ALIMENTAZIONE E VISIONE
Autori: Sergio Zaccaria Scalinci, Lucia Scorolli, Daniele Corazza
La molteplicità tissutale del bulbo oculare corrisponde ad esigenze
metaboliche ampie che presuppongono apporti nutrizionali specifici perché
possano mantenersi situazioni di omeostasi isto-molecolari garantenti equilibrio
funzionale e strutturale.
Diversi fattori influenzano la necessità e la disponibilità
di elementi nutrizionali con funzione strutturale e protettiva.
Il danno ossidativo gioca un ruolo fondamentale nella omeostasi isto-molecolare
dell'occhio. La protezione nei confronti dei sistemi ossidativi è
garantita da elementi endogeni enzimatici (superossido dismutasi, glutatione
perossidasi, catalasi) e da elementi esogeni ( cofattori enzimatici, vitamine
e carotenoidi).
Di fatto l'occhio ha un assetto metabolico che gli permette di sopperire
ad eventuali deficit di apporto attraverso "approvvigionamenti privilegiati"
così da mantenere tenori di substrati nutrienti elevati anche in
caso di caduta sistemica degli stessi.
È così comprensibile che patologie carenziali riguardino quasi
esclusivamente la vitamina A.
La dieta influenza più frequentemente l'occhio, almeno nel mondo
industrializzato, per l'apporto di sostanze lesive piuttosto che per la
carenza di elementi nutritivi.Queste assumono particolare evidenza a livello
della mucosa congiuntivale.
Il secreto congiuntivale è costituito da tre componenti: mucopolisaccaridi,
acqua e lipidi, il ph è tendenzialmente alcalino (7.3-7.8) così
mantenuto dall' effetto tampone bicarbonato-cloruro. Diete ricche di lipidi,
inducono, specie nell'adulto iperproduzione sebacea e conseguente saponificazione
e ciò specie se il regime dietetico è alcalinizzante. L'effetto
alcalinizzante consegue anche ad abbondante assunzione di liquidi in ragione
della diluizione. La saponificazione dei lipidi provoca irritazione sia
del bordo palpebrale sia della congiuntiva. L'ambiente congiuntivale è
comunque "intestino dipendente" in quanto la mucosa espleta funzioni
emuntorie eliminando sostanze estranee o tossiche presenti nel sangue. Quando
nell'intestino vengono assorbite tossine esogene o endogene o eccessi proteici
o lipidici, questi tendono ad assumere concentrazioni particolarmente elevati
nella congiuntiva e ciò soprattutto durante il sonno perché
in assenza di ammiccamento cessa il rinnovo lacrimale. È questo il
meccanismo alla base dell'"occhio rosso al risveglio" dopo abusi
alimentari. Il fenomeno, di norma, modesto può assumere rilevanza
in soggetti potatori di lenti a contatto o soggiornanti a lungo in microclimi
sfavorevoli. Gli epiteli tuttavia hanno un turnover assai efficace per cui
situazioni endogene o esogene che ne turbino l'equilibrio sfociano in franche
patologie solo se ripetitive o continuate. Strettamente condizionata dalla
dieta è la presenza di radicali liberi circolanti. L'occhio ha elevate
capacità di neutralizzazione dei radicali liberi che si formano copiosamente
specie a livello retinico sotto effetto fotonico. Una dieta con scarsa rappresentazione
di proteine e grassi animali limita la concentrazione ematica di radicali
liberi migliorando così le possibilità di neutralizzazione.
La dieta deve essere caratterizzata da elementi di origine vegetale, proveniente
da cereali, legumi, frutta ed ortaggi, da elementi di origine marina quali
il pesce ed un tipo di grasso come l'olio d'oliva. L'interesse di questi
ultimi nasce dal fatto di essere altamente ricchi di DHA (acido docosaesaenoico)
ed EPA (acido eicosapentaenoico) ed acido oleico e linoleico. Tali sostanze
svolgono un ruolo importante nel metabolismo cellulare retino-corticale.
Il valore nutritivo dei vegetali è legato soprattutto al loro elevato
patrimonio in componenti biodinamici quali i minerali e le vitamine che
sono in grado di bloccare i radicali liberi, sostanze ad elevata reattività
chimica, che provocano danni sia a livello del DNA sia a livello dei fosfolipidi
di membrana. In particolare essi intervengono nei processi di invecchiamento
ed apoptotico del sistema visivo. Ruolo di particolare rilievo rivestono
le vitamine E, C, beta-caroteni e glutatione, zinco, selenio, rame.
Betacarotene: una molecola di betacarotene dà origine a due molecole
di vitamina A. Il betacarotene si trova in verdure giallo scuro/arancio:
carote, patate dolci, zucchero; frutti giallo/arancio: albicocche, meloni,
papaya, mango, pesche; verdure a foglia verde scura: spinaci, broccoli,
cavolo, cicoria, parte verde della bietola, rapa, senape; inoltre lo troviamo
in asparagi, piselli, ciliegie, prugne.
Il 10%-15% del beta-carotene assunto viene assorbito a livello del tratto
gastrointestinale; nella cui mucosa viene parzialmente trasformato in vitamina
A (retinolo). Assunzioni elevate di beta-carotene non determinano ipervitaminosi
A. Il beta-carotene in eccesso viene immagazzinato a livello del tessuto
adiposo.
