Enciclopedia Italiana Treccani

vol. IV,  voce argento: nel trattare del lusso del vasellame della corte medicea, si afferma che nulla ci resta delle opere in argento e pietre dure eseguite da Benvenuto Cellini, ma che “egli ebbe moltissimi imitatori come il Leoni, il Danti, i Poggini  a Firenze, i Saracchi  a Milano ed altri”

Vol. XI, voce cristallo: .... “La moda d’apparato dei cristalli di rocca si affermò soprattutto nella seconda metà del sec. XVI, e dall’Italia si diffuse anche, specialmente, nei paesi tedeschi. ….furono dapprima sobriamente ornati…..ma ben presto le ornamentazioni divennero sempre più ricche e originali, accanto alla tecnica dell’intaglio, apparve anche quella del rilievo …. Grande fu la varietà dei motivi (v. per esempio, il gruppo dei vasi di cristallo del Museo degli Argenti a Firenze [ci può essere qualche riferimento con quanto detto al IV volume?]). ….Anche le forme ….(brocche, coppe semplici e doppie) divennero sempre più bizzarre  e complicate …. Centro principale di produzione di questi oggetti fu Milano, donde gli artisti si  sparsero  per le varie corti d’Italia e d’Europa (i Carrioni in Toscana, i Miseroni a Praga alla corte di Rodolfo II, i Saracchi in Baviera e altri …”

Vol. XVII, voce glittica: ....“Centri principali di quest’arte furono Roma, Firenze e sulla fine del secolo [XV] Milano …. La scuola milanese, che fino dal suo inizio si era affermata per una sua particolare originalità e abilità d’esecuzione, continua a produrre glittici assai valenti, anche nella seconda metà del secolo [XVI]: Giuseppe Antonio dei  Rossi  il più fecondo di tutti ….. e lo scultore  Annibale Fontana, il quale ebbe notevole influsso sugli altri incisori in cristallo. Accanto agl’intagli e ai cammei si afferma allora risolutamente la moda dei vasi d’apparato di cristallo di rocca o di pietre fini che schiude nuovi problemi alla tecnica della glittica e dà anche occasione a concetti decorativi originali nelle forme e nell’ornamentazione. Furono attivi in tal senso particolarmente i glittici milanesi e soprattutto i Saracchi e i Miseroni…”

Vol. XXVII, voce pietre dure: .... “Come nella glittica vera e propria, anche in questa produzione si afferma soprattutto la scuola milanese, che manda i suoi artisti a Firenze … a Mantova, a Torino, a Madrid…. E poi a Praga (i Miseroni) e a Monaco ( i Saracchi), e si compiace anche di forme  grottesche (vasi di diaspro a forma di uccello fantastico, della bottega dei Saracchi, a Vienna e Firenze, vasi d’agata con  coperchio a forma di leone, al Louvre e a Monaco).”