La VIA nella pianificazione urbanistica italiana

Berlin, Germania

Intervento del Capo del Dipartimento per il Coordinamento Territoriale al meeting internazionale PlanNet Europe:
1st European Planning Law Network Meeting (Berlin)
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PRESTAZIONE:

consulente pianificazione urbanistica

COLLABORAZIONI:

DICOTER - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

DATI PROGETTO:

Completamento : 2001

 

La legislazione italiana è stata per lungo tempo sensibilmente arretrata rispetto al dibattito culturale intorno al concetto di ambiente e paesaggio. Lo Stato ha sempre riservato a sé i poteri più pieni in materia di tutela dell’ambiente e del paesaggio creando conseguente ritardo nella partecipazione degli enti locali (Regioni e Comuni). Oggi, in conseguenza dei provvedimenti in materia di decentramento amministrativo, alle Regioni spetta il compito di ricomporre la materia ambientale e urbanistico-territoriale all’interno di un unico quadro d’azione, sotto la propria responsabilità, sottoponendo a specifica normativa d’uso e di valorizzazione ambientale il relativo territorio.

 

A metà degli anni ’90 una serie di fattori d’ordine strutturale (l’accentuata inversione del trend di crescita demografica e la conseguente contrazione dell’espansione della città), altri di tipo contingente (la riduzione delle provviste pubbliche) e, non ultimo, l’avanzare di istanze di “qualità urbana”, sono all’origine di una nuova pratica per la gestione di livello comunale. Si tratta dei cosiddetti programmi complessi (Programmi integrati, Programmi di recupero e riqualificazione urbana, Programmi di intervento comunitario Urban, Contratti di quartiere e PRUSST Programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio), promossi dal Ministero dei Lavori Pubblici. L’elemento comune e caratterizzante di tali programmi consiste nell’obiettivo di conferire o accrescere la qualità urbana a determinate parti degradate della città o del territorio.

 

Sulla spinta propulsiva dell’esperienza condotta a livello nazionale si sviluppa anche la legislazione che disciplina i programmi complessi regionali, la quale tende a far proprie metodologie e criteri di valutazione ambientale nelle differenti fasi del processo di costruzione del programma: selezione dell’ambito urbano, scelta degli interventi, verifica finale degli obiettivi, misurati sulla capacità di ricostituire le risorse naturali, di sostenere nel tempo la vita e il benessere degli esseri viventi, di mitigare le pressioni antropiche, di limitare gli impatti negativi sull’ambiente.

 

Attraverso l’analisi delle diverse normative regionali in materia di programmi complessi è possibile fornire un quadro complessivo del livello di applicazione delle procedure di V.I.A. nell’ambito dei programmi complessi sul territorio nazionale. La prima evidente considerazione riguarda la disomogeneità tra i diversi ambiti regionali ed il dato che solo le leggi più recenti cominciano a richiedere specifiche e più pertinenti analisi nonché valutazioni di coerenza tra i Programmi e gli aspetti ambientali del territorio. In particolare su 12 regioni esaminate, solo 5, nel promuovere e disciplinare la formazione di propri programmi complessi, prevedono apposite analisi degli effetti ambientali delle trasformazioni indotte sul territorio, caratterizzate, peraltro, da differenti livelli di approfondimento. Particolarmente evoluta risulta essere la procedura individuata dalla regione Emilia Romagna, la quale prevede che la scelta degli ambiti relativi ai Programmi di riqualificazione urbana di competenza regionale sia effettuata sulla base di analisi che tengano conto del degrado edilizio, urbanistico, ambientale, economico, sociale e funzionale, delle opportunità di riuso degli immobili dismessi e della valutazione dell’impatto degli interventi sui sistemi insediativo, ambientale, paesaggistico, della mobilità, sociale ed economico, della fattibilità dell’intervento sulla base delle risorse economiche attivabili.

 

Abstract © GENOVA 2001

 
 

Indice completo del testo:

- Recepimento della direttiva CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale nella legislazione italiana

- Problematiche di recepimento della direttiva, con particolare riguardo alla legislazione di pianificazione urbana   e ai progetti di sviluppo urbano

- Esperienze di applicazione della VIA nella pratica di pianificazione urbana

- Esperienze particolari di applicazione della VIA e sua rilevanza per i progetti di sviluppo urbano ed industriale

- Problematiche della VIA nella pratica della pianificazione urbana

- Preselezione dei progetti

- Procedure di VIA

- Progetti di sviluppo di aree industriali e progetti di sviluppo urbano

- Progetti con impatto cumulativo

- Sorveglianza dei risultati della VIA

- Valutazione di impatto ambientale per Piani e Programmi (VAS)