Ipotesi di possibile impatto con
l’aeroporto R. Sanzio di Ancona Falconara
Dallo Studio di Impatto
Ambientale dalla Rete Ferroviaria Italiana (RFI) nell’Aprile 2003,
risulta che l’attuale tracciato ferroviario di collegamento
Orte-Falconara con la linea Adriatica (Variante di Falconara) preveda
una diramazione tale da bypassare l’esistente Raffineria API di
Falconara per dirigersi verso l’interno (direzione Sud) per
ricongiungersi poi con la linea adriatica nei pressi della stazione
ferroviaria.
Detta variante si sposta verso l’interno ed il tracciato progettato
procederebbe tra la succitata Raffineria, alcuni insediamenti abitativi
e la testata pista 22 dell’aeroporto di Ancona Falconara.
C’è da aggiungere, altresì, come riferito dagli abitanti del luogo, che
la eventuale realizzazione del By-Pass in questione comporterebbe,
secondo i piani futuri dell’Amministrazione Comunale, anche la
realizzazione, nella stessa zona, della nuova stazione di Falconara
Marittima.
Premessa
Non si è a conoscenza di eventuali richieste di parere avanzate alle
Autorità Aeronautiche locali da parte del Committente o dei progettisti
ma, da un primo, sommario studio ed in assenza di
chiarimenti/autorizzazioni inoltrate alla competente Autorità locale o
centrale, emergono una serie di considerazioni che sarà opportuno fare
presente, vuoi ai fini di una più corretta pianificazione del territorio
vuoi ai fini della sicurezza aeroportuale e dell’utenza aeronautica più
in generale.
Non è dato conoscere il Piano Regolatore Aeroportuale, ma si rammenta
che, oltre all’Annesso 14 dell’ICAO (recepito dalla legislazione
italiana) esiste la Legge nr. 58/1963 che prevede l’edificazione di
costruzioni di qualsivoglia natura a precise distanze dalla recinzione
aeroportuale proprio per evitare che le altezze o le interferenze di
masse ferrose possano creare difficoltà al regolare svolgimento delle
attività aeronautiche.
Considerazioni
1. Radio Assistenze presenti sull’aeroporto
L’aeroporto di Ancona
Falconara dispone di una pista strumentale ed utilizza di preferenza la
direzione d’atterraggio dal mare (prua 223°), quando le condizioni di
vento al suolo lo permettono.
Come risulta dalla Carta AIP ITALIA, AGA 2 – 45 aggiornata al
28.10.2004, la pista strumentale è asservita ad un sistema ILS (Instrument
Landing System) di 1^ categoria; ciò significa che si può atterrare solo
se la visibilità orizzontale (misurata da appositi strumenti sulla pista
denominati RVR) è superiore a 550 mt.; al di sotto di tale valore il
pilota deve dirottare verso l’aeroporto alternato.
Si tenga presente che la
misurazione della visibilità è un valore che viene costantemente
registrato da appositi apparati ed è di immediata consultazione. E’ bene
inoltre aggiungere che il valore della visibilità viene letto
istantaneamente:
-
dal Controllore del
Traffico Aereo in servizio, che lo trasmette al pilota
-
dalla Stazione
meteorologica, presente in aeroporto.
L’apparato è composto da
3 sistemi integrati tra loro e gestiti da apposito computer; essi sono :
-
LLZ (Localizzatore)
che trasmette il fascio d’onda sul piano orizzontale;
-
GP (Glide Path) che
trasmette il fascio d’onda sul piano verticale inclinato;
-
RVR (Runway Visual
Range), che misura in punti prestabiliti la visibilità sulla pista
(diversa da quella generale sull’aeroporto).
L’apparato ILS di cui
sopra lavora su frequenze aeronautiche (111,900 Mhz) e, vista la
delicatezza delle funzioni che deve assicurare, è particolarmente
sensibile ai campi magnetici che si formano nel suo intorno. Ogni
variazione al corretto funzionamento dell’apparato ILS comporta una
alterazione del fascio d’onda emanato e rende quindi inattendibile il
segnale emesso, con grave rischio per la navigazione aerea, sia essa
commerciale, turistica o militare (si ricorda che l’aeroporto è ancora
nello “status” di scalo militare aperto al traffico aereo civile).
Qualsiasi tipo di
propagazione di un campo elettrico sui piani orizzontale o verticale
comporta una imprecisione del segnale emesso tale che il suo valore
(ufficialmente e periodicamente controllato dal Servizio Radio Misure
dell’ENAV SpA) venga ricevuto a bordo dell’aereo in modo non corretto;
ciò può provocare una manovra imprecisa da parte del velivolo quando si
trova in una delle fasi più critiche del volo (l’atterraggio, specie se
strumentale e/o comunque in condizioni di bassa visibilità) .
