SCENEGGIATURA PER RIVISTA

NYARLATHOTEP

 

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TAV. I
TAV. II
TAV. III
TAV. IV
TAV. V
TAV. VI
TAV. VII
TAV. VIII
TAV. IX
TAV. X

 


Autore: Andrea Gamberucci.

Genere: Orrore/fantastico

Commento: Il soggetto, qui assente, di questa storia è il racconto di H. P. Lovecraft dallo stesso titolo con l'ottima traduzione di Fusco/Pilo dell' edizione Grandi Tascabili Newton. Il mio adattamento è estremamente fedele all'originale, riportando quasi tutti i passaggi del racconto.

Biografia: Mi chiamo Andrea Gamberucci e sono nato a Siena nel 1967. Da sempre leggo i fumetti senza molti pregiudizi di generi anche se i miei favori vanno ai lavori italiani e al fumetto "impegnato" (perdonatemi la brutta parola). Non ho mai pubblicato prima, né amatorialmente né professionalmente e partecipo poco alle Conventions fumettistiche. La mia e-mail è: agamberucci@mclink.it

E' vietato fare un qualsiasi uso di quest'opera senza l'autorizzazione dell'autore.

 


 

 

SCENEGGIATURA

 

TAV. I

1) Striscia sottile e non contornata contenente titolo e autori.

TITOLO: NYARLATHOTEP

DA UN INCUBO DI H.P. LOVECRAFT

TRADUZIONE: FUSCO; PILO

ADATTAMENTO: ANDREA GAMBERUCCI

DISEGNI:

 

2) Vignetta a striscia intera. Dettaglio degli occhi di Nyarlathotep, profondi e rapaci.

DIDA: NYARLATHOTEP... IL CAOS STRISCIANTE... IO SONO L'ULTIMO PARLERÒ AL VUOTO IN ASCOLTO...

 

3) Vignetta grande che completa la tavola. Panoramica di una moderna città caotica. Aria tetra e offuscata. La gente si affretta nelle sue faccende spiandosi l'un l'altro. Altri pregano con le mani levate al cielo. In definitiva un paesaggio inquietante, anche se conserva ancora un residuo di "normalità".

UOMO: NYARLATHOTEP

DIDA: NON RICORDO CHIARAMENTE QUANDO È COMINCIATO, MA È STATO MESI FA. LA TENSIONE GENERALE ERA ORRIBILE...

DIDA: AD UN PERIODO DI SCONVOLGIMENTI POLITICI E SOCIALI SI ERA AGGIUNTA LA STRANA ED INCOMBENTE PAURA DI UN ORRENDO PERICOLO FISICO;

DIDA: UN PERICOLO ESTESO E OMNICOMPRENSIVO, UN PERICOLO IMMAGINABILE SOLO NELLE PIÙ TERRIFICANTI VISIONI NOTTURNE.

 

TAV. II

1) PP del protagonista che si rivolge direttamente al lettore con sguardo indecifrabile.

X: FU ALLORA CHE SENTI' PARLARE PER LA PRIMA VOLTA DI NYARLATHOTEP.

 

2) Madre impaurita che trascina via il piccolo da davanti un barbone orribile che geme pregando con gli occhi al cielo.

BARBONE: NYARLATHOTEP.

DIDA: DICEVA DI ESSERE SORTO DALLE TENEBRE DI VENTISETTE SECOLI.

 

3) Banda di ragazzi picchia ed accoltella un passante.

DIDA: E DI AVERE UDITO DEI MESSAGGI PROVENIENTI DA LUOGHI CHE NON SONO SU QUESTO PIANETA.

UOMO: NOO!... VI PREGO... AIUTATEMI!

RAGAZZO 1: PRENDI QUESTO... E QUESTO!

RAGAZZO 2: MI PIACE UCCIDERE VOI PORCI!

 

4) Un uomo parla nell'orecchio ad un altro con aria da cospiratore.

UOMO: NYARLATHOTEP.

DIDA: GLI UOMINI SI CONSIGLIAVANO L'UN L'ALTRO DI ANDARE A VEDERE NYARLATHOTEP, E RABBRIVIDIVANO.

