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Relazione sul Primo Congresso Nazionale "IL GIOCO & L’AZZARDO" promosso da ALEA- Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio e tenutosi a Forte dei Marmi, Centro Congressi Versilia Hollidays dal 6 all’8 aprile 2000.

A cura di Riccardo Zerbetto e Mauro Croce

 

Con il patrocinio di:

Regione Toscana, 3TE-Toxicomanie-Europe-Echanges-Etudes, Provincia di Lucca
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Solidarietà sociale
Ministero della Sanità
EASG-European Association for the Study of Gambling
ERIT-Federazione Ital. Operatori Tossicodipendenze
Comune di Forte dei Marmi e Azienda sanitaria locale Versilia
Azienda sanitaria locale di Lucca e Ordine dei Medici di Lucc

e in collaborazione con

SICAD Sezione della Soc. Ital. di Psichiatria
SITD-Società Italiana per le Tossicodipendenze
FIAP-Federaz. Ital. Associazioni di Psicoterapia
EAP-European Association for Psychotherapy
Agenzia per le tossicodipendenze del Comune di Roma
Itaca, Droga che fare, SEDES, Ass. Crescere, Coop. A77, CNCA

 

Presentazione

Il gioco rappresenta una forma di attività che contraddistingue universalmente i viventi in misura proporzionale al loro grado di sviluppo intellettivo.

Accanto all'aspetto di simulazione, addestramento e anticipazione sono tuttavia noti comportamenti collegati al gioco che denotano forme estreme di rischio sino a forme compulsive o dichiaratamente autodistruttive.

Tale forma di gioco compulsivo sta ottenendo una crescente attenzione da parte di professionisti e ricercatori che si occupano, in particolare, di forme di abuso ravvisando tratti personologici che tendono a presentarsi quali costanti anche in presenza di elementi dipendentogeni diversi.

Con l'intento di approfondire un tema così complesso e ricco di diverse implicazioni, è nato il progetto di promuovere un incontro scientifico-culturale di alto livello che consenta un'opportunità di confronto ed approfondimento a cultori della materia a livello nazionale ed internazionale.

La prima parte del Congresso è stata dedicata prioritariamente a temi riguardanti l'inquadramento diagnostico delle personalità affette da gambling compulsivo nonché gli aspetti clinici, epidemiologici, preventivi e terapeutico-riabilitativi.

La seconda parte ha affrontato prioritariamente aspetti di carattere antropologico, legislativo e sociale.

In occasione del Congresso si sono definite anche le linee operative di ALEA, la Associazione italiana per lo studio del gioco d'azzardo e dei comportamenti a rischio collegata alla European Association for the Study of Gambling, con la quale condivide la politica fondata sulla promozione di strategie di "gioco responabile" e di una corretta cultura del gioco.

Il Congresso ha rappresentato anche una parte del corso di aggiornamento professionale per Operatori dei Ser.T. della Regione Toscana sul tema del gioco compulsivo, con lo scopo di creare una rete di interventi di contenimento di questo fenomeno che non intacca più, come in passato, frange elitarie della popolazione adulta ma un crescente numero di cittadini di tutte le età e le fasce sociali.

 

SVOLGIMENTO DEL CONGRESSO

 

Giovedì 6 aprile 2000

Il BENVENUTO DELLE AUTORITA’, in rappresentanza degli Enti patrocinanti, è stato dato dal Direttore della ASL di Viareggio e dall’Assessore ai Servizi Sociali della Provincia di Lucca

 

Le RELAZIONI INTRODUTTIVE sono state avviate dal dr. M. Di Fiorino, responsabile del Dipartimento per le Dipendenze di Viareggio

Hanno dato il loro contributo R. Zerbetto, psichiatra past president della Federazioene Italiana delle Associazioni di Psicoterapia sul tema Il mito del gioco e il gioco nel mito, evidenziando l’universalità del tema desumibile da riecheggiamenti riscontrabili in tradizioni mitico-antrolopogiche di derivazione diversa e dalle quali si evince il duplice significato di opportunità/rischio collegate alle attività di anticipazione del futuro, sia sotto il profilo della componente legata al caso che di affinamento delle capacità predittive.

