CONFERENZA STAMPA

 

Oggetto : By pass: tracciato alternativo proposto dal gruppo di lavoro SVIM

 
Data : 07 Agosto 2003
 

Abbiamo appreso, dalla Stampa locale (“il Messaggero” del 2 Agosto u.s.), dell’ “intesa siglata” tra il Presidente della Regione Marche , dott. Vito D’Ambrosio, ed il Presidente della Giunta Provinciale di Ancona, dott. Enzo Giancarli, circa la questione della linea ferroviaria adriatica e del progettato by-pass ferroviario API. «Il progetto del by-pass non precluderà ulteriori iniziative future che propongano un generale arretramento dell’attuale tracciato ferroviario» hanno dichiarato e «Abbiamo concordato – ha detto il governatore delle Marche – che la realizzazione del by-pass Api non sarà alternativo o ostativo ad un futuro arretramento totale della ferrovia nell’ottica della costituzione del Corridoio adriatico».

Quanto sopra ci lascia allibiti!

Vediamo, quindi, di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

Il 19 Giugno 2003 il Presidente Giancarli ci ha inviato una lettera (Prot. N.48870) in cui scrive:

<< (…) questa Amministrazione mantiene inalterata l’intenzione di perseguire la realizzazione del progetto di arretramento della linea ferroviaria ed allo scopo sta operando per dotarsi di uno specifico ed adeguato studio di fattibilità (…)>> (lettera consultabile sul nostro sito www.comitati-cittadini.net.).

Dunque i Presidenti di Regione e Provincia, hanno deciso, cosi come riporta il messaggero, “la realizzazione a breve del by-pass per evitare il transito all’interno della raffineria dei treni, ma senza escludere a lungo termine la possibilità di investire ancora di più e realizzare il completo arretramento della ferrovia, lasciando libero tutto il fronte mare da Pesaro in giù”. DUNQUE: si realizza un’opera (il By-Pass) a beneficio di una azienda privata, con una spesa di denaro pubblico pari a circa 240 Miliardi delle vecchie lire, e poi si spenderà ulteriore denaro pubblico per attuare l’arretramento completo della ferrovia.

E noi ci domandiamo: ma i soldi della comunità, dei cittadini, dello Stato sono “bruscolini”?

Sembrerebbe di stare di fronte ad un complicato e incomprensibile rompicapo politico/progettual-amministrativo!

Sennonché, come per tutti i giochi enigmistici, la chiave per la soluzione del rebus estivo propostoci dai due Presidenti, ce l’hanno nel cassetto gli stessi inventori del gioco!

Infatti gli approfondimenti urbanistici dello studio SVIM comprendono una valida ipotesi di soluzione alternativa alla realizzazione del by-pass API.

Tale ipotesi prevede un raccordo ferroviario a raso e con un raggio di curvatura migliore della soluzione presentata da RFI; con impatti ambientali, paesaggistici e sociali praticamente nulli, nonché con costi di realizzazione e di esercizio di gran lunga inferiori.

Un nostro approfondimento del problema relativo al rischio di interazione ferrovia-raffineria, attraverso lo studio di casi analoghi, ci ha portato, – così come abbiamo esposto nelle Osservazioni alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale riguardante il by-pass – a stabilire che sarebbe sufficiente la realizzazione di un muro in cemento armato tra la linea ferroviaria e gli impianti di produzione, che, opportunamente dimensionata in base agli scenari incidentali individuati dagli studi ENEA, assolverebbe ad una triplice funzione:

  • protezione della ferrovia dal rischio di esplosioni e fire-balls;

  • protezione dell’abitato di Fiumesino dal rischio di esplosioni e fire-balls;

  • protezione dell’abitato di Fiumesino dall’inquinamento acustico (e visivo) prodotto dalla raffineria.

Per quanto riguarda il rilascio di gas, l’impatto sul treno in transito, attutito dalla presenza del muro di contenimento, sarebbe del tutto trascurabile.

Ed inoltre, sempre nell’ambito della riduzione del rischio e delle condizioni di criticità locali, la soluzione prospettata dalla SVIM presenta un notevole miglioramento dell’attuale situazione, con la previsione dello smantellamento dei serbatoi posti a ridosso della statale adriatica, vicino alle abitazioni del quartiere di Villanova;

In sintesi, la soluzione non voluta considerare dai due Presidenti è nettamente e decisamente preferibile al by-pass per i seguenti motivi:

  • ha costi assolutamente inferiori;

  • comporta minori problemi realizzativi e coinvolge una porzione di territorio inferiore; ha impatti ambientali praticamente nulli;

  • ha impatti paesaggistici praticamente nulli;

  • migliora le condizioni abitative dei quartieri di Villanova e Fiumesino;

  • risolve un maggior numero di condizioni di rischio totale;

  • giustifica i recenti investimenti pubblici (contratto di quartiere, PRUSST, parco Esino) per la riqualificazione dell’area;

  • non comporta spreco di denaro pubblico ed è perfettamente compatibile ed integrato al progetto di realizzazione del corridoio adriatico ed a qualunque scenario futuro senza la presenza della raffineria (forse dopo il 2020).

Ancora una volta noi prendiamo in considerazione vari aspetti del problema: quello della sicurezza non solo dell’Api, ma anche dei cittadini; quello relativo al non spreco di denaro pubblico; quello della protezione dell’ambiente e di beni culturali. Mentre l’Amministrazione ne esamina uno solo: quello della sicurezza della raffineria.

Dunque, ci sembra che il Presidente D’Ambrosio ed il Presidente Giancarli abbiano alzato solo un gran polverone rispetto ad una storica occasione persa per riequilibrare il territorio di Falconara, tentando di giustificare la scelta di una soluzione secondo noi peggiorativa, quella del by-pass, che determinerà ingenti costi pubblici e pesanti ricadute sul territorio, per togliere una criticità creata dall’API, per eliminare il rischio ferrovia che è nato proprio con l’espansione dello stabilimento e per giustificare la compatibilità territoriale della raffineria e legittimare il concesso prolungamento della sua concessione.

COMITATO 25 AGOSTO

COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA

COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO

 
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