Elezioni Usa 2000

A Nashville e a Washington con Tg1 e Tg2

(dirette e servizi dal Quartier generale di Al Gore e dalla Casa Bianca)

 

La 24 ore di dirette del 7/8 novembre 2000,  

E' toccato a me annunciare: "Bush non ha ancora vinto"

Sentivo nell'auricolare che in studio a New York e a Roma celebravano la vittoria di Bush. Erano le 9.29 dell' 8.11.00, le 2,29 di notte a Nashville, quartier generale di Al Gore, e io chiedevo insistentemente la linea per dire che le cose erano cambiate. Il vice-presidente, arrivato sotto al palco della festa in suo onore, non era più sceso dall'auto, il discorso con cui avrebbe dovuto annunciare di aver perso era rinviato di momento in momento. Qualcosa non funzionava, dunque. Gore aveva richiamato Bush per dirgli che non ammetteva più la sconfitta, come aveva concesso appena pochi minuti prima, nella telefonata precedente al suo avversario. "Bisogna ricontare i voti della Florida", aveva spiegato poi all'incredulo Bush.

Finalmente, alle 9.37 lo studio di New York apre il collegamento con Nashville.

"Qui si è fermato tutto", è la prima frase che mi esce sotto la pioggia...

 

La Rai a Nashville: Sandro Petrone, a destra, con la producer Caterina Borelli, l'ingegnere Tommaso Magna che ha garantito i collegamenti e, accosciato, il telecineoperatore Mario Sanga  

Shock in studio. Pochi minuti di spiegazione. Ed ecco che, mentre parlo in diretta, la producer Caterina Borelli mi strattona per segnalarmi che il corteo di auto di Al Gore si muove, il vice-presidente va via. Racconto cosa sta accadendo.Tutto finito per il momento. Comincia l'incubo del ricalcolo dei voti e delle battaglie giudiziarie...

 

16/17 novembre: Elezioni Usa, i 2 pezzi cassati

Il sorriso velenoso di Katherine Harris...

(da Washington)

Il segretario di stato della Florida ha deciso di esercitare la discrezionalità che le è riconosciuta sulla certificazione dei risultati. E lo annuncia con un sorriso velenoso sulle labbra di bella donna quarantenne. "Ringrazio", dice Katherine Harris,  "le tre contee che mi hanno comunicato in tempo, entro le due di oggi, il rapporto scritto sui motivi per cui chiedono un nuovo conteggio a mano dei voti". Ma dopo la frase di apparente apertura, arriva la doccia fredda... 

                                                                                 

Katherine Harris proclama, infatti, con finto dispiacere nel tono della voce che tuttavia ha deciso di respinge la domanda delle contee....Insomma, che non ammetterà i risultati del nuovo scrutinio che potrebbero dare la vittoria a Gore...  

Sono le 21.15 di una giornata campale nelle aule di giustizia della Florida, le 3.15 del mattino in Italia, quando Katherine Harris tenta di chiudere così, a favore di Bush, la contesa per la Casa Bianca...C'è spazio solo per i voti a distanza, quelli mandati per posta che dovrebbero andare in gran parte al governatore texano, entro la mezzanotte di venerdì -dice la Harris- Sabato il risultato finale.

              

"E' stato un giudizio accurato e indipendente", aggiunge la Harris, donna in carriera repubblicana, come per pararsi dalle accuse di parzialità...

Ai democratici non resta che il ricorso...

Solo due ore prima, Al Gore si era presentato alle telecamere nella sua residenza nell'Osservatorio navale di Washington, per proporre un accordo politico al posto della sfida giudiziaria...

"Attendiamo la fine del conteggio a mano -aveva proposto a Bush- accetterò il risultato senza oppormi.Se vuoi, ricontiamo tutti e sei milioni di voti della Florida...

E incontriamoci subito, faccia a faccia, Bush ed io. Non per negoziare, ma per elevare il tono del dibattito..."

"Vediamoci dopo la fine delle elezioni -replica Bush- le schede sono state già scrutinate e riscrutinate a macchina. Il conto a mano può solo introdurre errori umani, dice il governatore del Texas. E conclude: non resta che proclamare il vincitore, sabato mattina, dopo il conteggio dei voti a distanza. Domani, un altro capitolo giudiziario di queste elezioni.

...e il ritiro mancato di Gore

(da Washington)

N.B. Rinuncio a dare qui il testo del servizio su venerdì 17 novembre, in cui Al Gore stava per presentarsi alle telecamere per annunciare il proprio ritiro, quando giunse la notizia della decisione a lui favorevole della Corte Suprema della Florida: il conteggio a mano può continuare, ma la scadenza per lo scrutinio nelle tre contee contese deve completarsi entro domenica 26sera o lunedì mattina 27 novembre, decise la Corte. Gore. Allora, visto che aveva già annunciato un proprio discorso, Gore uscì per ripetere le solite frasi sul conteggio che deve continuare perché "tutti i voti dei cittadini contino".

Prima di decidere di rientrare in Italia, ho soggiornato per oltre due settimane davanti a casa Gore, nell'Osservatorio Navale di Washington, sulla Mass. Avenue  

                                                     

approfittando della gentilezza della signora Tipper che prima ci mandava cioccolata calda, e poi, quando il venticello fresco si è trasformato in vento gelido, ha fatto installare una grande tenda sul marciapiede davanti al cancello di casa che riparasse i giornalisti della Cnn, Abc, Cbs, MsNbc...e anche della Rai, dal freddo insopportabile dell'autunno avanzato di Washington, in attesa dei risultati...

 

Elezioni Usa , 13/14 dicembre 2000: fine dei giochi

Alle 21 americane, le tre di notte in Italia, Al Gore ha riconosciuto la vittoria di Bush. Un discorso che chiede alla Nazione di stringersi dietro al nuovo presidente chiude 36 giorni di incertezze, conteggi dei voti e battaglie giudiziarie.

E' stata una decisione sfavorevole della Corte Suprema Federale a convincere Gore a gettare la spugna. Gore mostra tutto il dissenso per la sentenza, ma aggiunge: "Però rispetto l'autorità della Corte..." Il candidato democratico invita all'unità e sembra aprire già la campagna elettorale per le presidenziali del 2004...

 

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