M. Croce, psicologo, Ser.T di Verbania, ha sviluppato il tema sui Modelli interpretativi nello studio del gioco d'azzardo evidenziando la difficoltà di demarcare il confine, talvolta incerto, che permette di differenziare le attività di gioco cosiddetto "sociale" da quello "problematico" o francamente "patologico". E’ stato anche approfondito il tema riguardante il collegamento del gambling con altre forme di dipendenza.

M. Clerici, della Cattedra di Psichiatria, Univ. di Milano, ha sviluppato il tema riguardante il Gioco d’azzardo e struttura di personalità richiamando l’inquadramento nosognafico proposto dal DSM IV che, nelle ultime edizioni, fa esplicito e pertinente riferimento ai disturbi di personalità più frequentemente implicati nelle forme di abuso di attività di gioco d’azzardo.

E’ seguito l’intervento di G. Maffei, psicologo psicoanalista, su Riflessioni psicoanalitiche sul gioco con ampi rifermenti a casi clinici seguiti in trattamento psicoanalitico.

G. P. Guelfi, psichiatra presidente Soc. It. Tossicodipendenze, ha sviluppato il tema su Gioco e attivazione endogena di neuromediatori mettendo in evidenza recenti acquisizioni che sembrano collegare la presenza di un comportamemto patologico di gioco ad un gene ben identificato e la cui presenza è riscontrabile con incidenza statisticamente significativa in popolazioni di giocatori.

 

Nella sessione pomeridiana su UNA STRATEGIA ISTITUZIONALE NEI CONFRONTI DEL GAMBLING, ha introdotto il tema il dr. P. Rossi Prodi, consulente della Regione Toscana per le Dipendenze, evidenziando l’importanza di includere le dipendenze "senza sostanze" tra le competenze di cui i Ser.T, specie in prospettiva, sono chiamati a farsi carico, e precisando come, in taluni settori come le nuove droghe o il gioco, vada valutata con attenzione una politica di contrasto "realistica" che tenda non tanto a proporsi unicamente come contrasto tout court, spesso difficilmente raggiungibile, quanto come strategia di graduale e realistico contenimento che faccia leva sulla responsabilizzazione degli utenti ed anche dei gestori delle attività ludiche, come ad esempio è stato fatto con i gestori delle discoteche.

G. Zanda, psichiatra dir. Dipart. Dipendenze AULS n.2 di Lucca ha presentato i risultati di una ricerca dal titolo Analisi della richiesta di intervento afferita ai Ser.T a livello regionale, dalla quale emerge la percezione del fenomeno come in costante espansione e per il quale si avverte la necessità di dotare gli operatori dei servizi di maggiori strumenti di conoscenza e di intervento preventivo e terapeutico.

L. Grosso, psicologo, vicepresidente Gruppo Abele di Torino, ha relazionato su Mondo della notte e comporamenti a rischio tra i giovani mettendo in evidenza come i comportamenti collegati al gioco d’azzardo siano strettamente collegati a quelli ad alto rischio, quali la sperimentazione di sempre nuove droghe nonché la guida in condizioni di non-sicurezza, quasi a voler dare un senso estremo a forme di esistenza caratterizzate da povertà di significato e alla ricerca disperata di "luoghi di senso"

H. Margaron, psichiatra direttore del Dipartimento per le Dipendenze della AULS n.7 di Livorno, ha tentato di mettere a fuoco alcune Linee programmatiche a livello di un dipartimento per le dipendenze in grado di fornire un primo livello di contenimento e contrasto al diffondersi di patologie da gioco.

L’intervento di I. Marcozzi, presidente della Agenzia tossicodipendenze del Comune di Roma, Verso un programma cittadino di intervento sui comportamenti di abuso, è stato sostitutivamente presentato in sintesi dal dr. Zerbetto.

 

E’ seguita la presentazione di COMUNICAZIONI PREORDINATE SU CLINICA E RICERCA

Con il coordinamento del dr. G. Mammana, psichiatra, direttore dell'Unità Adolescenti e supervisore ASL di Foggia.