 

5) Un gruppetto di persone parlano fra loro sempre con aria furtiva.

GENTE (ALL'UNISONO): NYARLATHOTEP!

DIDA: E DOVE NYARLATHOTEP ANDAVA LA PACE SVANIVA PERCHÉ LE ORE DELLA NOTTE ERANO LACERATE DALLE GRIDA DEGLI INCUBI.

 

6) Poliziotti che sono intervenuti su una rapina fanno strage dei ladri, anche di quelli già ammanettati e inoffensivi.

DIDA: ERANO GIORNI DI CAOS E DI PAURA.

 

TAV. III

1/2) Panoramica della grande città.

VOCE 1: NYARLATHOTEP

VOCE 2: NYARLATHOTEP.

DIDA: RICORDO QUANDO NYARLATHOTEP ARRIVÒ NELLA MIA CITTÀ, LA GRANDE CITTÀ, TERRIBILE CITTÀ, FONTE DI CRIMINI INNUMEREVOLI.

 

3) X ed un suo amico dall'aria professorale sono in casa, rilassati davanti al fuoco del caminetto.

DIDA: IL MIO AMICO MI AVEVA PARLATO DI LUI, DEL FASCINO DELLA LUSINGA DELLE SUE RIVELAZIONI...

 

4) Idem.

AMICO: CHI CONOSCE NYARLATHOTEP, VEDE COSE CHE GLI ALTRI NON VEDONO.

DIDA: ...E IO ARDEVO DAL DESIDERIO DI ESPLORARE I SUOI PROFONDI MISTERI.

 

5) X, per strada, si ravversa il cappotto perché si è alzato il vento e fa freddo.

DIDA: LA GENTE INCONSCIAMENTE SI RAGGRUPPAVA E ANDAVA VERSO IL SUO PALAZZO.

 

6) Il cielo si riempe di nuvole oscure. X si unisce ad un gruppo di gente che avanza lungo le strade. Uno di questi punta l'indice da qualche parte.

UOMO: NYARLATHOTEP.

DIDA: L'AUTUNNO SI TRASFORMÒ IN INVERNO.

 

TAV. IV

1) Il gruppo si trova ai piedi di un'immensa scalinata che conduce al palazzo del profeta. Inizia a nevicare.

DIDA: I CUORI DEGLI UOMINI ERANO AMARI.

 

2) Inizia l'ascesa della scalinata. In cima, fra i fiocchi di neve, si intravede un enorme palazzo in stile antico egiziano.

DIDA: SALENDO, CERCAVAMO DI TRANQUILLIZZARCI E DI CONFORTARCI.

UOMO: ANCORA POCO... POI FINALMENTE SAPREMO.

DONNA: HO... HO PAURA!

 

3) Sono tutti davanti all'immenso portone riccamente intarsiato.

X: SIAMO ARRIVATI!

UOMO: DOBBIAMO ENTRARE?

DONNA: CERTO, SPINGETE IL PORTONE.

 

4) Percorrono un'oscuro corridoio con ai lati innumerevoli statue egizie.

UOMO: LAGGIÙ...

X: SILENZIO!

 

5/6) Sono in un immenso salone. Davanti a loro, sopraelevato, a sedere su una specie di trono, sta una grande figura simile ad un faraone: Nyarlathotep.

DIDA: AL COSPETTO DI NYARLATHOTEP IL SILENZIO ERA ASSOLUTO.

 

TAV. V

1) PP di Nyarlathotep. Sembra un dio egizio.

DIDA: E LUI CI PARLO'. E LE SUE PAROLE NON ERANO SUONI MA VISIONI.

 

2) Soggettiva degli ascoltanti, ai suoi piedi, fra cui X. Sguardi sgomenti.

VOCE OFF: DALLE TENEBRE DEL PASSATO È GIUNTA A NOI LA PROFEZIA...

DIDA: CI PARLÒ DI CIÒ CHE SARÀ.

 

3) Immagine sfuocata di una città distrutta da un terremoto. La gente grida inutilmente e muore.

DIDA: CI PARLÒ DI DISTRUZIONE...

 

4) Altra città costiera che sta per essere sommersa da un'onda gigantesca.

