“.. e continuavano a
chiamarlo
PORTICCIOLO”
Il verbale della
conferenza dei servizi
conclusasi il 30/3 conferma la vera
portata dell’opera denunciata dai Comitati!
In
questo numero Vi proponiamo alcuni dei
documenti
allegati al Verbale della Conferenza dei Servizi sul porto di Falconara
conclusasi i modo “burrascoso” il 30 Marzo scorso.
Infatti il rappresentante della Regione Marche ha abbandonato la
Conferenza dei Servizi dopo che il Presidente della stessa, geom. Furio
Durpetti, aveva dichiarato “non ammissibile” la richiesta di
rinvio che la Regione aveva formulato in quanto “il parere della
Regione non era concluso”!
Come potrete constatare dal
documento che riproduciamo la Regione
Marche, attraverso gli Assessori all’Ambiente ed ai Porti, ha dichiarato
l’intenzione di avocare a se la Conferenza dei Servizi (art. 5 del DPR
509/1997) a causa delle caratteristiche, della localizzazione, degli
interessi sovracomunali del progetto del porto (pericolo erosione costa
di Montemarciano e Senigallia – Area ad Elevato Rischio di Crisi
Ambientale) e degli strumenti di pianificazione regionale vigenti (Piano
di Risanamento dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale).
Ma da
quella Conferenza sono emerse con chiarezza anche le reali “vocazioni”
del futuro porto falconarese, quelle vocazioni che fino ad oggi sono
state confusamente mostrate agli occhi dei falconaresi da chi ha usato
ed usa l’eufemistica parola “porticciolo” o le rassicuranti
espressioni come “apertura della città al mare”.
Andiamo con ordine.
Il documento della Società Marina di Falconara
s.p.a. - presieduta dal Consigliere
comunale Michele Boncristiano - a firma degli ingegneri Solustri e
Mancinelli ci spiega che cosa debbono aspettarsi dalla riqualificazione
la zona di Villanova e Falconara Nord (via Flaminia, via Roma, via
Fratti, ecc):
<<
(…) riqualificazione dei quartieri che si affacciano sul mare,
attraverso un rapporto diretto con il porto turistico.>>
Dunque
non un’apertura della città al mare bensì un’apertura sul porto!
Al di là della rassicurante propaganda del Sindaco Carletti e della
Società Marina di Falconara s.p.a. i falconaresi comprendono bene che se
ora, affacciandosi dalle proprie abitazioni, vedono il mare, dopo
vedranno una gettata di cemento sul mare: il porto.
L’ALLUNGAMENTO DEL PONTILE API!
Dallo stesso documento si desume un’altra importante e grave
proposta di cui i falconaresi sicuramente ignoravano la possibilità.
Rispondendo alle
osservazioni della Capitaneria di Porto relative alla sicurezza
della navigazione da e per le strutture a servizio della raffineria API,
gli ingegneri Solustri e Mancinelli ipotizzano la soluzione de
l’ALLUNGAMENTO DEL PONTILE DELL’API!
Verrebbe da esclamare:
sogno o son desto?
Ci troviamo di fronte al progetto di un porto a Falconara M.ma sostenuto
apertamente dall’Amministrazione Carletti per la realizzazione del quale
non si esita a proporre l’ALLUNGAMENTO DEL PONTILE API cioè una
ULTERIORE ESPANSIONE ED OCCUPAZIONE delle strutture della raffineria API
sul mare!
Hanno un bel dire i sostenitori del porto che con esso, intanto, si
cominciano a creare le alternative produttive all’API.
INTANTO, diciamo noi, non si esiterebbe a far occupare alla raffineria
un’ulteriore zona di mare che si aggiungerebbe ai circa tre ettari che
la stessa raffineria si annetterebbe con la realizzazione dello
sciagurato by-pass ferroviario sponsorizzato anche dal Sindaco Carletti!
SERVIZIO TRAGHETTI DA E PER LA CROAZIA!