Precedenti
1.1
Risulta che al momento in cui venne edificata la sede della NORDLEGNO
(prossima alla testata pista 22), il Servizio Radio Misure di ENAV SpA
abbia dovuto variare l’angolo di avvicinamento emesso dal GP
dell’aeroporto in quanto la massa ferrosa utilizzata per l’edificazione
provocava un disturbo consistente all’apparato.
La variazione attuata è stata quella di innalzare l’angolo ottimale di
discesa prestabilito e innalzarlo da 3° a 3,5°, provocando di fatto una
discesa più ripida verso l’aeroporto .
Un ulteriore innalzamento dell’angolo di discesa verso l’aeroporto
sarebbe quanto meno sconsigliato se non addirittura proibitivo per
alcune tipologie di velivoli che atterrano sull’aeroporto.
Si segnala ancora che
nel mese di Febbraio 2005 la compagnia aerea americana WORD Airways, in
sede di pianificazione di voli con scalo tecnico su aeroporti della
costa adriatica, ha deciso di non prendere in considerazione eventuali
operazioni di volo sull’aeroporto di Ancona Falconara con velivoli
passeggeri del tipo DC 10 e TRISTAR (capacità 280–330 posti) per
l’eccessiva vicinanza della raffineria in argomento rispetto alla pista,
con la motivazione dell’elevato tasso di rischio in fase di
avvicinamento strumentale alla pista .
1.2 E’
importante poi sottolineare la caratteristica del fenomeno della nebbia
sull’aeroporto. Questa è infatti normalmente di origine marina e spesso,
provenendo dal mare, avanza proprio nella direzione di atterraggio
utilizzata dai piloti (pista strumentale 22). La situazione sovente è
resa anche più critica a causa della presenza nelle immediate adiacenze
del fiume “Esino” .
Come abbondantemente
documentato dai bollettini meteorologici della Stazione Meteo
dell’aeroporto , ciò comporta :
-
un repentino
abbassamento della visibilità generale ma anche sulla pista;
-
una possibile manovra
di riattaccata (se l’aereo è nella fase del volo definita “finale“; l’Alitalia
prevede che dopo aver “tentato“ l’atterraggio per 2 volte , il pilota
debba dirottare sull’aeroporto alternato);
-
il dirottamento del
volo, se il valore della visibilità scende sotto i 550 mt.
Il
31 gennaio 2000 si è registrato un incidente di volo accaduto ad un
velivolo da turismo (Piper Senac Pa-32) a poca distanza dalla testata
pista 22 (posizione del velivolo: in corto finale); al momento, era
riportata nebbia sulla zona.
2.
Sicurezza aeroportuale
Quanto sopra descritto
porta ad affrontare il tema della sicurezza aeroportuale, intesa come
aspetto estremamente particolare e sentito dell’attività di volo .
Il dato più allarmante si registra quando non si consideri l’aeroporto
come “strumento attivo”, che implica cioè, nelle sue attività, una
incredibile dose di fattori interagenti tra loro, ma tutti finalizzati
alla salvaguardia dell’utenza ed alla sicurezza dell’aeromobile e dei
suoi occupanti.
Il mondo aeroportuale
italiano è cresciuto enormemente negli ultimi decenni e la gestione
delle attività aeronautiche (in aria ed al suolo) ha subito profondi
stravolgimenti per effetto della massa aeronautica in movimento e delle
implicazioni che comporta; basterà pensare a ciò che si muove oggi sul
piazzale dove sostano gli aerei ed alle normative emanate di recente
dalla competente Autorità Aeronautica nazionale (ENAC) per capire quale
attenzione e quali responsabilità ricadono su chi deve gestire,
movimentare e controllare aerei e mezzi circolanti (vedi l’incidente di
Milano Linate dell’8 Ottobre 2001 e relativa sentenza) .
Anche nella storia
dell’aeroporto di Ancona si lamentano incidenti di volo; spesso le
indagini attribuiscono all’imperizia del pilota (human factor) la
responsabilità di un evento luttuoso, ma ciò che si deve scongiurare è
che le condizioni ambientali, conosciute e note a chi vola e a chi deve
emanare le relative normative vengano stravolte per esigenze diverse e
creino i presupposti per possibili disastri aeronautici.