DIDA: ...DI MORTE...

 

5) Sterminata distesa di scheletri e cadaveri. Qua e là qualche edificio in rovina.

DIDA: ...DI ORRORE...

 

6) gruppo degli ascoltanti con X in PP. Ride nervosamente.

X: NO! È FALSO. NON POSSO ACCETTARLO!

DIDA: GRIDAI A GRAN VOCE CHE NON AVEVO PAURA; CHE NON AVREI POTUTO AVERE PAURA; E GLI ALTRI GRIDARONO CON ME PER AVERE SOLLIEVO.

 

TAV. VI

1) Dettaglio degli occhi rapaci di Nyarlathotep.

 

2) Imperioso punta l'indice e ordina al gruppo di andarsene.

DIDA: CI SCACCIÒ. NESSUNO RIDEVA PIÙ ADESSO.

 

3) Il gruppo ripercorre il buio corridoio con aria mesta.

 

4) Sono sulla soglia del portone: Dall'esterno proviene un bagliore innaturale (se il fumetto è a colori deve essere una luce rossa e verdastra).

DIDA: IL MONDO...

 

5/6) Panorama della città. La tempesta di neve è diminuita e permette di vedere la città distrutta dalle fiamme e spazzata dal vento. Nel cielo è presente una minacciosa aurora boreale (di luce verdastra).

DIDA: ...IL MONDO CHE CONOSCEVAMO NON ERA PIÙ!

 

TAV. VII

1/4) Panorama infernale della città. Le gente grida, si dispera e aspetta la morte. Strane ombre di mostri minacciosi si intravedono qua e là. Sullo sfondo fiamme ovunque. Piante contorte e spettrali crescono su edifici e cadaveri.

DONNA: PIETÀ!

UOMO: VI PREGO, AIUTATEMI!

DIDA: ALLORA SAPEMMO CHE NYARLATHOTEP AVEVA PARLATO CON VOCE DA PROFETA.

DIDA: LA MALEDIZIONE DELL'UOMO ERA GIUNTA A COMPIMENTO.

DIDA: E NOI POVERI UOMINI POTEVAMO SOLO ASSISTERVI IMPOTENTI E ACCETTARE IL NOSTRO FATO.

 

5) Il gruppo, fra cui X, guardano il panorama e poi si guardano sgomenti.

DIDA: CI RACCOGLIEMMO SPONTANEAMENTE IN STRANE FORMAZIONI DI MARCIA. SEMBRAVANO CONOSCERE LE DESTINAZIONI CUI ERAVAMO DIRETTI SEBBENE NON OSASSIMO PENSARVI.

 

 

6) Sono già fra le vie della città distrutta. Si dividono in tre colonne che prendono direzioni diverse.

DIDA: ALLORA CI DIVIDEMMO IN STRETTE COLONNE CIASCUNA DELLE QUALI SEMBRAVA TRASCINATA IN UNA DIREZIONE DIVERSA.

 

TAV. VIII

1) Una delle colonne scompare dietro ad un angolo, dentro uno stretto vicolo scuro.

DIDA: UNA SCOMPARVE IN UNO STRETTO VIALE SULLA SINISTRA, LASCIANDO SOLO L'ECO DI UN GEMITO TERRIBILE...

 

2) Un'altra colonna entra in un ingresso di metropolitana semidistrutta.

RUMORE: HA HA HA HA

DIDA: ...UN'ALTRA ENTRÒ IN FILA IN UN INGRESSO DI METROPOLITANA OSTRUITO DA ERBACCE, RIDENDO DI UN RISO FOLLE...

 

3) X è alla testa della terza colonna che va verso la campagna innevata sotto il cielo livido. Camminano come fossero zombie.

DIDA: ...LA MIA COLONNA FU RISUCCHIATA VERSO L'APERTA CAMPAGNA.

 

4) Passano fra dirupi sinistri dirigendosi verso un buio abisso.

DIDA: LA DISTESA IMPENETRABILE E INESPLICABILE DI NEVE SI APRIVA IN UNA SOLA DIREZIONE, LADDOVE SI SPALANCAVA UN ABISSO, RESO PIÙ NERO DALLE PARETI SPLENDENTI.

