IL PORTO TURISTICO A FALCONARA
NON E’ UNA ALTERNATIVA ALL’API!
IL PORTO CREERA’ PROBLEMI CHE SI
SOMMERANNO A QUELLI DETERMINATI
DALLA PRESENZA DELLA RAFFINERIA!
Gli ambienti favorevoli alla realizzazione
del porto Carletti/Bohigas sostengono che il progetto rappresenti
“l'alternativa verso un futuro credibile” nei confronti
di una pesante realtà industriale come l’API, la dimostrazione che sarà
possibile creare occupazione con qualcosa di diverso dall’industria
pesante.
Noi riteniamo che creando un altro
problema ambientale ed urbanistico (quel porto con quella
contigua, massiccia edificazione) non si superi il problema API!
Infatti riteniamo che il problema API
sia, in primo luogo, un problema energetico complesso e che, come
tale, avrebbe dovuto essere impostato e risolto dalla Regione Marche al
momento del “rinnovo della concessione”.
Da questo punto di vista il
progetto Carletti/Bohigas è semplicemente una inutile ed insensata
“ricetta infrastruttural-edilizia”!
Anzi, esso si affiancherà
urbanisticamente all’esistente, tanto che è plausibile ritenere che il
progetto Carletti/Bohigas e il sistema API conviveranno per i decenni a
venire e si aggroviglieranno in una pesante matassa industriale ed
infrastrutturale!
Ambedue i problemi (raffineria API e
progetto Carletti/Bohigas) sono portatori e generatori di problemi
ambientali.
Quelli dell’API sono quasi tutti noti, quelli del progetto Carletti/Bohigas
sono facilmente intuibili:
-
concentrazione di nuove residenze a
ridosso di un’industria a rischio di incidente rilevante;
incremento esponenziale del traffico
automobilistico e nautico e conseguente incremento dell’inquinamento
atmosferico e marino;
ulteriore, estesa erosione della costa
a nord di Falconara (Marina di Montemerciano, Marzocca di Senigallia).
Dunque riteniamo che i sostenitori del
progetto Carletti/Bohigas non abbiano accettato la sfida “dell’apertura
della città sul mare” bensì stiano pericolosamente sfidando i limiti
naturali di un territorio ed i rischi connessi con ciò che già
esiste ed è considerato come un pericolo per l’ambiente, il territorio e
la comunità!