LA BOCCA DELLA VERITA'

 

percezione? ... REALTA’ !!!

<< Cosa succede in Italia nelle oltre 400 aree industriali a rischio? Cosa stabiliscono le leggi e come vengono rispettate? Ma anche: cosa si sa e cosa si comunica su questi argomenti? Perché la percezione delle realtà tecnologiche è spesso diversa dalla realtà? E, infine, come tenere insieme sviluppo, attività industriale, territorio e ambiente?
Sono tante, diverse fra loro ma legate da un robusto filo conduttore, le domande che presiedono al convegno-dibattito “Aree industriali e territorio: realtà e percezione”, che costituirà il fulcro di apiincontra 2004, in programma sabato 20 novembre dalle 10 alle 16, in raffineria >>

(dal Comunicato stampa della raffineria API  del 17/11/2004).

Questo è quanto scrivevano e comunicavano attraverso tutti i media i Dirigenti della raffineria API di Falconara appena due mesi fa!

Confrontando quello che è stato scritto sul tanto strombazzato Rapporto Ambientale dell’API (dal quale abbiamo tratto la pagina riguardante gli interventi per l’inquinamento del sottosuolo)

IMMISSIONI NEL SUOLO E NEL SOTTOSUOLO

Nel corso del 2003 sono proseguite da parte di api raffineria di Ancona le operazioni di messa in sicurezza del sitp di Falconara Marittima, come previsto dal DM 471/99.
In particolare, sono continuate anche le attività di recupero del prodotto in galleggiamento sulla falda sottostante la raffineria attraverso sistemi dedicati; proprio l'ottimizzazione dei sistemi di recupero esistenti e la messa in esercizio di nuovi dispositivi hanno permesso di ottenere un progressivo aumento del prodotto recuperato e, contemporaneamente, un'evidente riduzione del prodotto in galleggiamento sulla falda, come sintetizzato dalle elaborazioni grafiche che seguono.

e le conclusioni a cui sono giunti i Periti/Consulenti sia della Procura di Ancona che del Ministero dell’Ambiente, evidenziate dall’Ordinanza del Sindaco di Falconara (il testo è tratto dal sito del Comune di Falconara Marittima le evidenziazioni sono nostre)

IL SINDACO CARLETTI ORDINA ALLA RAFFINERIA API INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA, DI BONIFICA E DI RIPRISTINO AMBIENTALE

Ordinanza n. 338 del 28/12/2004

 IL SINDACO

Premesso che

- In data 26.02.04 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell'Ambiente contenente la perimetrazione del sito ad interesse nazionale di Falconara Marittima

- Vista la relazione dei CTU Ing. Marco Giangrasso ed Ing. Emilio Tassoni per conto della Procura della Repubblica del Tribunale di Ancona del 9 Aprile 2004 "Consulenza tecnica espletata nel procedimento penale n. 3568/03 R.G.N.R.", da cui si evince che c'è stata, all'interno delle aree della Raffineria Api, un'alterazione dei dati inerente gli spessori di idrocarburi in galleggiamento sulla falda e tali alterazioni hanno avuto come conseguenza che:

  1. i volumi di terreno interessato dalla presenza di idrocarburi sono inferiori ai volumi basati sui dati di campo con una differenza stimata tra i 20.00 e i 25.000 metri cubi;

  2. il surplus di prodotto idrocarburico nel terreno risulta pertanto variabile tra 3.000 e 6.000 metri cubi;

  3. la rimozione di tale surplus di surnatante, in assenza di ulteriori e attuali perdite di prodotto, considerando l'attuale potenzialità di emungimento come comunicata dall'Azienda pari a 30 metri cubi al mese, richiederebbe un periodo di tempo variabile tra 8 e 18 anni;

  4. la rimozione dell'intera quantità di surnatante al ritmo di 30 metri cubi al mese, richiederebbe un periodo variabile tra 40 e 70 anni;

  5. la rimozione dell'intera quantità di surnatante al ritmo di 50 metri cubi al mese, a valle del potenziamento proposto dall'Azienda, richiederebbe un periodo variabile tra 25 e 40 anni; tale periodo viene considerato non compatibile con i tempi della messa in sicurezza d'emergenza.

- Considerando che i suddetti CTU considerano gli interventi proposti nel documento datato settembre 2003, elaborato da Remedia, per l'adeguamento del sistema di emungimento del prodotto e il suo potenziamento a 50 metri cubi al mese, non sufficiente, per quanto sopra esposto e affermano e che la capacità di emungimento del prodotto dovrebbe essere notevolmente aumentata.

- Considerando che della suddetta relazione dei CTU si evince, inoltre, che all'esame dei dati dei livelli di falda misurati dal boccapozzo di vari piezometri per conto della Raffineria da personale Remedia, esiste una divergenza tra i dati rilevati in campo e quelli ufficialmente trasmessi e che in base a tali evidenze gli stessi CTU forniscono le seguenti indicazioni sugli interventi che Api dovrebbe porre in opera:

  1. realizzazione di un numero all'incirca doppio di pozzi di prelievo, costruendo opere di captazione accoppiate captanti a diversa profondità sulla base della stratigrafia in corso d'opera;

  2. parziale arretramento rispetto al mare della linea di pozzi di prelievo prevista  al fine di garantire la possibilità di realizzare una barriera di pozzi di immissione d'acqua nel lato mare

  3. costruzione di una prima serie di pozzi di immissione di acque, posti a valle di quelli di prelievo.