 

5) X si ferma sul ciglio del burrone e guarda sfilare gli altri che vi si buttano.

DIDA: IO RESTAI DIETRO, PERCHÉ LA SPACCATURA NERA NELLA NEVE ILLUMINATA DALLA LUCE VERDE ERA SPAVENTOSA, E MI PARVE DI SENTIRE L'ECO DI UN GEMITO INQUIETANTE QUANDO I MIEI COMPAGNI SVANIRONO.

 

6) X guarda gli ultimi due o tre gettarsi nell'abisso. Ha lo sguardo indifferente, da morto vivente.

DIDA: MA LA MIA FORZA DI RESISTENZA ERA DEBOLE...

 

7) Adesso X è solo di fronte all'abisso.

DIDA: ...COME INVITATO DA COLORO CHE ERANO ANDATI PRIMA DI ME, FLUTTUAI QUASI FRA I CUMULI DI NEVE, TREMANTE E SPAVENTATO.

 

8) X entra nel buio e man mano che avanza si dissolve nell'oscurità.

DIDA: ED ENTRAI NEL VORTICE INVISIBILE DELL'IMMAGINABILE.

Nota: vignette 1-2-3 e 6-7-8 sono su di un'unica striscia.

 

TAV. IX

1) Vignetta tutta nera.

DIDA: SE URLAI SENSIBILMENTE O SE DELIRAI SENZA EMETTERE ALCUN SUONO...

 

2) Nel buio si comincia ad intravedere un paesaggio desolato e in putrefazione.

DIDA: ...SOLO GLI DEI CHE FURONO POTREBBERO DIRLO.

 

3/4) Panoramica del paesaggio. In PP lo scheletro di un gigantesco animale ignoto. Sullo sfondo rovine di templi di pietra e di statue. Nel cielo stelle pianeti e nebulose emergono dal nero con sorprendente nitidezza.

DIDA: IO NON SONO ORMAI ALTRO CHE L'OMBRA DI UNO SPETTRO, CHE SI CONTORCE MANI CHE NON SONO MANI...

DIDA: ...E ROTEA CIECAMENTE OLTRE LE NOTTI DELL'INCUBO DI UN CREATO ORMAI IN PUTREFAZIONE...

 

5/6) Rovine di una città antica.

RUMORE: TUM TUM TUM TUM TUM

DIDA: ...TRA VENTI D'OSSARIO CHE SFIORANO LE PALLIDE STELLE E APPANNANO IL LORO SPLENDORE.

 

TAV. X

1) Totem orribili e falò.

RUMORE: TUM TUM TUM TUM TUM TUM

DIDA: E IN QUEL RIVOLTANTE CIMITERO DELL'UNIVERSO...

 

2) Ombre indistinte danzano intorno ai fuochi.

RUMORE: TUM TUM TUM TUM TUM TUM TUM TUM TUM TUM

DIDA: ...RISUONA UN RULLARE SOFFOCATO, OSSESSIVO DI TAMBURI, E UN FLEBILE, MONOTONO GEMITO DI FLAUTI BLASFEMI...

 

3) Disposti su due file, come cipressi ai lati di una strada, ci sono le statue degli Ultimi Dei, esseri imponenti e mostruosi su cui si agitano le ombre dei falò.

RUMORE: TUM TUM TUM TUM

DIDA: ...PROVENIENTI DA CAVITÀ TENEBROSE INCONCEPIBILI AL DI LÀ DEL TEMPO.

 

4) Ravvicinata della 3) che porta lo sguardo del lettore a dirigersi nel buio in mezzo alle due file.

DIDA: AL SUONO DI QUEI BATTITI E FISCHI ODIOSI, DANZANO, LENTI, GOFFI E ASSURDI I GIGANTESCHI, TENEBROSI ULTIMI DEI...

 

5/6) Nel buio, fra le file di statue, si vedono, un po' offuscati, gli occhi terribili di Nyarlathotep.

DIDA: ...QUEI SIMULACRI DI PIETRA CIECHI, MUTI E IMMEMORI, LA CUI ANIMA È NYARLATHOTEP.

DIDA: FINE.

 


 

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