LETTERA APERTA
AL Dott. Prof Mario BALDASSARRI
VICE MINISTRO all’ECONOMIA
SEGRETARIO DEL CIPE
ROMA
AL Dott Vito D’AMBROSIO
EX GOVERNATORE DELLA REGIONE MARCHE
60125 ANCONA
AL Dott. Enzo GIANCARLI
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
ANCONA
AL Dott. Prof. Giancarlo CARLETTI
SINDACO DEL COMUNE DI
FALCONARA M.ma
AL Sig. Marco AMAGLIANI
ASSESSORE ALL’AMBIENTE DELLA
REGIONE MARCHE
ANCONA
ALL’Ing Franco BRUNETTI
AMMINISTRATORE DELEGATO di
API RAFFINERIA DI ANCONA S.P.A.
FALCONARA M. (AN)
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
BY-PASS FRUTTO DEL
PROGRESSO ?
Uno scrittore ed anche
un pò filosofo dell’era moderna, Bruno UGOLOTTI, ha scritto in una delle
sue opere:
<< poi venne il
progresso a distruggere tutto, più che la guerra, perché se la guerra ha
distrutto cose, il progresso ha distrutto il nostro modo di vivere
>>.
Pur rilevando
in questa frase la grave omissione che lo scrittore fa circa la perdita
delle vite umane che la guerra provoca, noi cittadini di Falconara,
residenti nei quartieri di Villanova e Fiumesino stiamo sperimentando
sulla nostra pelle la fondatezza ed il peso di questa affermazione
concernente il “Progresso”.
E’ indubbio che il
concetto di “progresso” nella cultura dell’umanità, sin dai suoi albori,
occupa una posizione di preminenza assoluta ispiratrice dei pensieri e
delle azioni dell’uomo.
Esso significa e
propone il cambiamento nel tempo da una specifica condizione a una o
più successive che vengono considerate migliori o più avanzate della
precedente in base a determinati criteri di valore.
Ma è certo che il
progresso non ha una sola dimensione positiva: a fronte di numerosi
vantaggi, esso presenta altrettanti difetti e costi. L’importante è,
allora, garantire una riflessione, da parte di chi ha la responsabilità,
che permetta di individuare meriti e limiti delle diverse forme di
progresso.
Esso, affinché lo
si continui a chiamare tale, deve essere estendibile a chiunque e non
esclusivamente a determinate categorie di persone (che nella stragrande
maggioranza risultano essere persone ricche e potenti): se ciò avviene,
si deve parlare di privilegio, visto che riguarda una fascia ristretta
di individui, società o aziende. E la situazione diviene ancora più
condannabile se al privilegio di alcune categorie corrisponde il
disagio, il sacrificio di altre; ed ancora più grave è quando questi
sacrifici riguardano il degrado della qualità della vita di alcune
persone e dell’ambiente in cui esse vivono, nonché danni alla loro
salute, alla loro economia, ai loro beni.
Occorre, quindi,
chiedersi chi, in un mondo così squilibrato, ha il compito di assicurare
a tutti i cittadini i diritti fondamentali e una vita dignitosa.
Noi che abbiamo
“ricevuto” dal progresso la raffineria Api, e i parchi ferroviari, e il
depuratore, e l’aeroporto, e la centrale di cogenerazione, noi che siamo
minacciati dal progresso con nuove centrali, con possibili inceneritori,
con un deturpante By-Pass ferroviario, opere tutte che “NON CI FANNO
PIU’ VIVERE” !!!!! non ci sentiamo di gioire per il progresso.
Egr.
Amministratore Delegato di API raffineria di Ancona S.p.A. Ing. Franco
Brunetti
Ci consenta di non
felicitarci con Lei per il raggiungimento di un altro obbiettivo
aziendale.