 

In contemporanea, si sono anche svolti due WORKSHOPS teorico-pratici tenuti da M. Gasseau su Psicodramma e gambling e da M. Clerici, Strumenti per la diagnosi di personalità

 

Nella giornata di Venerdì 7 aprile sono state presentate le STRATEGIE DI INTERVENTO NEI PAESI EUROPEI con la chairmanship di U. Nizzoli, responsabile del Dipartimento per le dipendenze di Reggio Emilia, già presidente di ERIT e responsabile di 3TE per l’Italia. Hanno dato il loro contributo M. Valleur, psichiatra, Centro Marmottan di Parigi su una Analisi critica sui modelli della dipendenza e della condotta a rischio del gioco patologico, che ha evidenziato i rischi di una categorizzazione in termini meramente psicopatologici che non tengano presenti anche aspetti di carattere antropologico e filosofico, con la conseguenza di leggere il tema in modo riduttivo e scarsamente efficace a cogliere il senso profondo di tali condotte.

A. Gonzàles Ibañez, impegnata da anni presso la Unità di Pathological Gambling del Dipartimento di Psichiatria di Barcellona, ha presentato i rsultati di una esperienza pluriennale di Trattamento cognitivo-comportamentale in giocatori compulsivi di slot machine. Dalla interessante relazione è emersa l’incidenza predominante dei videogiochi, qali strumenti di gioco che più frequentamente sostengono modalità compulsive di gioco, nonché l’importanza di seguire i casi in trattamento con interventi strutturati di terapia di gruppo associata, possibilmente, ad incontri a livello individuale.

P. Remmers, Consulente della Jellinek Consultancy di Amsterdam ed autorevole rappresentante della European Association for the Study of Gambling-EASG, ha presentato le linee programmatiche nonché i risultati dei primi anni di avvio de L'esperienza olandese sul gambling compulsivo e iniziative di promozione sul "gioco responsabile". Secondo tale impostazione, attualmente adottata da tutti i casinò olandesi, la politica di "riduzione del danno" va perseguita nelle stesse case da gioco attraverso corsi di formazione del personale addetto e mirante a prevenire, per quanto possibile, l’aggravarsi della spirale autodistruttiva attraverso un intervento mirato, teso ad impedire o quantomeno limitare l’accesso alle case da giuoco da parte di giocatori che dimostrino di aver perso il controllo sulle loro capacità di scelta.

M. Bay Jørsel, direttore del Dipartimento di Ludomania di Copenagen in Danimarca, ha presentato L’esperienza danese sul gioco d’azzardo descrivendo le diverse fasi di intervento sino all’adozione di trattamenti residenziali in comunità terapeutiche per giocatori patologici.

 

Sono seguite le ESPERIENZE DI INTERVENTO SUL GAMBLING COMPULSIVO a livello nazionale con i contributi di S. Pallanti, direttore dell’Istituto di Neuroscienze di Firenze su Gambling e discontrollo degli impulsi: gli interventi di tipo farmacologico. Nel suo intervento è stata presentata l’esperienza clinica di terapia integrata anche con ricorso all’uso di psicofarmaci ed in particolare di antidepressivi serotoninergici.

M. Di Fiorino con G. Intaschi e A. Cerù, del Ser.T. di Viareggio, hanno presentato il tema su Gioco di azzardo e spettro compulsivo: il binding piastrinico presentando ricerche inerenti i meccanismi biochimici all’origine della componente depressiva e disregolativa che genera comportamenti compulsivi.

E’ seguita la relazione di T. Carlevaro, Direttore del Servizio di Psichiatria del Nord Ticino in Svizzera, presentando L'esperienza di un servizio psichiatrico su problematiche legate al gioco d'azzardo patologico. Secondo tale esperienza si è creata una efficace collaborazione tra agenzie di gioco e servizi di prevenzione e cura che rappresenta un modello di riferimento che è stato adottato anche a livello nazionale, attraverso una legge che prevede necessariamente l’attivazione di misure di contenimento collegate all’apertura di nuovi casinò.

