Frammenti

Io non conosco la forza delle parole
    conosco delle parole il suono a stormo
Non di quelle
    che i palchi applaudiscono.
A tali parole
    le bare si slanciano
per camminare
    sui propri
      quattro piedini di quercia
Sovente
    le buttano via,
      senza strapparle, senza pubblicarle.
Ma la parola galoppa
    con le cinghie tese,
tintinna per secoli
    e i treni strisciando s'apprestano
a leccare
    le mani callose della poesia.
Io conosco la forza delle parole.
    Parrebbe un'inezia.
Un petalo caduto
    sotto i tacchi d'una danza.
Ma l'uomo con l'anima,
      con l'anima, con le labbra, con lo scheletro...

Mi ama - non mi ama.
    io mi torco le mani
e sparpaglio le dita spezzate.
Così si colgono,
    esprimendo un voto,
      così si gettano in maggio
        corolle di margherite sui sentieri.
La rasatura
    e il taglio dei capelli
     svelino le canizie.
Tintinni a profusione
    l'argento degli anni!
Spero,
    ho fiducia
      che non verrà mai da me
        l'ignominioso bonsenso.

Sono già le due
    Forse ti sei coricata.
Nella notte la Via Lattea
    è come un'Oka d'argento.
Io non m'affretto
    e non ho ragione
      di svegliarti e turbarti
      coi lampi dei telegrammi.
Come suol dirsi,
    l'incidente è chiuso.
La barca dell'amore
    s'è infranta contro la vita.
Tu ed io siamo pari
      A che scopo riandare
afflizioni,
    sventure
      ed offese reciproche.
Guarda
    che pace nel cosmo.
La notte
    ha imposto al cielo
      un tributo di stelle.
In ore come questa
    ci si leva e si parla
      ai secoli,
        alla storia
          e all'universo...

Vladimir Majakovskij