Non potrebbe essere altrimenti, considerato che dopo aver inglobato,
negli anni, la linea ferroviaria AN-BO tra i Vostri impianti ed aver
creato un rischio per i treni in transito, oggi avete ottenuto la
possibile eliminazione di quella tratta ferroviaria e la contestuale
liberazione di circa 4 Ettari di terreno senza spendere 1 cent/€!!
Infatti il denaro necessario fluirà dalle casse dello Stato, cioè dalle
nostre tasche!
Dimenticavamo: immaginiamo che con quei circa 4 Ettari di terreno in più
Vi sia più agevole sistemare due centrali!
Egr.
ex Governatore delle Marche, Dott. Vito D’Ambrosio
Se la raffineria API
ha potuto incassare anche il by-pass ferroviario certo Lei va
considerato il deus ex machina di tutta l’operazione!
Lei vinse le elezioni regionali del 2000 anche con i nostri voti,
entusiasti della Dichiarazione dell’Area ad Alto Rischio di Crisi
Ambientale. Le Prime linee del Piano di Risanamento dell’Area
prevedevano l’unica soluzione trasportistica che serve realmente a
Trenitalia e che fu esplicitamente richiesta da RFI S.p.A.: il
collegamento diretto per i treni merci della linea ferroviaria romana
con quella adriatica attraverso la cosiddetta “bretella ferroviaria” da
Chiaravalle a Montemarciano!
In tal modo si sarebbe evitata la dispendiosa inversione dei treni merci
a Falconara e gli scali merci sarebbero stati spostati all’Interporto di
Iesi, intenzione più volte manifestata da RFI e Trenitalia in convegni
sponsorizzati proprio dalla Regione Marche!
Ma all’inizio del 2002 – dopo che il CIPE menzionò il by pass nella
delibera del 21 Dicembre 2001- Lei rinnegò quella “linea di risanamento”
e chiese ad RFI S.p.A. la realizzazione del by-pass di Falconara M.ma
con lo scopo di minimizzare gli impatti dell’attraversamento dell’API.
Ci apparve subito evidente che chiedere lo spostamento della ferrovia
per ridurre il rischio causato dalla raffineria equivaleva ad affermare
con assoluta certezza che la raffineria doveva restare.
Ciò significa che Lei, quale Presidente della Regione, aveva già deciso,
almeno da quel 21 Dicembre 2001, che il rinnovo della concessione
sarebbe stato accordato. Lo aveva deciso già prima che l’Api avanzasse
la domanda di rinnovo della concessione!
Infatti l’API la inoltrò il 30.5.2002!
Sembra quasi che l’Api abbia atteso il recepimento del by-pass come atto
probatorio della disponibilità della Regione prima di presentare la
domanda di concessione: sicura, a quel punto, che sarebbe stata
accordata.
Di certo c’è che l’Api, grazie al by-pass, vede risolti alcuni dei
problemi di compatibilità territoriale, causati dalla sua insensata
espansione, con i soldi dello Stato (in altri termini: noi paghiamo per
le responsabilità dell’Api).
Di certo il by-pass API è nato nelle stanze della Regione Marche da Lei
governata come
soluzione politica prima che tecnica.
Infine la sua edulcorante dichiarazione dell’Agosto 2003 (dopo l’accordo
con il Presidente Giancarli) che << (…) la realizzazione del
by-pass Api non sarà alternativo o ostativo ad un futuro arretramento
totale della ferrovia nell’ottica della costituzione del Corridoio
adriatico >> rappresenta l’ennesima offesa all’intelligenza dei
cittadini e alla corretta informazione in quanto Lei sa perfettamente
che non si spendono 210 milioni di Euro per un’opera che – deduciamo
dalle sue parole – va considerata provvisoria in vista del futuro
arretramento totale fatto progettare dal presidente Giancarli!.
Il by pass API rappresenta la tomba dell’arretramento della ferrovia
adriatica e del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di
Ancona che lo prevede!
Questa è la verità che Lei non ha mai detto!
Egr.
