenze tecniche, ambientali e sociali
>> del progetto delle due centrali elettriche a ciclo combinato
(520 e 60 MWe) inviatoci dall’AD Franco Brunetti della raffineria
API di Ancona.
Nella pagina (che riproduciamo a lato) ci indicano che produrranno
502 GWh di energia con la centrale da 60 MWe nonché
3430 GWh di energia con la centrale
da 520 MWe, ambedue a metano e, se lo riterranno utile, a metano +
gpl (gas ottenuto dalla raffinazione del petrolio).
Sempre nel documento dell’API viene data indiretta risposta anche
alla domanda: per produrre complessivamente 3932 GWh di
energia dalle turbine a gas quanti e quali inquinanti vengono
prodotti?
Il documento Api ci indica le sostanze che verranno emesse
(e le concentrazioni che per questo capitolo tralasceremo):
-
Ossidi di azoto
-
Ossidi di zolfo
-
Ossidi di
carbonio
-
Polveri
Sarà che il
documento inviatoci dall’API è un sintetico riassunto ma esso
tralascia di informarci (quanto meno elencandoli) sui seguenti
inquinanti primari emessi in aria da parte delle turbine
alimentate a gas naturale (fonte: US EPA [1] ):
-
Acetaldeide
-
Acroleina
-
Benzene
-
Formaldeide
-
Naftalene
-
Idrocarburi
Policiclici Aromatici (IPA)
-
Toluene
-
Xileni
-
Metano
-
Biossido di
zolfo
-
Composti
Organici Totali (TOC)
-
Composti
Organici Volatili (VOC)
-
Particolato
Totale
Di nostro pugno –
senza timore di essere smentiti - aggiungiamo a questo elenco
anche l’Ammoniaca dato che nel progetto si parla dell’uso
di uno o due abbattitori di Ossidi di azoto: il DeNOx SCR ad
ammoniaca. DeNOx SCR che conosciamo molto bene nel funzionamento-
in quanto rocambolescamente inserito dal 2000 anche nella centrale
elettrica IGCC dell’API nonostante l’opposizione di 6.500
cittadini e dell’allora Assessore all’Ambiente della Provincia di
Ancona, Marco Lion – ma dagli effetti reali assolutamente
sconosciuti dato che gli Organi tecnici competenti, su tale
aspetto, sembrano brancolare nelle nebbie e non ci risulta che
stiano effettuando o, quantomeno, programmando analisi ed
accertamenti sulle conseguenze che l’immissione di ammoniaca (e
dei composti che genera) nell’aria ha nei confronti dell’ambiente
e delle persone.
E’ interessante
notare che la raffineria API ci informa che tra le sostanze emesse
dalle due nuove centrali ci saranno le Polveri; termine che, a
nostro parere, viene usato in modo disinvolto ed ambiguo, perché
troppo generico, quanto meno non completo, non esauriente, dato
che nella letteratura scientifica (non solo statunitense) è
ampiamente dimostrato che quando si parla di combustione di gas
naturale si ha essenzialmente a che fare con polveri fini: PM10 e
PM2,5 la cui pericolosità per la salute umana è ben nota e per le
quali la Comunità Europea ha stabilito limiti di legge da
rispettare progressivamente sempre più ristretti.
Ma c’è dell’altro.
La raffineria API,
nell’opuscolo che ci ha inviato, non ci informa nemmeno sui
metalli pesanti emessi nell’aria dalla combustione
del gas metano:
-
Zinco
-
Bario
-
Vanadio
-
Nichel
-
Cromo
-
Cadmio
-
Piombo
-
Mercurio
Non soltanto la US
EPA ma anche ricercatori del CNR (Nicola Armaroli e Claudio Po) in
preziosi studi sostengono che questi metalli pesanti emessi
in aria non possono considerarsi trascurabili poiché la quantità
di metano che viene bruciata nelle centrali elettriche è
dell’ordine di centinaia di milioni di metri cubi all’anno!
Speriamo di trovare
informazioni dettagliate su queste “sostanze dimenticate”
nello Studio di Impatto Ambientale presentato dall’API e messo a
disposizione del pubblico.
Intanto, però, se un cittadino sperasse di farsi un’idea
sull’impatto delle due nuove centrali a metano dell’API
dall’opuscolo inviatoci personalmente quell’idea sarebbe
indubbiamente parziale e distorta.
[1] Emission Factor Documentation of AP-42 Section 3.1,Stationary
Combustion Turbines, US Environmental Protection Agency,
Alpha-Gamma Technologies Inc., Raleigh, North Carolina, 2000. |