Esso ha funzione antiossidante ed interviene nell'estinzione dell'ossigeno
singoletto. Il fabbisogno giornaliero raccomandato: RDA di 1000 RE per il
maschio e di 800 RE per la femmina (adulti). La carenza di vitamina A a
livello oculare provoca alterazioni metaboliche congiuntivo-corneali ed
alterazioni metaboliche retino-corneali.
Vitamina C: la troviamo in agrumi, ribes nero, peperoni dolci, prezzemolo,
cavolfiori, patate, broccoli, fragole, mango. La capacità di immagazzinare
vitamine idrosolubili è bassa. La riserva tissutale media di vitamina
C è di 20 mg/kg di peso corporeo (ipofisi, ghiandole surrenali, fegato,
cervello, leucociti). La vitamina C è importante nella produzione
di collageno, nella sintesi di ormoni e neurotrasmettitori, nel metabolismo
dell'acido folico, nella funzione antiossidante, nel promuovere l'assorbimento
del ferro a livello intestinale, nella rigenerazione della vitamina E a
partire dal radicale tocaferolo. Il suo fabbisogno giornaliero: RDA di 60
mg (adulti) oppure 100 mg/die. La carenza di vitamina C porta a danni alla
retina sottoposta alla luce intensa ed inoltre si perde il suo ruolo protettivo
nei confronti della degenerazione maculare senile.
Vitamina E: si trova in olii vegetali ( arachidi, soia, palma, mais, girasole,
cartamo) e germe di grano. Inoltre lo possiamo ritrovare nelle noci, seme,
cereali a grano intero, verdura a foglia verde. Viene immagazzinata nel
tessuto adiposo, nel fegato e nel muscolo.
Viene assorbita nell'ordine del 20%-40% della quantità ingerita per
os.
Le sue funzioni sono: neutralizzare i radicali liberi che si formano nell'occhio
per effetto fototossico; protegge le membrane biologiche nervose, muscolari
e del sistema cardiovascolare; protegge dalla perossidazione la membrana
cellulare dei tessuti ricchi di acidi grassi polinsaturi come la retina;
protegge la vitamina A dall'ossidazione. Il suo fabbisogno giornaliero è
di 10 mg TE per maschi adulti in USA. I livelli di vitamina E sono più
alti nell'EPR che nella retina neurosensoriale: in tutta la retina e nell'EPR
della macula si verifica un aumento dei livelli di vitamina E fino alla
quinta decade di vita ed un decremento dalla settima in poi. La carenza
di vitamina E nell'occhio porta ad accorciamento del segmento esterno dei
fotorecettori ed assottigliamento dello strato nucleare esterno; assottigliamento
dell'EPR e riduzione del numero degli organuli intracellulari.
DHA-EPA: si trova nel pesce ed ha funzione di prevenzione dell'aterosclerosi.
Acido docosaenoico:è importante per la maturazione dei recettori,
per la prevenzione dell'apoptosi e per il rinnovo del segmento esterno dei
bastoncelli. L'acido docosaenoico è una componente della membrana
degli articoli dei fotorecettori.
Selenio:costituente di enzimi quali glutatione, per ossidasi (GSH-Px) e
fosfolipide-idroperossido-glutatione per ossidasi selenio-dipendente (PHGSH-Px-Se);
facilita la digestione e l'assorbimento dei lipidi e migliora l'assorbimento
di vitamina E. Si trova nel tonno, frutti di mare, carni rosse, latte, germe
di grano, lievito di birra, broccoli, funghi,cavoli, aglio e cipolla.
Rame: si trova nelle frattaglie, frutti di mare, crostacei, lievito di birra,
noci, nocciole, uva secca, cioccolato, carne,grano intero, patate. Nell'occhio
è presente in grandi quantità ed interviene nei processi di
formazione del pigmento ed i livelli sierici aumentano in caso di anomalia
dell'EPR. È costituente della SOD e di enzimi mitocrondriali. Una
minore attività degli enzimi contenenti rame porta ad alcune alterazioni
retiniche legate all'età.
Zinco: è un cofattore della superossido dismutasi (SOD). È
presente in alta concentrazione nella retina, EPR, coroide ed interviene
nella formulazione del segnale elettrico dei fotorecettori.
Si trova nelle carni rosse, pesce, frutti di mare, latte uova, cereali,
legumi secchi.
L'assunzione quotidiana di adeguati quantitativi delle suddette sostanze
deve essere sistematicamente attuata ai fini protettivi del metabolismo
cellulare.
DIETA CONSIGLIATA
Colazione
· Caffè espresso con dolcificante
· Yogurt magro (125 gr) con pane integrale e di cereali vari (10
gr)
· Succo di arancia o di limone o di pompelmo con aggiunta di integratore
vitaminico completo ed equilibrato
Pranzo
· Carne al tegame o pesce lesso o alla marinara o a zuppa o prosciutto
crudo magro o bresaola o salmone (100gr)
· Carote, zucchine, fagiolini lessi conditi con un cucchiaio di olio
di oliva
· Macedonia di frutta senza zucchero
· Pane integrale (10gr)
· Vino (un decilitro)
Cena
· Spaghetti o altra pasta o riso (80gr)al sugo di pomodoro e basilico
o con varie verdure o legumi conditi con cucchiaino di olio di oliva
· Insalata mista cruda o verdure cotte condite con cucchiaino di
olio di oliva, aceto, succo di limone
· Pane integrale (10gr)
· Vino (un decilitro)
Alimenti vietati
· Formaggi, carne di maiale, insaccati vari
· Burro, strutto
· Tutte le fritture
· Superalcolici
· Tutti i dolci, gelati compresi