Iniziativa comunitaria Interreg

Roma, 2001

Analisi dell’iniziativa europea Interreg allo scopo di esaminare il rapporto che intercorre fra la strumentazione urbanistica generale dei PRG e questo strumento attuativo comunitario.

Studio per il Ministero dei Lavori Pubblici.

 

PRESTAZIONE:

responsabile progetto
consulente pianificazione urbanistica

COLLABORAZIONI:

Ministero dei Lavori Pubblici

DATI PROGETTO:

Completamento : 2001

 

L'Iniziativa Comunitaria Interreg in relazione agli strumenti tradizionali di pianificazione territoriale

Sul tema generale del territorio, e con particolare riferimento agli strumenti e alle politiche di pianificazione territoriale, la Comunità europea si è prodigata per trovare un orientamento allo sviluppo e al governo del territorio che fosse comune a tutti gli Stati membri dell’UE, soprattutto in vista di un'eventuale prossima apertura ai Paesi in attesa di adesione e ai Paesi terzi.

Con l’elaborazione del documento Schema di sviluppo dello spazio europeo (SSSE), attraverso una descrizione delle principali tendenze economiche, demografiche e ambientali dell'UE, la Comunità vuole fornire un utile contributo per conseguire i tre obiettivi fondamentali che si prefigge di raggiungere:

  1. la coesione economica e sociale;

  2. uno sviluppo sostenibile del territorio con particolare riferimento all'ambiente;

  3. un maggiore equilibrio nella competitività del territorio europeo.

Tale documento ha lo scopo di fornire una risposta comune "europea" al problema delle differenze tra i sistemi e gli strumenti di pianificazione degli Stati membri, perciò esso viene considerato uno strumento fondamentale nella stesura dei Programmi di iniziativa comunitaria Interreg III: per quelli di cooperazione transfrontaliera e per quelli di cooperazione transnazionale. Il documento non ha lo scopo di sviluppare un nuovo ambito di azione per le politiche comunitarie, ma soltanto di migliorare l’attuazione delle politiche comunitarie esistenti, e accrescerne l’efficacia e la pertinenza integrando meglio nel loro ambito la dimensione territoriale.

 

L’esperienza passata dell’utilizzazione dei Fondi strutturali ha posto in evidenza l’inadeguatezza delle burocrazie regionali europee (assenza di scambi tra regioni forti e regioni deboli, assenza di effetti ridistributivi interni). La partecipazione alla costruzione di una visione comune del territorio europeo ha coinvolto in misura insufficiente i soggetti interessati all’assetto del territorio, con una concezione di coordinamento top-down che appare contraddittoria e inefficace rispetto alle esigenze d’integrazione dell’UE.

Coniugare concretamente ambiente e sviluppo implica il riconoscimento di una più equa distribuzione dei costi nell’utilizzo del territorio, in relazione ad un assetto riconosciuto da tutti come razionale e rispettoso delle risorse difficilmente riproducibili.

 

Nel quadro della riforma dei Fondi strutturali, la Commissione europea ha ricevuto mandato di promuovere studi ed esperienze pilota sullo sviluppo regionale dell’intero territorio comunitario.

Le recenti esperienze italiane, sviluppate nel campo della pianificazione territoriale e comunale, non hanno molto da invidiare, sul piano scientifico e disciplinare, a quelle più mature di altri Paesi europei. Gli svantaggi ancora evidenti risiedono sia nello squilibrio tra le risorse pubbliche e private impiegate, messe in campo nell’attuazione dei Piani, sia nel debole processo di adeguamento della normativa urbanistica generale.

Una nuova strategia unitaria (città, territorio e ambiente) e integrata (urbanistica ed ecologia) comporta una ridefinizione del concetto di Piano regolatore e dei suoi contenuti, insieme al rinnovamento e all’ampliamento delle conoscenze, con l’ausilio di nuove figure scientifiche e professionali, fino ad oggi marginali nel processo di definizione delle scelte urbanistiche.

 

Abstract © GENOVA 2001

 
 

Indice completo del testo:

- Introduzione

- Il Fondo europeo di sviluppo regionale

- Fondi strutturali per l’Italia (2000-2006)

- Interreg

  Interreg II (1994-1999)

  Interreg III (2000-2006)

  Interreg IIIA

  Interreg IIIB

  Interreg IIIC

  Dotazione finanziaria disponibile

- La pianificazione comunale

- Considerazioni conclusive