Gli apparati installati
sull’aeroporto sono indispensabili per la felice e corretta condotta del
volo e sono funzionali ai sistemi di bordo, i quali devono ricevere
segnali chiari e definiti per poter assicurare l’operatività
aeronautica. Non sono ammesse pertanto interferenze di qualsiasi natura
(specie se radioelettrica o meccanica) che possano creare disturbo a
tali apparati così come non sono permesse edificazioni al di sopra di
determinate altezze calcolate.
Conclusioni
Per quanto è dato
conoscere in questa fase, quindi, si ritiene che lo Studio di Impatto
Ambientale in argomento non abbia tenuto in debita considerazione le
normative vigenti e soprattutto la prossimità all’Aeroporto della linea
ferroviaria e delle annesse servitù elettrico/metalliche che si
andrebbero a realizzare ad una distanza troppo a ridosso della testata
pista strumentale 22 .
E’ importante sottolineare come le recenti disposizioni in materia di
Regolamento delle costruzioni aeronautiche (ENAC) e di rispetto del
piano ostacoli siano all’attenzione dell’Autorità Aeronautica in quanto
elementi determinanti per la sicurezza aeroportuale.
Da qui le considerazioni
sia pure sommariamente rilevate ma certamente indicative di quali
inopportune, pregiudizievoli e gravi decisioni potrebbero essere assunte
se non si valutasse attentamente ogni aspetto operativo della complessa
realtà aeroportuale, dei suoi strumenti di atterraggio in esercizio,
delle limitazioni che ne deriveranno per l’aeroporto per effetto
dell’adozione di determinati provvedimenti, dei possibili ritorni
negativi per le attività aeronautiche che si svolgono sullo scalo.
E’ opportuno far presente che sono molti gli esempi di aeroporti
italiani intorno ai quali , in passato, si è edificato in maniera
incontrollata (Linate, Bologna, Ciampino, Napoli solo per citare gli
esempi più clamorosi e noti a tutti) così come, purtroppo, sono molti
gli eventi delittuosi avvenuti nel mondo aeronautico nelle vicinanze
degli aeroporti. L’opinione pubblica per contro è oggi decisamente più
matura, documentata oltre che estremamente attenta e sensibile
all’adozione di provvedimenti che non siano rispettosi dei dispositivi
di legge; è pertanto necessario valutare compiutamente ogni risvolto
(ambientale, tecnico, operativo, economico) legato all’eventuale
assunzione di atti che interagiscano o interferiscano con le attività
aeronautiche.
Si
ricorda, da ultimo, che esistono diversi Organismi Aeroportuali ai quali
ci si deve rivolgere per acquisire quanto meno il parere, specie in
situazioni come quella ipotizzata dallo Studio di Impatto Ambientale;
essi sono :
-
la Direzione Aeroportuale dell’ENAC per le
autorizzazioni di competenza, in caso di nuove edificazioni, di nuove
installazioni e di quanto viene realizzato all’interno o in prossimità
dell’aeroporto che possa comunque interferire con l’attività
aeronautica;
-
il Comitato per la Sicurezza Aeroportuale,
presieduto dalla locale Direzione dell’ENAC e del quale fanno parte
tutte le componenti aeronautiche presenti sull’aeroporto, il quale
deve essere convocato quando si tratti di materie di così importante
evidenza sul piano aeronautico e deve esprimere una decisione al
riguardo;
-
l’ENAV, la quale deve esprimere anch’essa il suo
parere sulla materia per le competenze relative all’Assistenza al Volo
(studio del RISK ASSESTMENT), alla certificazione degli apparati di
assistenza alla navigazione aerea e delle nuove, eventuali procedure
di volo;
-
le Associazioni dei Piloti di linea, per
acquisire il loro qualificato parere e per rendere noto al personale
navigante quali problematiche dovrà affrontare allorché pianificherà
un volo sull’aeroporto ;
-
le Associazioni delle Compagnie Aeree presenti
sull’aeroporto (AOC) per acquisire tutti gli elementi che modificano
le procedure aeroportuali, informare i rispettivi Uffici Operativi
competenti per modificare (quando necessario) i manuali di volo
utilizzati per l’aeroporto. Non si dimentichi in proposito che un
elemento - cardine per le Compagnie Aeree e per la Società di gestione
aeroportuale è quello legato all’operatività aeroportuale ed al
corrispondente valore economico necessario per le coperture
assicurative in caso di sinistro.
Roma, 11 Aprile 2005
Per la PINDARO S.r.L.
Vincenzo SCOZZARI
PINDARO S.r.l.
Società di consulenza aeroportuale e del
Controllo del Traffico Aereo
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