  4. Verifica sperimentale dell'effetto piezometrico ed idrochimico indotto dal prelievo di acque e dalla loro immissione mediante prove in sito da condurre in fase preliminare all'attivazione della barriera.

-  In data 07.12.2004 si è svolta la seconda Conferenza dei Servizi in merito al Sito di Interesse Nazionale di Falconara Marittima presso la sede del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e della Tutela del territoriodurante la quale si è discusso della Messa in Sicurezza d'Emergenza della Raffineria Api. S.p.a.

Dagli esiti del sopralluogo effettuato in data 24-25 Novembre 2004 da tecnici del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio è risultato che:

  • "sono stati terebrati n. 6 pozzi (n.3 lato fiume Esino, n.3 lato mare) degli 11 pozzi proposti dalla Società per il barrieramento idraulico dello stabilimento. Di questi 6 pozzi solo i 3 lato mare (BW8, BW9, BW10) risulatano asserviti con pompe e collettati all'impianto di trattamento dello stabilimento mentre i 3 pozzi lato Esino non risultano ancora essere collettati e dotati delle necessarie componenti elettromeccaniche;

  • sono in corso attività di emungimento dai pozzi BW8, BW9 e BW10 finalizzate esclusivamente all'effettuazione di prove di durata a lunga durata;

  • sul lato fiume Esino è presente un sistema di well point, composto da una serie di aghi di emungimento (portata circa 13 mc/h) infissi fino a tre m, e di una palancolata (tipo Larsen, fino a 10 m dal p.c.), che interessa un tratto parziale di confine a nord per una lunghezza di circa 135 m. Tali strutture sono ubicate esternamente alla recinzione della raffineria;

  • nella parte centrale dello stabilimento sono stati visionati n. 3 piezometri (RW5, RW6 e RW7) attrezzati per il recupero di prodotto surnatante dalle acque di falda. Il piezometro denominato RW5 non è risultato in funzione. Tali punti di recupero, date le esigue portate emunte e la loro ubicazione in un'area limitata, si presume non possano garantire alcuna funzione di barrieramento della falda.";

- Preso atto che quanto realizzato finora dalla Raffineria Api non risponde alle valutazioni effettuate dai CTU, in particolare per quanto riguarda il completamento dei pozzi, la loro messa in funzione, il conseguente pompaggio e che non risulta realizzata alcuna barriera di pozzi di immissione posta a valle di quella di prelievo;

-  Visto l'art. 17 del D.Lgs. 22/97

-  Visti gli artt. 7 e 8 del D.M. 471/99

-  Visto l'art. 50 del D.Lgs. 267/2000

O R D I N A

All'Amministratore Delegato di A.P.I. Raffineria di Ancona s.p.a. Dott. Franco Brunetti ed Al Direttore di A.P.I. Raffineria di Ancona s.p.a. Ing. Franco Bellucci, entrambi presso la sede legale dell'impianto a Falconara M.in Via Flaminia 685, ciascuno per quanto di competenza:

  1. di adottare con immediatezza i necessari interventi di messa in sicurezza d'emergenza, di bonifica e di ripristino ambientale relativamente ai luoghi indicati nelle premesse del presente atto;

  2. l'adozione degli adempimenti di cui all'art. 7 comma 2) del DM 471/99 e conseguentemente di comunicare a questa Autorità entro 48 ore dalla notifica della presente ordinanza, gli interventi di messa in sicurezza d'emergenza adottati ed in fase di esecuzione.

La comunicazione dovrà essere accompagnata da idonea documentazione tecnica dalla quale dovranno risultare le caratteristiche dei suddetti interventi.

La presente Ordinanza Sindacale viene notificata per conoscenza alla Dottoressa Valeria Sottosanti presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Ancona.

Gli Agenti della Forza Pubblica, l'ARPAM, L'UFFICIO Ambiente, i Vigili Ambientali e quanti per loro competenza dovranno provvedere alla verifica dell'ottemperanza alla presente ordinanza fornendone immediata comunicazione a questa Autorità.

 IL DIRIGENTE
SETTORE P.M. E TUTELA AMBIENTALE
(Dott. Paolo Angeloni)

IL SINDACO
COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA
(Prof. Giancarlo Carletti)

viene da dire che non sappiamo nel dettaglio che cosa avviene “nelle oltre 399 aree industriali a rischio”, ma sembra chiaro, che ciò che stiamo amaramente scoprendo a Falconara sul livello di inquinamento da idrocarburi del sottosuolo su cui insistono gli impianti dell’API, lo apprendiamo dalle indagini della Magistratura e non da ciò che fino ad oggi ha pubblicamente comunicato la raffineria API!

Così i cittadini di Falconara e i Marchigiani che non hanno ancora “percepito la realtà” delle conseguenze ambientali della raffineria API lo devono alla “realtà” che i Dirigenti dell’API hanno comunicato attraverso i loro documenti ufficiali come la pagina che pubblichiamo del Rapporto Ambientale!

 
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