B. Spazzapan, responsabile del Ser. T. di Gorizia, ha presentato i risultati di una ricerca su Il gioco d'azzardo patologico in soggetti con abuso di alcolici evidenziando la frequente sovrapposizione delle due patologie che si innestano su caratteristiche di personalità per taluni aspetti convergenti.

Ha concluso la sessione l’intervento di C. Guerreschi, psichiatra di Bolzano, che ha presentato l’esperienza di una Una comunità terapeutica per giocatori compulsivi, unica struttura sino ad ora oparante nel nostro Paese e che si è proposta di intervenire su questa patologia attraverso una forma strutturata e specifica di intervento terapeutico e riabilitativo.  

 

Nella sessione su STRUTTURE DI PERSONALITA' E COMPORTAMENTI A RISCHIO sono intervenuti L. Ravizza, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino e maggiore rappresentante del mondo accademico che sino ad ora si è occupato dell’argomento, presentando i risultati delle sue ricerche su Gambling e disturbo ossessivo-compulsivo, oltre a M. A. Reda, direttore Istituto di Psicologia Generale e Clinica dell'Unversità di Siena, che ha presentato un suo modello interpretatativo, basato su presupposti di carattere cognitivistico, su Strutture cognitive dell'esposizione al rischio complusivo.

Sono seguite le relazioni di M. Coletti, psichiatra e direttore di ITACA su L'impatto del gambling compulsivo sulle dinamiche relazionali evidenziando l’imprescindibile necessità di affrontare tale problematica, sia a livello interpretativo che terapeutico, sotto il profilo delle dinamiche relazionali all’interno del nucleo familiare, e di M. Mozzicato, psichiatra, direttore de Centro Metafora di Milano, che ha affrontato un tema apparentemente collaterale ma in realtà fortemente collegato a quello generale relativo allo Investire e giocare in borsa: l'incerto confine, evidenziando lo stile diversissimo presentato da investitori con caratteristiche di personalità più o meno orientate nel senso del gambling.

 

Nella sessione su IL RISCHIO TRA I GIOVANI E LE IPOTESI DI PRVENZIONE DAL GIOCO COMPULSIVO, coordinata da M. Barra, direttore della Fondazione "Villa Maraini", sono state presentate le relazioni di F. Azzimondi, della Cooperativa A77 di Milano, relative ad una ricerca su Una realtà parallela: studio sulle sale corse di una metropoli con particolare riferimento al mondo dei giocatori appassionati alle corse dei cavalli, mentre M. Orsi, coordinatrice del Centro Studi Ricerca e Documentazione ASL di Firenze, ha presentato una ricognizione su Gioco e produzione scientifica.

M. Del Bono, psicoterapeuta supervisore del Centro Arcobaleno di Roma, ha esplorato il tema collegato ai comportamenti a rischio con riferimento ai Comportamenti sessuali a rischio nei quali è dato constatare un abbassamento preoccupante della vigilanza, ad esempio per le infezioni da HIV, e addirittura la presenza di una componente eccitatoria collegata alla eventualità di rapporti con soggetti sieropositivi.

 

Sono seguiti workshops di R. De Luca, direttore del Centro di Cura di Campoformido (Udine) che ha presentato la sua esperienza pluriennale su Gruppi terapeutici per giocatori d'azzardo e di P. Dallago dell’associazione A.M.A. di Trento sulla Conduzione di gruppi di auto-aiuto.

 

La giornata di Sabato 8 aprile 2000 è stata dedicata a RIFLESSIONE SUGLI ASPETTI CULTURALI E LEGISLATIVI COLLEGATI AL GIOCO D’AZZARDO IN ITALIA

 

Hanno partecipato S. Fisher, del Dipartimento di Sociologia, Faculty of Human Sciences dell’Università di Plymouth in , che presentato il tema relativo a: L'impatto del gambling sul tessuto sociale

G. Lavanco e T. Lo Re, della Cattedra di Psicologia di Comunità dell’Università di Palermo, hanno presentato i dati relativi ad una ricerca tra giocatori dal titolo Scommettitori autorizzati e bisogno di identità approfondendo analisi di carattere statistico inerenti i giocatori d’azzardo con l’obiettivo di indagare gli aspetti caratteristici della personalità del giocatore e dello scommettitore. Protagonisti della ricerca sono stati i social gambler che, nella definizione di Dickerson, sono quei giocatori che fanno del loro gioco un passatempo abituale e un modo per divertirsi.

