17 agosto '00. Il sommergibile Kursk contiene solo cadaveri
...Il diretta dal mare di Barents, Arcadi, il reporter della televisione russa, mostra che le operazioni continuano di notte. E spiega quali saranno i tentativi per riportare in superficie i 118 tra marinai e ufficiali del Kursk, intrappolati da sabato a oltre 100 metri di profondità...
Il tempo è migliorato, le correnti sono, però, ancora forti e il fondo sabbioso rende precaria la visibilità, dice Arcadi...
Ma, mentre venti unità tentano il possibile e si attende solo per sabato l'arrivo dello speciale batiscafo britannico, l'elicottero del mare, da Mosca il vice premier Ilia Klebanov, incaricato dell'inchiesta, spiega alla nazione che qualcosa di irreparabile potrebbe già essere accaduto...
"Probabilmente, gran parte dell'equipaggio del Kursk si trovava nella parte dello scafo che ha subito una catastrofe brutale"...Dice proprio così il vice premier.
Insomma, la maggioranza degli uomini che si lotta per salvare, potrebbero essere morti subito, nella sciagura che lo stesso Klebanov insiste oggi nel classificare una collisione con un oggetto di grande tonnellaggio, specificando che il Kursk affondò in due minuti e subì un ulteriore forte colpo sul fondo del mare.
E gli americani, invece, insistono con l'ipotesi di una doppia esplosione, la seconda più forte, registrate dalle unità occidentali in zona, e che farebbero pensare all'impatto con siluri...
Comunque stiano le cose, mentre la tv mostra la corsa contro il tempo dei tentativi di salvataggio, finora tutti falliti, e per intervento del presidente Putin i militari hanno dovuto accettare loro malgrado di chiedere aiuto ai colleghi dell'Alleanza Atlantica, il governo sembra preparare gradualmente la nazione e le famiglie dei marinai alla terribile verità di una tragedia consumatasi da giorni in fondo al mare e che un ritorno di fiamma di orgoglio sovietico fra gli ufficiale, o qualche mistero inconfessabile, ha impedito di comunicare tempestivamente alla Russia e al mondo.