Sig. Sindaco del Comune di Falconara M.ma, Prof. Giancarlo Carletti
Il 21 Febbraio 2002
dichiarò ad un quotidiano locale: << Un progetto quello proposto
dalle Ferrovie che crea un ulteriore servizio a favore di terzi e che
inevitabilmente provoca danni al territorio falconarese
>>.
Il 23 Febbraio 2002 dichiarò ancora: << (…) per scelte di questo
tipo nessuno deve pagare,e men che meno un territorio ed un quartiere
già sofferenti (…) >>.
Più o meno è andata come diceva Lei, Sig. Sindaco!
Il “nessuno” che non paga è comunque sempre un furbo (come
Ulisse con Polifemo, ricorda?) e questa volta ha il nome della
raffineria API, mentre chi paga sono proprio quelli “già
sofferenti”!
Ma per annebbiare la vista ai “sofferenti” Lei ed il suo
entourage (in primo luogo l’Assessore Api ed il Geom. Durpetti) avete
continuamente sbandierato che soltanto con il by pass API si sarebbe
potuta liberare Villanova dagli scali merci, negando nel contempo
l’evidenza che Fiumesino sarà definitivamente chiusa da ogni lato ed
annientata dalla linea ferroviaria che le passerà alle spalle.
Senza soffermarci sulla pesantissima incidenza del by pass ferroviario
sul Parco fluviale, come peraltro sostenuto anche da Lei nelle
dichiarazioni del 23 Febbraio 2002, Le rammentiamo soltanto due
dichiarazioni di due Ingegneri di RFI S.p.A che fanno giustizia della
Vostra favola e confermano quanto da tempo andiamo sostenendo: gli
scali merci ferroviari che circondano il quartiere Villanova se ne
sarebbero andati comunque con la realizzazione dell’Interporto a Jesi!
31 Gennaio 2001
– Atti del Convegno sul Corridoio Adriatico promosso dalla Regione
Marche a San Benedetto del Tronto – Ing. Giuseppe Maldarella
(Dirigente Società “Cargo” FS S.p.A.):
<< (…) Dal punto di vista della nostra capacità organizzativa di
traffico non ci penseremo due volte allorquando l’Interporto di Jesi
sarà realizzato, a trasferire la nostra capacità di produzione
nell’ambito dell’Interporto di Jesi. L’Interporto va concepito non solo
come punto di intermodalità, ma come punto nevralgico della regione per
organizzare i traffici ferroviari (…) >>.
10 Dicembre 2004
– Conferenza su Ipotesi di Arretramento della Ferrovia adriatica
organizzato a Falconara dai Verdi – Ing. Salvatori di RFI.S.p.A.
a specifica domanda dei Comitati sul già previsto trasferimento degli
scali merci di Falconara: << (…) che noi avessimo già dei piani
pronti per il trasferimento di certi impianti all’Interporto è anche
vero, una strategia aziendale (…) >>.
Finche ci saranno i Comitati, Sig. Sindaco, la verità verrà sempre a
galla!!!!
Egr.
Assessore all’Ambiente della Regione Marche, Marco Amagliani
Non neghiamo che,
riguardo al regalo che il dott. D’Ambrosio si apprestava a fare all’API,
speravamo un po’ in Lei per la possibilità di evitarlo.
Lei, allora Assessore ai Trasporti e all’Ambiente, partiva dalla
posizione del suo partito contraria al by pass API!
Posizione pubblicamente espressa dai consiglieri comunali di
Rifondazione Comunista Massimo Marcelli Flori e Maurizio Amagliani il 9
Novembre 2002: «Il consiglio comunale ha
sancito l'incompatibilità della raffineria e nessuno, neanche
l'onnipotente sindaco, può arrogarsi il diritto di decidere
autonomamente il contrario.
Curioso:
l'intuizione geniale, che per essere realizzata ha avuto bisogno del
singolare abbraccio Carletti-An-Fi, verrà finanziata pagata con i soldi
dei contribuenti.
Siamo
bruscamente tornati schiavi della logica del mercato che calpesta i
diritti in nome del profitto?
