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Maria Cristina Magni |
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LA RIVOLUZIONE
INFORMATICA DI FINE MILLENNIO Dalla scheda
perforata alle comunità virtuali © 2000 Editrice
Nuovi Autori |
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“Con grande precisione
e con linguaggio chiaro e conciso, l’autrice ripercorre le tappe storiche e
le trasformazioni più significative della rivoluzione i campo informatico
avvenute nell’Italia degli ultimi vent’anni. Questo volume si propone come
agile guida propedeutica per rendere finalmente accessibili a tutti le conquiste tecnologiche finora acquisite e
anticipare le prospettive che si delineano per il futuro.” |
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Prefazione all’edizione on line Questo libro è soltanto un piccolo manuale di informatica, anche se ho cercato di descrivere con la maggior completezza possibile le evoluzioni tecnologiche degli ultimi vent’anni. Il mio scopo, quando ho iniziato a scrivere il libro, era soltanto quello di produrre una piccola guida, sufficientemente agile da leggere, per non addetti ai lavori. Mi auguro di essere riuscita in questo intento. Gli amici che hanno letto il libro mi hanno confermato che l’esposizione è molto chiara. Questo libro non si propone naturalmente di presentare tutte le conquiste dell’informatica moderna. Molti argomenti non sono nemmeno citati (penso per esempio ai sistemi esperti, alle reti neurali, alle applicazioni per ingegneria) vuoi per semplicità espositiva, per l’esigenza di spiegare al lettore digiuno di informatica solo gli argomenti più importanti, vuoi per obiettiva ignoranza mia su molti altri sviluppi dell’informatica contemporanea. Il
libro è stato scritto a fasi alterne, nell’arco di più di tre anni, a partire
dal 1995. La prima parte che ho scritto è stata quella sull’evoluzione
dell’informatica in ambito aziendale, perché, provenendo da una esperienza
aziendale, era quella che mi veniva più facile e congeniale. La parte su
Internet è stata scritta subito dopo, ma sempre quando Internet era nella
fase iniziale. Poi per diverso tempo il libro è rimasto nel cassetto. Infine
ho scritto la parte relativa all’informatica per tutti, ho riletto e corretto
tutte le pagine ed ho deciso di provare a sottoporlo ad un editore. Sono
stata fortunata perché ho trovato un editore che ha apprezzato quanto avevo
scritto e che mi ha incoraggiato a pubblicarlo. Non credo di pubblicare in futuro una edizione aggiornata di questo libro. L’informatica sta correndo più in fretta di quanto io sia in grado attualmente di seguirla come cronista. Il libro può benissimo rimanere cosi come è: una cronaca di vent’anni di evoluzione informatica, scritta all’alba del nuovo millennio, nel periodo in cui si è sviluppato e affermato il Web. La
versione che metto in linea non è proprio uguale alla versione stampata, in
quanto ne è la prima versione non riveduta e corretta. Ma le correzioni non
erano poi tante e molto importanti, avevo corretto alcune parti espositive e
inserito alcuni aggiornamenti dell’ultima ora sulle bozze cartacee che mi
aveva rimandato l’editore, e per mettere in linea una versione corrispondente
a quella stampata dovrei mettermi a rileggere libro e versione elettronica,
confrontandole. Sinceramente non mi sembra che il gioco valga la candela,
tanto più che il libro è disponibile
anche in libreria. |
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VENT'ANNI DI INFORMATICA
DALLA SCHEDA PERFORATA AL BROWSER WEB
PREFAZIONE
Vent'anni fa, quando ancora ero studentessa al
Politecnico di Milano, ho avuto il mio primo contatto con l'informatica.
