4 settembre '00, Hariri vince le elezioni in Libano

...Il ritorno di Rafic Hariri, trionfale, due anni dopo aver dovuto lasciare -per dissidi col presidente Lahud- il posto di primo ministro che aveva tenuto dal '92 al '98...

La gente lo acclama come l'uomo in grado di ridare a Beirut e al paese la prosperità economica, di sanare il deficit che il suo successore, Salim Hoss, non ha saputo fronteggiare...

Questa è l'immagine di Hariri, il maestro di scuola diventato multimiliardario grazie al bernoccolo per gli affari immobiliari, saltato fuori da giovane in Arabia Saudita, dove nacque l'amicizia col re Fahd che ancora lo assiste...

Hariri detto ora "buldozer" per come ha saputo orchestrare la torta della ricostruzione del centro di Beirut sventrato da anni di guerra civile, grazie alla sua società Solidere. Un impero da 12.500 miliardi il suo, con investimenti in banche, nel settore immobiliare, petrolio, industria, telefonia mobile, televisione, radio, giornali....

"Il potere del danaro", ha commentato il primo ministro Hoss, ammettendo la sconfitta, 35mila voti nella sola Beirut ottenuti da Hariri, a suo parere, grazie agli aiuti elargiti a scolari e famiglie.

Ma ora il punto è un altro. Cosa si prepara nel paese dove il presidente Lahoud dovrà sopportare un premier ostile. 

      

E dove nell'intero Sud e nella piana della Bekaa ad est, la totalità dei seggi è andata all'alleanza fra Hezbollah e il movimento sciita Amal, quasi un altro contropotere. Cosa farà la Siria, padrona dei giochi con 35mila soldati in territorio libanese. E cosa faranno le potenze straniere.