».
Speranza mal riposta su un falconarese doc, come Lei ama ricordare
spesso!
Adesso che ci ripensiamo a mente fredda, rammentiamo che in quel periodo
ci fu anche il burrascoso cambio della guardia nella componente di
Rifondazione Comunista all’interno della Giunta regionale, con
l’eliminazione, a suo favore, della Dott.ssa Cristina Cecchini.
A Lei, Assessore Amagliani, venne affidato proprio l’assessorato a cui
spettò l’ultima parola sulla concessione API.
Soltanto una coincidenza?
Di fatto anche Lei, Sig. Assessore, cambiò idea e quella del suo partito
riguardo al by pass API.
Come mai, Assessore Amagliani, non ha mai parlato della barriera a
protezione della ferrovia individuata dallo Studio SVIM (commissionato
e pagato dalla Regione) prima della conclusione dell’iter autorizzatorio
del by pass?
Inoltre Lei, si è guardato bene dal proferire alcun commento riguardo al
serio ed utile Progetto di arretramento della linea ferroviaria
commissionato e presentato dal Presidente Giancarli.
Forse perché quel progetto implicitamente squalificava il by pass come
opera inutile e dispendiosa?
Egr.
Prof. Mario Baldassarri, Viceministro e Segretario del CIPE
Il 24 Gennaio 2004
Lei ha dichiarato alla stampa: << Ho chiesto - spiega Baldassarri -
alla RFI di approntare uno studio di pre-fattibilità sull'ipotesi di
spostare a monte la linea ferroviaria (…)>>.
Inoltre, Sig. Ministro, Lei non potrà mai smentire che nell’incontro
avuto in Regione il 5 Febbraio 2004 con il Presidente e
Vicepresidente del Comitato del quartiere Fiumesino
ha assicurato che l'approvazione tecnica di quel progetto
avrebbe escluso la realizzazione del by pass, specificando inoltre che i
finanziamenti fino ad allora stanziati sarebbero stati impiegati per la
realizzazione della soluzione da Lei auspicata.
Era un bluff ?
Infatti quando Lei,
alla vigilia dell’ultima riunione del CIPE, ha dichiarato: << (…) si
apre infatti l’altra opportunità importante che è lo spostamento della
ferrovia a monte da Marina di Montemarciano a Varano-Aspio, liberando
così chilometri di costa e tutta l’area della stazione di Ancona (…)>>
ha fatto soltanto disinformazione!
Valgono anche per Lei le stesse considerazioni svolte per il Dott. D’ambrosio
in quanto Lei sa perfettamente che la dimensione dell’intervento del
by pass API induce a ritenere che la sua realizzazione comporterebbe
un rinvio di decenni
dell’ipotesi di arretramento della linea ferroviaria
adriatica il quale,
invece,
rappresenta una opzione strategica fondamentale per il corretto sviluppo
dell’area.
Probabilmente, Sig. Ministro, tutto questo teatrino che, rappresentanti
di opposti schieramenti partitici, avete messo in scena riguardo al by
pass ha un unico soggetto beneficiario: l’API.
Egr.
Presidente della Giunta Provinciale, Dott. Enzo Giancarli
Lo abbiamo lasciato
per ultimo, Sig. Presidente, perché fino alla fine abbiamo condiviso con
Lei una speranza che si è concretizzata con lo stupendo Progetto di
arretramento della linea ferroviaria adriatica e relativa metropolitana
di superficie commissionato allo stimatissimo Ing. Marconi. Abbiamo
avuto numerosi incontri con Lei sull’argomento by pass API e, proprio
per questo, abbiamo ricevuto durissimi attacchi dal Sindaco di Falconara
e dal Segretario dei Democratici di Sinistra Roberto Piccinini, paladini
del diritto alla partecipazione dei cittadini… esclusi i residenti nei
quartieri Villanova e Fiumesino della loro città!!