Seguivo il corso di analisi strutturale con l'elaboratore elettronico, e
forse allora non mi rendevo ben conto che l'informatica potesse essere una
scienza complessa e a se stante, e non soltanto uno strumento al servizio
delle diverse specializzazione dell' ingegneria. Era, a quel tempo, ancora
limitato l'utilizzo regolare di un grosso computer nell'ambito di un corso di
laurea, pur molto tecnica come ingegneria. Se era necessario svolgere dei
calcoli durante le esercitazioni si usava spesso e volentieri il regolo
calcolatore o al massimo la calcolatrice da tavolo. Io ne possedevo una in
grado di memorizzare ed eseguire fino a 48 passi di programma. Non è
superfluo aggiungere che il programma doveva essere ricaricato a mano ogni
volta che la calcolatrice veniva spenta e riaccesa. Le calcolatrici più
sofisticate utilizzavano delle schedine magnetiche rettangolari di pochi
centimetri quadrati su cui memorizzare permanentemente un programma. Il
personal computer non esisteva ancora, sarebbe comparso sul mercato di lì a
poco. Correva l'anno 1977. In Italia non era ancora stato
istituito il corso di laurea in scienza dell'informazione, gli specialisti di
computers provenivano soprattutto dalle facoltà di fisica, matematica ed
ingegneria elettronica. In realtà non c'è specializzazione al mondo che sia
stata protagonista negli ultimi vent'anni di una evoluzione così rapida e
complessa come l'informatica. Oggi è chiaro a tutti che essa abbraccia un
campo molto più vasto della semplice conoscenza del funzionamento di un
computer. La scienza dell'informazione trova ormai applicazione nella branche
più svariate del sapere umano. Scopo di breve manuale è ripercorrere le tappe più
significative dell'evoluzione degli ultimi vent'anni, spiegando in modo
semplice ed accessibile a tutti le conquiste tecnologiche acquisite e le
prospettive per il futuro. L’INFORMATICA NELLE AZIENDE L’informatica è stata utilizzata
inizialmente nelle università e nelle aziende, solo di recente si è diffusa
anche a livello privato. E molti sono stati i progressi e le evoluzioni in
ambito aziendale nei due decenni appena trascorsi. Cercheremo di seguire
questa evoluzione nel nostro tentativo di portare a conoscenza del lettore i
concetti fondamentali dell’informatica. INFORMATICA, TELEMATICA, ELETTRONICA
Informatica, telematica ed elettronica. Che relazione
c'è tra queste diverse specializzazioni ? L'informatica si applica a tutto
quanto riguarda l'informazione; la telematica è quel ramo dell'ingegneria che
si occupa delle telecomunicazioni, mentre l'elettronica riguarda lo studio e
la progettazione dei componenti di base degli elaboratori. Dagli albori della civiltà gli uomini archiviano
informazioni, le elaborano e le trasmettono a distanza. Se consideriamo i
moderni dispositivi soltanto degli strumenti più evoluti, se vediamo in un
disco magnetico od ottico soltanto una versione moderna del papiro egizio o
della tavoletta sumerica, e in una linea telefonica l'alternativa veloce ed
efficiente al piccione viaggiatore, rischiamo di non cogliere appieno la
profonda diversità dei mezzi che abbiamo a disposizione. Al di là della
capienza, della velocità e della affidabilità di questi mezzi, un nuovo
fattore altera sempre più marcatamente tutti i processi di archiviazione,
elaborazione e trasmissione delle informazioni: l'integrazione. L'informatica va al di là del semplice processo di
archiviazione ed elaborazione dei dati, affidato ai computers, al di là
dell'esigenza di trasmettere dati a distanza. La grande scommessa
dell'informatica è quella delle integrazione delle informazioni disponibili
in un insieme coerente a disposizione per elaborazioni successive. Immaginiamo una biblioteca informatizzata che
raccolga per esempio tutte le pubblicazioni su Dante Alighieri; chiunque
potrebbe collegarsi e sfogliarle a distanza per mezzo di un personal
computer. Immaginiamo ancora un archivio elettronico contenente le
informazioni commerciali sui clienti di una grande azienda, ed una serie di
programmi per elaborarle. Le
potenzialità di un sistema informativo sono enormi. Esistono tuttavia dei
rischi: quali sono le informazioni "meritevoli" di essere inserite
nel sistema ? Un'errata valutazione, la elaborazione di una base di
informazione incompleta porterebbe a conclusioni errate e fuorvianti. D'altra
parte un eccesso di informazione, una ridondanza di dati rischierebbe di
appesantire e di rendere inefficiente tutto il sistema. Chi valuta quali siano le informazioni necessarie ?
Cosa si vuole ottenere dalle elaborazioni ? Qui si arresta il compito dello
specialista di informatica. Che può progettare un sistema informativo in base
alle domande alle quali il sistema dovrà rispondere, ma che non può
assolutamente stabilire quali debbano essere queste domande. LE
SCHEDE PERFORATE
Vent'anni fa
si usavano ancora le schede perforate. Erano dei cartoncini di circa 8 x 16
cm su cui venivano perforati dei fori con un'apposita macchina,
corrispondenti ad istruzioni che potevano avere una lunghezza massima di 80
caratteri. Ad ogni carattere corrispondeva una serie di fori nella colonnina
relativa. Esistevano anche delle macchine in grado di ordinare le schede
secondo una sequenza predefinita. Si chiamavano selezionatrici. Il computer
accettava comandi ed istruzioni grazie a queste schede, i cui fori
permettevano un passaggio di corrente. Le schede perforate non si usano più
da anni, ma una traccia è rimasta, ben visibile, anche negli elaboratori più
moderni: in determinate istruzioni non si possono superare gli 80 caratteri. CHE
COS'E' UN ELABORATORE ?
