By-pass ferroviario
API:
un pasticcio che rischia di costare caro ai cittadini ed al futuro di
Falconara!
I
Comitati cittadini sono sconcertati dalle dichiarazioni del Comune di
Falconara a sostegno del by-pass ferroviario alla raffineria API.
Si
pensava che questa ipotesi, inquietante e scellerata, fosse per sempre
tramontata dopo che, a seguito dell’incidente dell’ 8 settembre, in
una riunione collegiale, Provincia, Regione e Comune di Falconara
affermavano di valutare positivamente l’ipotesi di una barriera a difesa
della attuale linea ferroviaria adriatica. Soluzione più
efficace, rapida ed economica rispetto all’insensato by-pass, da sempre
contestato dai Comitati cittadini e da chi ha a cuore questa parte di
territorio che da tale opera verrebbe devastato e segnato per sempre.
Sappiamo che il by-pass favorisce soltanto l’API, regalandogli i tre
ettari dell’attuale sede ferroviaria posta all’interno delle aree di
proprietà della raffineria.
Sappiamo che questa soluzione contrasta con i giusti programmi di un
arretramento più deciso della linea ferroviaria adriatica; programmi
essenziali per lo sviluppo locale e per la risoluzione del problema
delle PM10
che sta mettendo in un’ulteriore crisi ambientale le città costiere.
Ci sono alcune contraddizioni di fondo
che, a questo punto, devono essere immediatamente chiarite tra tutti
coloro che vogliono uno sviluppo diverso e ambientalmente compatibile
per il territorio di Falconara e per quello che risulta essere l’Area ad
Alto Rischio.
Infatti non comprendiamo come il Comune di Falconara, il
quale ha assunto una posizione condivisibile riguardo ad uno scenario
territoriale futuro “bonificato” dalla presenza dell’API si possa
battere con tanta convinzione per il by-pass ferroviario che,
oggettivamente, favorisce il permanere e l’espansione territoriale degli
impianti petroliferi!
Non comprendiamo
come mai il Progetto Bohigas, per certi aspetti condivisibile, assuma
però come dato di fondo la permanenza della raffineria API ed il by-pass
ferroviario quando lo stesso Progetto (ed il collegamento fra la
linea Ancona-Bologna e la Orte-Roma) sarebbe
realizzabile anche, e meglio, con l’arretramento della linea ferroviaria
adriatica fatto progettare dal Presidente Giancarli!
Non comprendiamo,
altresì, perché il Dirigente all’Urbanistica del Comune di Falconara
giustifica la realizzazione del By-Pass con la necessità di spostare lo
scalo merci ferroviario quando tale scalo merci dovrà comunque essere
spostato all’interporto di Jesi se tale opera dovrà avere il valore
trasportistico elevato che necessita.
Infatti tutti sanno che l’interesse primario di
Trenitalia S.p.A. è quello di convogliare parte del traffico merci che
intasa la linea ferrata tirrenica verso la linea adriatica, evitando
l’odierna e costosa inversione di marcia del nodo di Falconara!
Palesi contraddizioni che ci fanno sorgere dubbi su quali
sono gli interessi in gioco!
Quindi su tale questione è ormai tempo di sapere definitivamente che
cosa ne pensano tutti gli Amministratori coinvolti:
-
la Provincia di Ancona, che, con grande decisione sostiene il
condivisibile progetto di arretramento della ferrovia adriatica da
Ancona a Senigallia;
-
l’Assessore ai Trasporti e all’Ambiente Amagliani, che già a suo tempo
si manifestò decisamente contrario a questo by-pass ferroviario pro
API;
-
il presidente D’Ambrosio che sta avviando il progetto di
“riconversione” della raffineria API.
Che senso ha spendere la considerevole somma per il by-pass ferroviario
se si sta programmando di riconvertire la raffineria stessa?
Se
si sta programmando un arretramento della ferrovia a partire da
Senigallia?
Se si può creare una protezione dagli incidenti dell’API erigendo una
barriera ad hoc?
Se
è possibile collegare la linea ferroviaria Adriatica con quella per Roma
in modo più economico e razionale senza spreco di danari?
Qualcuno ce lo dovrà spiegare, prima o poi! Qualcuno deve dare risposte
precise a queste domande!
COMITATO 25 AGOSTO
COMITATO DEL QUARTIERE VILLANOVA
COMITATO DEL QUARTIERE FIUMESINO
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