Ma con la situazione che si è creata con il by pass ferroviario API ci
viene da chiedere se, quasi come noi, Lei sia una “vittima del gioco”
degli altri destinatari di questa lettera aperta, oppure ne è un
rassegnato complice!
Ci permettiamo di rammentarLe che cosa prevede il Piano Territoriale di
Coordinamento della Provincia di Ancona, anche in riferimento al Piano
Provinciale dei Trasporti: << (…) fa propria anche la
previsione a medio-lungo termine, contenuta anche nello studio per il
Corridoio Adriatico, del by-pass tra Marina di Montemarciano ed Aspio
con asta ferroviaria abilitata ai traffici internazionali (n.d.r. :
alta velocità) e con due nuovi centri di scambio a Chiaravalle ed
Aspio”. Il PTC precisa altresì che “ La linea litoranea resterà
nell’attuale sede per il collegamento col porto e come metropolitana di
superficie. Di questa previsione dovrà tenersi conto, in tempi più
ravvicinati, nel disegno del raccordo tra Chiaravalle e Marina di
Montemarciano destinato a collegare la linea trasversale per Roma
direttamente a nord con la linea adriatica superando il nodo
API-Falconara, (…)>>.
Ora, alla luce degli ultimi sviluppi sulla realizzazione del by-pass
API, come può non vedere che il progetto di arretramento della linea
ferroviaria adriatica fatto fare all’Ing. Marconi è praticamente carta
straccia?
Come può pensare che realizzato il by pass ferroviario API esso, dopo
qualche anno, sarà dismesso per arretrare la ferrovia adriatica fino a
Chiaravalle?
Come non può non pensare, da Amministratore, che con quell’ingente somma
di denaro pubblico che verrà spesa il by pass API verrà sfruttato, come
minimo, per cinquanta anni o più?
“Batta un colpo”,
se ancora il suo cuore batte dalla parte della giustizia e delle reali
esigenze del territorio e dei cittadini.
La Raffineria API, prima responsabile dello sconquasso continuo del
territorio e della vita dei residenti, ha risorse per pagare la
protezione da un rischio che essa stessa ha creato!
Per
tutti i destinatari della presente
vogliamo evidenziare
che in un momento economico grave per l’Italia in cui tutte le
alte Cariche dello Stato, a partire dal Presidente Ciampi e dal
Presidente del Consiglio dei Ministri, richiamano gli Amministratori
alla parsimonia, come può il CIPE consentire che denaro pubblico venga
speso per finanziare un progetto che secondo il nostro avviso e
quanto sopra esposto ha la smaccata caratteristica di servire
soprattutto, gli interessi privati della Società API?
Sì, perché per le reali necessità trasportistiche di Trenitalia
sarebbe necessario soltanto il collegamento diretto tra la linea per
Roma e quella per Bologna, quello “messo nero su bianco” proprio da
Rete Ferroviaria Italiana e Regione Marche a Marzo 2000
(Dichiarazione Area Alto Rischio, Prime Linee di Risanamento)!!
Sì, perché per proteggere il treno che transita tra gli impianti della
raffineria e viceversa, è sufficiente erigere una barriera protettiva,
efficace, molto meno costosa ed evocata proprio dagli Studi che la
stessa Regione Marche ha commissionato alla Società Sviluppo Marche (SVIM)!!
Ecco perché parliamo di smaccato servigio agli interessi dell’API che è
corresponsabile - insieme ai Ministeri ed Amministrazioni passate –
dell’inglobamento della linea ferroviaria tra i suoi impianti!
Scommettiamo che i circa 4 Ettari che si libereranno torneranno utili
per sistemare meglio le due progettate nuove centrali elettriche?
A tutti Lorsignori ricordiamo che, comunque,
finché ci saranno i nostri Comitati le Vostre contrastanti affermazioni
avranno le gambe corte.
Noi saremo sempre presenti e pronti a palesarle di
fronte all’opinione pubblica.
Falconara M.ma 8 Agosto 2005
Distinti saluti |