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APPUNTI DI ANTROPOLOGIA
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G8, i superispettori "Errori e violenze" 31.7.01 -

dal sito de "La Repubblica"

ROMA - Ci sono stati "errori, omissioni e violenze gratuite". Ne hanno individuate tante i superispettori inviati dal Viminale a Genova per capire chi-dove-quando-perché sono stati commessi errori nella gestione dell'ordine pubblico e della prevenzione durante i giorni del G8. Il dossier arriverà solo stamani sulla scrivania del capo della polizia Gianni De Gennaro che a sua volta lo consegnerà al ministro dell'Interno Claudio Scajola. E' diviso in tre parti: la gestione della piazza e le botte gratuite da parte degli agenti in divisa anti-sommossa contro manifestanti a mani alzate o già in terra per via dei lacrimogeni; la sanguinosa perquisizione nelle scuole Diaz e Pertini, sede ufficiale, in quella settimana, del Genoa social forum; le violenze al centro di Bolzaneto, la caserma del reparto mobile, il parcheggio per i rastrellati per sbaglio, i fermati e gli arrestati prima di andare in carcere. I tre superispettori non fanno nomi di colpevoli. Indicano quali sono stati gli errori e gli uffici da cui sono poi derivate omissioni e violenze. Sta poi al capo della polizia decidere i provvedimenti nei confronti dei titolari e degli uomini degli uffici indicati. La perquisizione alle scuole Diaz e Pertini - Questa parte è stata ricostruita ed esaminata dal dirigente superiore Pippo Micalizio. Il dossier stabilisce che "la perquisizione era legittima" - ai sensi dell'articolo 41 del Testo unico di ps che prevede la segnalazione all'autorità giudiziaria ma non la presenza di avvocati - perché numerose e coincidenti erano le segnalazioni di presenza negli edifici di soggetti estranei e di armi, ad esempio molotov. Essendo la perquisizione un atto di polizia giudiziaria e non di ordine pubblico, è stata decisa degli uffici Digos della questura di Genova e, a livello centrale, dall'Ucigos (poche ore prima a Genova era arrivato il direttore del servizio di prevenzione Arnaldo La Barbera). Il questore Francesco Colucci e il suo ufficio di gabinetto hanno indicato la disponibilità delle forze in campo e, quindi, anche l'utilizzo di un contingente del Reparto mobile di Roma. Impiego "discutibile" considerato che erano "uomini in servizio già da dodici ore" e soprattutto addestrati per fare cariche in piazza, all'aperto, e non in ambienti chiusi. Gli incidenti e le violenze, infatti, si sono verificati durante la carica-irruzione. Una ventina di uomini del reparto mobile sono stati allontanati dal posto subito dopo l'irruzione. Responsabile del reparto mobile di Roma è il dottor Canterini già sentito da Micalizio. Non emergerebbero responsabilità a carico dello Sco, il servizio della polizia criminale, e presente sul luogo con il direttore Francesco Gratteri e alcuni suoi più stretti collaboratori. Lo Sco infatti, nei giorni del G8, aveva in carico la sicurezza della zona rossa ed è stato coinvolto nella perquisizione ma non nell'irruzione alla sede del Gsf. Gli scontri e le violenze in piazza - Di questa parte dell'indagine interna si è occupato il direttore generale Lorenzo Cernetig, a lungo responsabile del reparto mobile, la ex celere, di Padova. Sono state riscontrate "violenze gratuite" da parte di alcuni reparti impegnati in ordine pubblico che hanno picchiato non durante la carica - un momento in cui chi sta dall'altra parte deve in qualche modo aspettarsi di tutto - ma "a freddo, dopo la carica". Le immagini viste in tv, al di là delle ricostruzioni, sono state fin troppo eloquenti. Saranno dunque individuati i funzionari responsabili dei singoli reparti colpevoli di non aver saputo guidare i propri uomini nonostante le raccomandazioni alla tolleranza che il prefetto Ansoino Andreassi aveva dato prima del vertice. Il dossier si spinge oltre. E accerta che sono mancate le giuste indicazioni sul numero dei guastatori - i Black bloc in arrivo a Genova - e idonee informazioni sulle loro tattiche di attacco. La tecnica del mordi e fuggi, dalla guerriglia urbana messa in atto da piccoli gruppi ben organizzati sul territorio che comparivano e sparivano in pochi minuti, ha spiazzato la gestione e anche il controllo della piazza. Un conto infatti è caricare un fronte compatto - e solo in questo senso erano disposte le forze in campo - altro sono gli interventi specifici, quasi chirurgici, su piccoli gruppi facilmente infiltrabili nella massa dei manifestanti pacifici. Critiche anche alla scarsa collaborazione con le polizie dei paesi stranieri. Il lager Bolzaneto - Di questa parte si è occupato il dirigente Salvatore Montanaro. Riscontrate "violenze ed abusi" prima e dopo l'arrivo alla caserma che era gestita dalla squadra mobile e dalla Digos di Genova. Che la situazione fosse scappata di mano risulta anche da alcune dichiarazioni fra un funzionario della Digos e il responsabile della polizia penitenziaria. Eventuali responsabilità dei Gom saranno trattate a parte.