Il primo esempio di elaboratore della storia è
l'abaco, uno strumento che permette di eseguire operazioni aritmetiche
spostando semplicemente delle palline. Potremmo definire un elaboratore come
una macchina che elabora in modo automatico e programmato una serie di dati,
con l'obiettivo di produrre dei risultati. Nelle macchine moderne è diventata
sempre più vasta la tipologia delle informazioni che possono essere
elaborate, e sempre più variegato lo spettro dei risultati che si possono
ottenere. Anche in questo caso dobbiamo riconoscere quanto sia
diverso un elaboratore moderno dalle prime macchine di calcolo automatiche. I
componenti sono numerosi e integrati reciprocamente in un insieme. Un
computer può quasi essere visto come una struttura, nella quale ogni elemento
ha la propria funzione ed interagisce con gli altri. Per capire ben come è
costituito un elaboratore è utile isolare i singoli componenti e concentrarsi
sulle loro funzioni. HARDWARE
E SOFTWARE
La prima grossa distinzione che possiamo operare è
quella tra hardware e software. L'hardware è costituito dalla macchina in se stessa,
dai suoi circuiti e in generale da tutti i dispositivi periferici ad essa
collegati, quali ad esempio dischi magnetici, terminali, stampanti. Il
software è costituito da tutti i programmi che devono essere eseguiti per
l'elaborazione delle informazioni. Perché questa distinzione ? Non sarebbe stato più
facile progettare una macchina con circuiti già programmati ad eseguire tutta
una serie di compiti ? L'esistenza del software ha introdotto un sacco di
complicazioni nella gestione e nell'utilizzo degli elaboratori. Molti
prodotti della tecnologia disponibili sul mercato sono programmati a priori,
e l'intervento umano è ridotto al minimo indispensabile, alla scelta di un
numero ridotto di programmi predefiniti. L'esempio più eclatante di questa
filosofia è costituito da televisori e videoregistratori. In un calcolatore un approccio di questo tipo sarebbe
impraticabile, a meno di non voler costruire tante macchine diverse
specializzate per funzioni. A parte la dispersività di un approccio di questo
genere, sarebbe indispensabile duplicare sui vari sistemi i dati necessari
alle diverse elaborazioni, perdendo quei benefici della integrazione di cui
abbiamo parlato nelle pagine precedenti. Il vantaggio di un elaboratore sta
proprio nella sua flessibilità, nella possibilità della macchina di eseguire
programmi differenti. Da qui nasce la necessità del software. Data una base
comune, una serie di circuiti in grado di riconoscere un insieme di
istruzioni ben definito, è possibile scrivere, utilizzando queste istruzioni,
una varietà di programmi differenti. L'insieme dei circuiti e delle
istruzioni riconosciute costituisce l'architettura della macchina e distingue
tra di loro i vari tipi di elaboratori. ELABORATORI
E DISPOSITIVI PERIFERICI
All'interno dell'elaboratore soffermiamoci un attimo
su alcuni componenti vitali. Il cuore del computer è senza dubbio il
processore, quell'insieme di circuiti destinato ad elaborare le istruzioni.
Negli ultimi anni sono comparsi sul mercato processori via via sempre più
potenti, in grado di eseguire in un secondo un numero sempre più elevato di
istruzioni, permettendo elaborazioni inaccessibili fino a pochi anni or sono.
I personal computer in vendita sul mercato hanno al loro interno un solo
processore. Esistono tuttavia sistemi, destinati alla elaborazione di enormi
quantità di dati in tempi veloci, che dispongono al loro interno di un numero
anche elevato di processori. Nel linguaggio degli addetti ai lavori essi
vengono chiamati "sistemi multiprocessore". Un'altra parte vitale di ogni computer è la memoria.
