22/10/2001
C'era una volta...
Sì, probabilmente dovremo iniziare così per spiegare
ai nostri figli e nipoti cosa sta avvenendo nel nostro Paese.
Come spiegare, ad esempio, seriamente, la sentenza della Cassazione
che ha di fatto creato un nuovo fenomeno di costume?
Tutta colpa del caso o, molto più semplicemente, tutta colpa
di una classe politica che, in questi ultimi anni, anziché preoccuparsi
d'intervenire seriamente sui problemi che affliggono l'Italia, tra cui
anche quelli relativi alla giustizia, ha pensato bene di regalarci il maggioritario
prima, i Presidenti di Regione e, ciliegina sulla torta, una bella forma
di federalismo che più competitivo e per nulla solidale non si può?
Ma andiamo con ordine, partendo dalla fine.
C'era una volta, dicevamo, un signore. Un signore con tante attività
economiche che, per quante erano, faceva fatica a seguirle tutte.
I suoi dipendenti, di fronte a tanta fatica, pensarono bene di aiutarlo.
Senza dirgli nulla, soltanto perché così era giusto che fosse.
Lo aiutarono lecitamente ed illecitamente. Alcuni, addirittura, tentarono
di corrompere i funzionari del fisco.
Sempre senza dire nulla al loro signore che, poverino, aveva tante
cose di cui occuparsi.
E sì che i guadagni aumentavano anche grazie, "forse", a queste
attività, come dire, fuori del normale.
Ma il signore, poverino, come avrebbe potuto accorgersene? Non era,
in fondo, una grande Cavaliere infallibile? Perché sorprendersi
di tanta facilità di guadagno?
E infatti non si accorse di nulla; e che delusione quando scoprì
di essere stato "tradito" proprio dalle persone di cui più si fidava.
Ma come, tentare di rubare per lui senza dirgli nulla?
Alla fine, i servitori infedeli furono giustamente puniti per il troppo
eccesso di zelo, con grande soddisfazione del loro signore che si vide
restituire l'onorabilità che gli spettava e che, con forza, reclamò.
C'era una volta, dicevamo, il Bel Paese che c'è!
Franco Ragusa