E’ quindi intervenuto G. Imbucci, docente di Storia moderna presso l’Università di Salerno, affrontando il tema su Il gioco pubblico in Italia. Lo studioso, autore di note pubblicazioni sul tema, ha sintetizzato temi di carattere antropologico-culturale con particolare riferimento al gioco del lotto.

 

Sul tema del CONFRONTO TRA LE IPOTESI LEGISLATIVE sono intervenuti P. Romani, consulente della Commisione Parlamentare Antimafia, con una relazione su: Ipotesi legislative e contenimento delle attività illecite; E. Tintori, presidente della ANIT-Associazione Nazionale Incremento Turistico, che ha presentato Una panoramica sulle legislazioni inerenti le agenzie di gioco; e P. Brunetti, direttore del Casinò di Locarno, che ha riferito sull’esperienza elvetica ed in particolare de L'imprenditoria nel gioco tra etica e profitto. A tale sessione ha inoltre portato il suo contributo il senatore Antonio D’Ali, vicepresidente della Commissione Finanze e Tesoro, il quale – tra l’altro – ha illustrato le posizioni delle varie componenti parlamentari in merito all’istituzione di nuove case da gioco.

 

Si è svolta inoltre una TAVOLA ROTONDA aperta al pubblico e coordinata da G. Lavanco, con la partecipazione di R. Ciampicacigli, direttore generale CENSIS Servizi, con una Relazione sul gioco in Italia, P. Alberti, amministratore delegato della LIS-Lottomatica Italia Servizi, su Il Lotto e le patologie da gioco, L. Stoppini, Ufficio Marketing SNAI com., su Scommesse ippiche e sportive: analisi dei comportamenti secondo il fornitore dei servizi, S. Perotti, direttore relazioni esterne SISAL, su Il gioco nella società dei consumi: breve analisi del settore, dei comportamenti, dei rischi.

 

Il Congresso è terminato con un DIBATTITO GENERALE coordinato da Riccardo Zerbetto e Mauro Croce che ha prodotto un DOCUMENTO CONCLUSIVO, votato da tutti i congressisti all’unanimità e che si riporta di seguito.

 

E’ seguita inoltre la ASSEMBLEA GENERALE DI ALEA che ha approvato le finalità della Associazione, che si riportano di seguito, ed ha stabilito di verificare l’opportunità di una trasformazione in ONLUS.

 

Le Attività sociali sono consistite essenzialmente nella Cena sociale presso il centro Congressi cui è seguita la dimostrazione del "Biribisso" e altri antichi giochi da parte del croupier Virgilio Contrucci.

 

Al Congresso hanno partecipato circa 150 partacipanti paganti oltre a 50 relatori, 50 operatori provenienti dai Ser.T. della Regione Toscana, orientativamente uno per ogni servizio, invitati a titolo gratuito, e 40 invitati in qualità di giornalisti, volontari e "gamblers anonimous" (un cui rappresentante ha anche portato un saluto ufficiale) per un totale di circa 250 partecipanti che hanno assistito mediamente alle sessioni congressuali. Le stesse sono state seguite con grande interesse e partecipazione.

Gli atti, già richiesti da molti partecipanti, sono già in fase avanzata di elaborazione.

Il Congresso ha rappresentato un primo momento formativo che prevede successive iniziative di approfondimento al fine di consentire una adeguata preparazione di operatori ad affrontare le problematiche collegate al gioco d'azzardo nella Regione Toscana ed in altri contesti del Paese.

 

La Segreteria scientifica è stata gestita da Riccardo Zerbetto, Mauro Croce, Mario Di Fiorino e Giuseppe Zanda. La Segreteria organizzativa da ALEA, Via S. Bandini, 64-53100 Siena.

L’Ufficio stampa dalla agenzia Ex: Dire, fare, comunicare, Via San Carlo, 14, 42100 Reggio Emilia