Per riposarmi mi pettino i capelli, chi ha fatto ha fatto e chi non ha fatto farà. Dietro la bottiglia i baffi della gatta, le referenze le darò domani. Ora mi specchio e mi metto il cappello, aspetto visite aspetto il suono del campanello. Occhi bruni belli e addormentati... Ma d'amore non voglio parlare, 1'amore lo voglio solamente fare. riconosco l'estate, i pantaloni leggeri le magliette. Avevo troppa fretta di partire per potermi fermare a ripulire le tracce della corsa. e una matita, credevi che l'immagine ti sarebbe riuscita. Ma il gesto tuo più grande fu cancellarmi, riportarmi nel limbo da cui ero uscita. Invece io, dopo le vene della mano e come dalla camicia il braccio si scopriva, aggiunsi le sopracciglia al mio disegno nel piccolo volo che ti confonde il viso. nel percorso tra la camera e la cucina, tra la cucina e il cesso. Una macchia sul muro, un pezzo di carta caduto in terra, un bicchiere d'acqua, un guardar dalla finestra, ciao alla vicina, una carezza alla gattina. Cosi dimentico sempre l'idea principale, mi perdo per strada, mi scompongo giorno per giorno ed è vano tentare qualsiasi ritorno. e guardare nella immobilità sovrana la bellezza di una parete dove il filo della luce e la lampada esistono da sempre a garantire la loro permanenza. Montagna di luce ventaglio, paesaggi paesaggi! come potrò sciogliere i miei piedi, come discendere - regina delle rupi e degli abissi - al passo involontario, alla mano che apre una porta, alla voce che chiede dove andrò a mangiare? |
da LE MIE POESIE NON CAMBIERANNO IL MONDO