27 settembre '00. Libano, lo sceicco diviso a metà

Sotto la bandiera israeliana, metà tomba del veneratissimo sceicco Abbad. L'altra metà tomba è in territorio libanese, dove decine di musulmani arrivano in pellegrinaggio...

Un sarcofago su una collina, incredibilmente diviso in parti uguali tra due religioni e tra due stati dal confine disegnato dopo il ritiro israeliano dalla cosiddetta fascia di sicurezza nel Sud del Libano il 24 maggio scorso...Ritirata celebrata come una vittoria della resistenza degli Hezbollah filoiraniani...Uno sceicco finora ignorato, di cui nessuno sa raccontare vita, opere e miracoli. Ma, improvvisamente rivendicato come personaggio altissimo da sacerdoti e fedeli di entrambe le religioni, sull'onda della ridefinizione dei confini necessaria dopo dieci anni di occupazione israeliana... 

Proprio al centro della tomba, una grata, dove musulmani ed ebrei sono faccia a faccia...

(stand up) "La giornata trascorre tra continue tensioni, con i giovani simpatizzanti di Hezbollah che lanciano dure provocazioni alle sentinelle israeliane, sotto gli occhi dei caschi blu del Ghana..."

I soldati dell'Onu possono tentare solo la persuasione contro il gioco dissennato a far partire un colpo da un fucile israeliano, la ricerca della vittima che riaccenda il conflitto...

"Vieni fuori, sparami vigliacco!", e poi uno sputo...

I giovani di Hezbollah ridono del ragazzo israeliano colpito in faccia...Il soldato resiste come un leone in gabbia...poi alza il mitra, dito sul grilletto, lo punta al volto del provocatore, minaccia nervoso...

Ma sa che sparare sarebbe perdere, offrire la scintilla che molti cercano lungo tutto il confine ridisegnato giorno per giorno secondo le mappe degli esperti dellOnu, con estenuanti mediazioni sui centimetri in avanti e indietro reclamati da Libano e Israele, dopo anni di occupazione di questa che era la retrovia della cosiddetta fascia di sicurezza ...

Israele si affretta a costruire e ricostruire reticolati ovunque...Attorno alla tomba dello sceicco conteso aggiunge un muro, Sperando che nel frattempo non parta un colpo.