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Interattività e nuove tecnologie:

il caso di Internet.

di Marco Chiapparini

Abstract

La tesi muove da una riflessione sulla comunicazione e le tecnologie ad essa collegate, che parte dalla contrapposizione tra due paradigmi, il trasmissivo e l'interattivo.

Col primo termine ci si riferisce alla concezione "tradizionale" della comunicazione come passaggio di informazioni, da una sorgente a un destinatario, come se fossero oggetti che si spostano da qui a là. Questa concezione raggiunge contemporaneamente il suo culmine e la sua crisi con la Teoria matematica della comunicazione di Shannon e Weaver. Infatti, l'interpretazione che Weaver dà di questa teoria (in particolare del concetto di informazione) nel suo saggio introduttivo alla parte matematica di Shannon, si presta a un equivoco, a causa di alcune imprecisioni definitorie introdotte da Weaver stesso per fini di scorrevolezza espositiva. In particolare Weaver usa spesso l'espressione "trasmissione di informazione" nella sua esposizione, pur contemporaneamente avvertendo che a rigore ciò è inesatto, perché l'informazione non è qualcosa che possa passare da una parte all'altra, ma solo una misura quantitativa delle alternative a disposizione della sorgente quando compone un messaggio. Nonostante tale precisazione, Weaver cade poi anche lui nella sua stessa trappola, quando afferma che il fenomeno della comunicazione può essere ridotto alla esatta trasmissione di simboli da sorgente a destinatario, e che ogni discrepanza informativa tra i due va ricondotta al disturbo o all'inadeguatezza del canale. Le successive applicazioni della teoria, sia nel campo più strettamente ingegneristico che, per quel che a noi più interessa, psicologico e sociologico, hanno mostrato sviluppi che non sono in linea con le conclusioni di Weaver e in particolare che l'informazione, sia come quantità (numero delle alternative) che come qualità (novità di un evento per qualcuno) dipende da sorgente e destinatario separatamente ed è indeterminata al di fuori di essi: anche nel caso di canali adeguati e non disturbati.

E' a questo punto che al paradigma trasmissivo subentra quello interattivo, dove al concetto di "trasmissione" viene sostituito quello di perturbazione del medium (cioè dell'ambiente percepibile) di sorgente e destinatario, concetto che include sia le comunicazioni ben formate che i disturbi. Corrispondentemente la comunicazione non viene più definita come trasmissione di informazioni, ma come interazione, cioè come attribuzione, attuata in modo indipendente ma reciproco, di intenzionalità comunicativa, fra alter (sorgente) e ego (destinatario) anche non compresenti corporeamente, in dipendenza dalle loro aspettative. Le attribuzioni devono essere reciproche, nonostante la loro necessaria indipendenza, perché nel caso contrario non si può formerebbe un sistema di comunicazione stabile. Il paradigma trasmissivo diventa così al massimo un caso limite di quello interattivo, valido solo sotto l'ipotesi di condizioni speciali, e in particolare adatto per gli apparati di comunicazione costruiti dall'uomo (ricetrasmittenti in genere).

Assieme al concetto di interazione, si evidenzia con l'affermazione delle nuove tecnologie legate al computer il concetto di interattività, con cui si indica a rigore la caratteristica di quei sistemi di comunicazione in cui entrambi gli interlocutori hanno la medesima possibilità di assumere i ruoli di sorgente e destinatario durante una stessa situazione comunicativa poiché entrambi possono usare gli stessi canali, che devono perciò essere bidirezionali, con la stessa capacità trasmissiva in entrambi i sensi, per consentire un feedback contestuale.

Tutte le tecnologie della comunicazione hanno effetti principalmente su due dimensioni: quella dello spazio e quella del tempo. Le scombinano e poi ricombinano in modi nuovi: molte non richiedono la presenza sincrona di sorgente e destinatario, tutte non richiedono più la compresenza corporea "faccia a faccia" di sorgente e destinatario. Tutto ciò ha quindi effetti anche sulla dimensione sociale: può aumentare a dismisura il numero di possibili destinatari di una comunicazione e la distanza tra emissione e ricezione. Ciò va a ricollegarsi con la definizione del concetto di artificiale come possibilità di mutamento strutturale. Collegate ai requisiti di ogni "situazione attuale" (t0 di un qualche sistema) vi sono diverse possibilità di riconfigurazione strutturale di un sistema sociale, tra cui quelle offerte dalle tecnologie della comunicazione. Se tali possibilità vengono colte a misura dei loro vantaggi (che si affermano evolutivamente, e che quindi non sono determinabili completamente a priori), si ha una riconfigurazione delle reti di comunicazione interne del sistema considerato, da cui una nuova struttura e nuovi bisogni strutturali da soddisfare. Si sarà in una nuova "situazione attuale" (t1), con nuove possibilità collegate e così via.

Nello studio, viene presa in considerazione una tecnologia particolare, la rete Internet, per vedere come si colloca da una parte sul versante dell'interattività e dall'altra su quello della scomposizione e ricombinazione delle dimensioni spaziale, temporale e sociale (per quanto riguarda il discorso sull'interattività, occorre precisare che non tutte le principali applicazioni usate sulla rete la consentono allo stesso grado).

