2008 PUG Palo del Colle - ferrariarchitetti

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PALO DEL COLLE (BA) - PIANO URBANISTICO GENERALE
anno: 2006-2008
committente:
Comune di Palo del Colle
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Il Comune di Palo del Colle si estende su un territorio di 79,09 chilometri quadrati, una dimensione media tra quella dei comuni baresi, paragonabile alla dimensione del territorio di Toritto (74,58 kmq) e Grumo (80,60), minore di quello di Bitonto (172,80), molto maggiore del territorio di Binetto (17,62) e di Bitetto (33,61). Con larga parte del territorio dei comuni sopracitati, quello di Palo costituisce un’area paesaggistica unitaria, caratterizzato da dolci movimenti collinari, interrotti da lame che spesso scompaiono prima di giungere al mare.
Situata a pochi chilometri dal capoluogo, Palo partecipa al sistema di comuni che forma la cosiddetta “area metropolitana” di Bari. L’antica economia agricola della piana barese, intrecciata con gli eventi storici, ha portato (nei lunghi tempi della storia urbana) alla localizzazione dei centri abitati in una prima posta a circa 8 km dal centro antico di Bari (Modugno, Bitritto, Valenzano, Triggiano, Capurso) e ad una seconda corona, più distante, con i centri disposti su una circonferenza di circa 15 km di raggio (Giovinazzo, Bitonto, Palo, Bitetto, Sannicandro, Adelfia, Cellamare, Noicattaro , Mola). Se si considerano i mezzi di locomozione in uso fino al XIX secolo, si comprende che questi centri erano posti a circa 2 ore di cammino da Bari, e analogo tempo di percorrenza separava i centri della seconda fascia da quelli, analoghi, della prima.
Negli anni, al PdF vigente, redatto dallo stesso Studio Ferrari, si sono aggiunte delle varianti. Dobbiamo constatare che anche queste hanno rispettato lo spirito del progetto, fino al punto da essere quasi indistinguibili rispetto al progetto iniziale. E tuttavia, la città realizzata somiglia solo in parte alle intenzioni dei progettisti, almeno nelle parti sopra ricordate e nello stile delle architetture
costruite. Ma è impossibile riuscire a trasmettere ad altri colleghi, che opereranno nelle scale del progetto architettonico la propria idea di architettura, il proprio gusto, se non il proprio stile; difficile e probabilmente sbagliato, visto che la città, nel suo continuo rinnovarsi e modificarsi, è opera collettiva. Tuttavia le aree destinate a servizi e standard, predisposte all’esproprio ed esplicitate dal Piano di Fabbricazione precedente sono per la maggior parte rimaste inutilizzate (quanto meno non utilizzate per le finalità indicate dal Piano) per trenta anni. Nel riproporre un nuovo Piano sarà dunque necessario porsi il problema è individuare, insieme all’Amministrazione, una soluzione rispettosa di quanto esposto, ma attenta anche ai problemi dei proprietari.
Anche se non particolarmente vicina al centro metropolitano, Palo presenta una forte individualità rispetto agli altri comuni, data dalla sua collocazione ben visibile (l’unico comune dell’intorno costruito su una collina), rafforzata dalla massa del palazzo dei principi Filomarino e dall’alto campanile della cattedrale (S. Maria della Porta). Oltre il “borgo”, la sua più importante zona di espansione è stata controllata da un Piano particolareggiato (Peep) che permetteva l’insediamento residenziale in piccoli condomini, in una zona ben visibile dalla strada per Altamura. Il successo di questa offerta (successivamente ampliata con varianti al PdF, ha contribuito al costante incremento di abitanti di Palo, passando dai 14.700 del 1981 ai 20.852 dell’ultimo censimento. La percentuale di crescita nell’intero periodo ‘51-01 è appena minore di quella di Bitonto (49% contro 62%), mentre quella dell’ultimo decennio (91-01) è superiore a quella di tutti i comuni scelti come “universo” di confronto, con l’eccezione di Binetto che presenta un dato percentuale appena superiore (18,27%).
Anche se appartenente alla cerchia di comuni che formano di fatto l’”area metropolitana” di Bari, il territorio di Palo non è toccato da nessuna delle linee che dal Piano regolatore di Bari si irradiano verso il territorio. Queste interessano Modugno e Bitonto, ma non l’area comunale di Palo, che non è interessata neppure dagli sviluppi ipotizzabili dietro i piani regolatori di questi due ultimi comuni.
Dunque, Palo appartiene solo per l’intreccio economico-residenziale alla grande area urbana barese, alla quale è legato solo dal percorso del Lamasinata, della strada statale n°96 e della ferrovia appulo-lucana, ancora a scartamento ridotto.
Come si è accennato precedentemente, Palo del Colle è cresciuta, negli ultimi 30 anni, sulla base di un Programma di fabbricazione, redatto (insieme al collega Antonio Renzulli) dallo stesso progettista dell’attuale Pug, guidato per larga parte da un Piano particolareggiato per l’Edilizia economica e popolare (PEEP) - sempre redatto dagli stessi professionisti - che interessava vasta parte dell’area di espansione e definiva con attenzione i riferimenti formali e architettonici, elaborando le tipologie edilizie, che per norma accompagnano un piano esecutivo, fino alla scala 1/100, fornendo anche ipotesi progettuali per l’architettura dei singoli edifici. Come ogni piano urbanistico, la realizzazione - ormai pressoché completa - presenta degli scostamenti rispetto al progetto, dovuta all’inserirsi dei bisogni reali della committenza e al “filtro” della cultura e dal gusto dei singoli progettisti. Tuttavia, specie nella cortina di edifici curvilinei che formavano un lato della piazza, si nota una progettazione molto accurata,anche nella scelta dei materiali di finitura. La tipologia unifamiliare, studiata accuratamente nel Peep per una popolazione all’epoca ancora fortemente occupata nella produzione agricola, ha dato origine ad una rispettabile edilizia unifamiliare a schiera, ben allineata sulla trama rettilinea che strutturava l’insediamento.
Il disegno del PdF e del Peep erano sufficientemente forti e semplici da permettere che successive varianti (apportate da altri tecnici al PdF) siano state condotte come un naturale sviluppo del progetto iniziale, risultando perfettamente integrate a questo. Il PUG (Piano Urbanistico Generale, che sostituisce - nella regione Puglia - il PRG) riprende a sua volta le linee del precedente Piano di Fabbricazione, confermandone la geometria e completando la espansione parallela alla Strada Statale 98.
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