Infine
lo stesso
documento della Società Marina di Falconara s.p.a. e la
Relazione con le motivazioni del parere negativo della Capitaneria di
Porto di Ancona ci forniscono le reali funzioni del porto
falconarese:
<<traghetti veloci>> e <<compiti commerciali diversi
dalla nautica da diporto, quali l’attivazione di collegamenti da e per
la Croazia con servizio traghetti e catamarani>>!
Non
solo:
il documento della Società Marina di Falconara s.p.a. presieduta dal
Consigliere comunale avv. Michele Boncristiano ci informa che << (…)
la possibilità di utilizzare una banchina per l’attracco di traghetti
veloci (…) è scelta esclusiva dell’Autorità Portuale di Ancona
l’unico ente in grado di pianificare le esigenze dei trasporti
passeggeri all’intero del porto di Ancona (…)>>.
Dunque
il futuro del cosiddetto “PORTICCIOLO” riserverà ai falconaresi:
1]
la dipendenza dalle esigenze e dalla pianificazione del
traffico del porto di Ancona!
2] La
concreta possibilità di un traffico non soltanto diportistico ma anche
commerciale che si ripercuoterà sia sul traffico e l’inquinamento a
terra (imbarchi, ecc.) che sul traffico e l’inquinamento a mare!
Domande:
CHI STA
RIPORTANDO FALCONARA IN UNA
CONDIZIONE DI PERIFERIA SUBORDINATA?
CHI HA
INTERESSE A NON INFORMARE CORRETTAMENTE
I FALCONARESI SULLA REALE NATURA DEL PORTO?
IL
PORTO DI FRONTE A PALOMBINA VECCHIA?
Ma la
Relazione della Capitaneria di Porto di Ancona dice una cosa
difficilmente ignorabile, e cioè che la
soluzione più idonea a risolvere i problemi connessi alla sicurezza
della navigazione è costituita da una traslazione del porto ad una
distanza maggiore dalla radice del pontile API!
In termini più “crudi” se si vuole
continuare a ragionare sul porto esso va progettato qualche centinaio di
metri più a SUD, cioè nella zona Disco – Palombina Vecchia!
LA
VISIBILITA’ DEL BENE MARE
Infine
sottolineiamo un aspetto del
parere espresso dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – Ufficio
Opere Marittime di Ancona:
<<(…)
l’impatto dei 150.000 metri cubi di nuova edificazione (ndr:
i 364 appartamenti previsti in 6 blocchi sul fronte da Villanova a via
Fratti!) sulla fruizione del bene mare da parte del pubblico. Tale
cubatura non deve creare una cortina, un sipario, lungo la linea della
riva del mare e deve consentire la visione (visibilità) del bene inteso
come mare>>.
Una ulteriore conferma di quanto andiamo da tempo sostenendo circa l’invasività
e dannosità sociale – oltre che ambientale - dell’edificato progettato!
IL
SIGNIFICATO DELLE PAROLE
La parola porticciolo
sui vocabolari viene soltanto indicata come
diminutivo della parola porto. Non esiste nulla di formale, visuale
e/o progettuale riferito a
porticciolo.
Pertanto ciò che è stato progettato a Falconara e ciò che si prevederà
in futuro se quel progetto Carletti/Marina di Falconara s.p.a. verrà
cestinato può essere inquadrato soltanto nelle categorie che il DPR
509/1997 prevede e descrive:
porto turistico:
complesso di strutture amovibili ed inamovibili realizzate con opere a
terra e a mare allo scopo di servire unicamente o precipuamente la
nautica da diporto ed il diportista nautico, anche mediante
l’apprestamento di servizi complementari.;
approdo turistico:
porzione dei porti polifunzionali aventi le funzioni di cui all’art. 4,
comma 3, della Legge 28 Gennaio 1994, n. 84, destinata a servire la
nautica da diporto e il diportista nautico, anche mediante
l’apprestamento di servizi complementari;
punti d’ormeggio:
aree
demaniali marittime e gli specchi acquei dotati di strutture che non
importino impianti di difficile rimozione, destinati all’ormeggio,
alaggio, varo, e rimessaggio di piccole imbarcazioni e natanti da
diporto. |