In particolare vengono analizzate le quattro applicazioni principali di Internet: World Wide Web, Newsgroups, Mailing lists e IRC (Internet Relay Chat):

  • il World Wide Web è un'interfaccia ipertestuale/ipermediale per la pubblicazione (oggi principalmente) di testi e immagini su Internet, dal contenuto più vario. La poniamo a un grado basso di interattività, poiché pur permettendo una comunicazione bidirezionale tra utente e sistema (navigazione ipertestuale), il canale di comunicazione tra sistema e utente è più ampio che nel senso opposto, anche se a parziale correzione dello squilibrio sta la possibilità comunemente offerta dai gestori di WWW Servers di farsi raggiungere via posta elettronica dagli utenti/lettori dei loro siti. E' possibile una comunicazione solo asincrona e multidestinatario;
  • Newsgroups e Mailing lists sono sistemi per molti aspetti simili di scambio di messaggistica su Internet su temi vari tramite la posta elettronica. Vanno posti a un grado alto di interattività (permettono comunicazione bidirezionale con stessa capacità trasmissiva in entrambi i sensi). Permettono una comunicazione solo asincrona e multidestinatario;
  • IRC è un sistema di chat, ovvero di "chiacchierate in tempo reale" tra utenti connessi a Internet con interfaccia testuale. Consente un grado alto di interattività, simile a quello delle interazioni faccia a faccia, ma rispetto a queste soffre di: a) indeterminatezza dei confini del gruppo e b) scarsa capacità di far funzionare correttamente il turn taking. Permette una comunicazione solo sincrona tra due o più utenti.

Nella parte centrale viene delineata una storia delle reti e di Internet nel mondo e Italia.

Nella parte finale del lavoro viene preso in considerazione più da vicino uno dei media comunicativi di Internet sopra ricordati, le mailing lists. In particolare sono state studiate, tramite un'osservazione partecipata durata dall'inizio di settembre 1995 a fine maggio 1996, due mailing lists, chiamate PIAZZA e PLAZA. Lo scopo era di raccogliere dati sulle modalità di creazione di gruppi di persone tramite l'uso della posta elettronica e osservarne la configurazione strutturale, cogliendo eventuali somiglianze e differenze rispetto ai gruppi di interazione faccia a faccia e verificando le diversità fossero riportabili alla diversità di contesto e di medium comunicativo usato (mailing list e posta elettronica).

Variabili osservate:

  1. grado di chiusura/apertura del gruppo, 3 casi:
  2. partecipazione riservata a persone precise (maggiore chiusura);
  3. partecipazione riservata a precise categorie di persone (media chiusura);
  4. partecipazione aperta a chiunque lo desideri e rispetti norme minime di comportamento civile in rete, o "netiquette" (minima chiusura)

Un'indice del grado di c./a. è la presenza o assenza di moderatori (Piazza e Plaza liste non moderate);

  1. gruppi tema e gruppi luogo. I primi sono più restrittivi e assomigliano a "workshop permanenti". I secondi più liberi (Piazza e Plaza). Rispetto ai gruppi di interazione faccia a faccia c'è una maggiore libertà dell'interazione da un luogo fisico e da un tempo determinato. I gruppi-luogo somigliano a grosse compagnie con un core coeso e un elevato turnover dei membri marginali. Il reclutamento dei nuovi membri non è mediato, come nei gruppi di interazione faccia a faccia, dai vecchi membri, ma è determinato su base autoselettiva (pur restando nelle facoltà del proprietario del gruppo, il list-owner, di espellere chi non dimostra di avere i requisiti minimi per la partecipazione);
  2. permeabilità dei confini minima nei gruppi tematici con moderatore, massima nei gruppi-luogo senza moderatore;
  3. identità sociale e personale non verificabile, riconoscimento basato solo sulla fiducia;
  4. forza dei legami, in genere più deboli che nei gruppi amicali faccia a faccia;
  5. leadership, simile ai gruppi faccia a faccia. Membri più autorevoli, "buoni parlatori", chi sa animare la discussione;
  6. sesso e partecipazione, molti più maschi che femmine (rapporto circa 10/1, ma con tendenza all'aumento percentuale di presenza femminile);
  7. capacità decisionale, maggiore uguaglianza, maggiore lentezza (nei gruppi-luogo, come nei gruppi di interazione informali o amicali, ridotta influenza degli indicatori visibili di status esterno all'interazione);
  8. disinibizione ("diminuzione degli atteggiamenti sociali"), maggiore soprattutto nei gruppi-luogo, sia in senso "positivo" (maggiore tendenza ad aprirsi agli altri) che "negativo" (maggiore aggressività);
  9. presenza del fenomeno del lurking, peculiare dei gruppi telematici.

In appendice A sono riportati alcuni criteri per la classificazione di reti di computers; in appendice B tabelle e grafici sullo sviluppo di Internet nel mondo e in Italia.

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