Il titolo di "Madonna della
Scala" è antichissimo. Risale probabilmente
all'ottavo secolo. Già prima della venuta dei
primi monaci nel 1930 se ne celebrava la festa il 5
agosto nell'antica chiesetta esistente sulla nostra
collina. Il Cav. Oronzo Lenti, padre della nostra benefattrice
Donna Laura Lenti, durante i restauri della chiesina
nel 1900, commissionò una tela al pittore fiorentino
Lorenzo Bellandi. Molto bella l'intuizione del pittore
(forse su suggerimento del vescovo Mons. Gaetano Bacile,
zio di Donna Laura) che ha voluto raffigurare la Madonna
col Bambino Gesù all'inizio di una scala che
unisce la terra al cielo, perdendosi nella luce del
paradiso. Originale anche l'atteggiamento del Bambino
che con la mano sinistra stringe un mazzetto di fiori
campestri, mentre con la destra accarezza la sua Mamma.
La Madonna, ci esorta sant'Elredo di Rielvaux, è
veramente «scala per il paradiso. Eleviamo a Lei i nostri
occhi, perché ci consoli, in modo che salendo
non veniamo meno; guardiamo a Lei perché ci aiuti
e abbiamo sempre la forza di salire». E con san
Bernardo di Chiaravalle ripetiamo anche noi: «Questa
è la scala di noi peccatori. Questa è
la mia più grande fiducia. Questa, figlioli miei,
è tutta la ragione della mia speranza».
Una tradizione, raccolta dagli
storici locali, vuole che su questa collina già
vi abitassero i monaci nel Medio Evo. Ma, purtroppo,
non abbiamo documenti né letterari né
monumentali che avvalorino tale ipotesi. Il 12 luglio
1930 il P. Abate Caronti invia dall'Abbazia S. Giovanni
Evangelista di Parma alcuni monaci di cui è doveroso
ricordare i nomi: il P. Giovanni Ceci che fu il primo
superiore e in seguito ne divenne il primo Abate, P.
Prospero Farioli e P. Gaetano Silvestri. Essi alloggiarono,
fino all'avvenuta costruzione della prima ala del monastero,
nella canonica di Noci accolti dall'amorosa ospitalità
di D. Vito Intini, arciprete della Chiesa madre. La
fondazione fu resa possibile grazie all'eredità
che il notabile nocese cav. Oronzo Lenti lasciò
alla figlia Laura e comprendente la piccola chiesetta
campestre della "Madonna della Scala" e una
grande villa di campagna con i possedimenti intorno.
Donna Laura nobile e generosa, pensava da tempo alla
possibilità di poter installare in questo luogo
una comunità religiosa, e a tale scopo era in
contatto con diversi ordini. Nel 1927 scrisse all'Abate
Emanuele Caronti offrendo la chiesetta e la promessa
di costruire una parte del monastero. Questi prese in
seria considerazione quella offerta e nel 1928 si recò
a fare un giro di perlustrazione in quei luoghi. I monaci
arrivarono due anni dopo e passeranno altri due anni
prima di poter abitare una parte dell'erigendo monastero.
Infatti, il 5 agosto 1932 si ha la solenne inaugurazione
del monastero alla presenza del Vescovo diocesano, dell'Abate
Caronti e di un discreto numero di fedeli. In quella
occasione l'Abate Caronti tenne un breve discorso dicendo:
"Come il Signore di preferenza ha scelto le alture
per manifestarsi agli uomini, così dalla collina
della Scala per la santità, la preghiera e le
opere dei monaci il Signore si manifesti a tante anime
bisognose di Lui". |