Riforme Istituzionali
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Repubblica.it 13-12-2005
 
 Prodi: "Minacce e lusinghe a Ciampi per far passare la legge elettorale"
Duro affondo del leader dell'Unione alla Cdl: "Riforma contro l'Italia"
La risposta di Bondi: "Parole gravissime, serve un giurì d'onore"

ROMA - L'affondo è frontale. Romani Prodi sceglie il terreno della legge elettorale per sferrare un duro attacco alla Cdl. Lo fa promettendo che, in caso di vittoria del centrosinistra, il sistema di voto tornerà quello abrogato dalla riforma del governo ("che è una legge anti patriottica e contro il bene dell'Italia"). E lo fa, soprattutto, denunciando "minacce e lusinghe" che hanno avuto come destinatario Carlo Azeglio Ciampi per far promulgare la legge. Parole che hanno subito innescato dure reazioni nella maggioranza che parla di "gravissime dichiarazioni".

La parte più dura del ragionamento di Prodi chiama in causa direttamente il capo dello Stato. ''Queste medesime forze politiche - dice Prodi riferito alla Cdl - sembrano invece pretendere ora, con minacce neppure molto velate, che talvolta si alternano a lusinghe neppure troppo eleganti, che il presidente della Repubblica assicuri senza indugio la promulgazione di una legge di comodo, adottato dalla sola maggioranza nel suo evidente e miope interesse di bottega e per suo esclusivo interesse di parte''.

E' Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia, a rispondere a Prodi invocando "un giurì d'onore per stabilire - afferma - il grado di veridicità delle gravissime dichiarazioni rese da Romano Prodi in merito a 'minacce' e 'lusinghe' delle quali addirittura il Capo dello Stato sarebbe stato fatto segno da parte delle forze politiche di maggioranza". "Sono affermazioni talmente incredibili delle quali il professor Prodi - conclude - dovrà rendere conto al più presto di fronte al Parlamento e al paese".

Comunque il leader dell'Unione ribadisce di voler correre ai ripari sul fronte della riforma elettorale. "Nell'attesa di trovare un adeguato consenso per una nuova e più equilibrata legge elettorale condivisa con l'opposizione - dice - ripristineremo il sistema attuale. Certo non lasceremo sopravvivere questa indegna legge adottata con un metodo e con intenti incompatibili con il più elementare rispetto delle regole democratiche e della dignità stessa degli elettori - dice Prodi - Dichiariamo fin d'ora che così come ci opporremo con ogni forza alla riforma costituzionale votata qualche settimana fa, con altrettanta forza provvederemo ad abrogare questa legge per motivi politici ed etici".


Indice "Rassegna Stampa e Opinioni" - 2005
 
 
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