Essa è costituita da tanti piccoli elementi affiancati che possono assumere
due stati differenti, cui viene convenzionalmente associato il valore 1 o il
valore 0. Una determinata sequenza di valori 0 e 1 rappresenta un'istruzione
oppure un dato. Tutte le istruzioni, prima di essere eseguite, devono essere
disponibili nella memoria dell'elaboratore. Tanto maggiore è la memoria a
disposizione, tanto meglio si riesce a sfruttare la potenza del processore. I
PC di media potenza attualmente disponibili hanno memorie che possono
contenere da 16 a 256 milioni di caratteri. Sui grossi elaboratori si possono
trovare memorie in grado di contenere qualche miliardo di caratteri. In un computer è necessario trasferire dati e
istruzioni tra i dispositivi esterni e la memoria e dalla memoria al
processore. Esistono componenti che si occupano esclusivamente di questi
trasferimenti. La velocità di trasferimento ha effetti non trascurabili sulle
prestazioni di tutto il sistema ed anche questi componenti sono soggetti a
continue evoluzioni e miglioramenti. Qualsiasi elaboratore ha bisogno di comunicare con
l'esterno, sia per ricevere in ingresso le istruzioni da eseguire, sia per
comunicare all'esterno il risultato delle elaborazioni. Tutti i calcolatori
sono dotati di una console, che permette di passare delle istruzioni alla
macchina tramite una tastiera ed ottenere in risposta dei messaggi su un
monitor. Nei personal computer che usiamo abitualmente le funzioni della
console vengono svolte dalla tastiera e dal monitor del PC. Sui grossi
sistemi moderni la console è costituita da un vero e proprio PC. Quasi tutti gli elaboratori hanno collegata una
stampante. I dati elaborati da un computer possono essere tantissimi, si
pensi ai cedolini stipendio di una grande azienda, o al valore degli sforzi
in molteplici punti di una struttura complessa: non sarebbe possibile
distribuirli senza una copia cartacea, o meglio, sarebbe stato impossibile
distribuirli fino a pochi anni fa. Sono moltissime le applicazioni che
richiedono una stampa finale, e pertanto la stampante fa parte del corredo di
ogni elaboratore. Un altro tipo di periferica è corredo indispensabile
di tutti gli elaboratori: il disco magnetico. Tutti i dati e i programmi che
devono essere elaborati devono prima essere caricati in memoria: una memoria
volatile e di dimensioni limitate rispetto ai dischi. Ogni volta che
spegniamo un computer tutto il contenuto della memoria viene azzerato.
Inoltre non è possibile caricare in memoria una quantità illimitata di dati.
Si è reso così necessario progettare e costruire dei dispositivi sui quali
memorizzare permanentemente i dati e i programmi. In questo modo è possibile
caricarli nella memoria dell'elaboratore nel momento in cui si rendono
necessari. I dischi sono un vero gioiello dell'elettronica e della meccanica
e sono oggetto di continue evoluzioni. Si pensi che oggi un solo disco può
contenere qualche miliardo di caratteri, mentre la velocità di trasferimento
dei dati è nell'ordine di grandezza dei millisecondi. Sarebbe inconcepibile
un grosso elaboratore senza il suo corredo di dischi collegati, così come
oggi è inconcepibile un personal computer senza disco fisso. Eppure fino a pochi anni fa venivano ancora venduti
dei personal computer senza disco fisso, dotati soltanto del lettore di
dischetto. Il mio primo PC, comprato nel 1990, aveva un disco in grado di
contenere 30 milioni di caratteri. Il PC che ho comprato 5 anni dopo può
contenerne un miliardo e mezzo. So che tra pochi anni anche questi valori
faranno sorridere. Anche le prestazioni dei dischi sono in continua
evoluzione, e se ne comprende facilmente il motivo: ad una velocità di
trasferimento dei dati più elevata corrispondono prestazioni migliori di
tutto il sistema, esecuzioni più rapide di tutti i programmi. Questo
significa per i grossi elaboratori la possibilità di collegare un numero
sempre maggiore di utenti, ed in generale la possibilità di eseguire
applicazioni sempre più complesse. L'elenco dei dispositivi periferici collegabili ad un
PC continua ad allungarsi. I sistemi multimediali possono collegare CD-ROM,
microfono, casse, videocamere, e possono acquisire immagini tramite scanner. Su tutti i sistemi sono collegabili dispositivi a
cassetta per eseguire copie di sicurezza dei dati. Su tutti i sistemi sono abitualmente collegati
apparecchi per la trasmissione e la ricezione dei dati. Sulla trasmissione di
dati c'è moltissimo da raccontare ed affronteremo questo tema più avanti. Per
ora accontentiamoci di questa breve carrellata introduttiva. SISTEMI
OPERATIVI, SOTTOSISTEMI E APPLICAZIONI
Finora abbiamo parlato di hardware e di sistemi,
adesso è giunto finalmente il momento di introdurre il software. Cosa si
intende con il termine software ? Mentre il termine hardware stava ad identificare
tutta la parte fisica della macchina, con il termine software se ne
identifica la parte logica, ossia tutto l'insieme dei programmi che
permettono ad un elaboratore di funzionare. Detto questo va subito precisato che non tutti i
programmi possono avere la medesima priorità ed importanza; esistono
programmi che controllano e permettono l'esecuzione di altri programmi
colloquiando direttamente con l'elaboratore. L'insieme di questi programmi di
controllo costituisce un sistema operativo. L'applicazione, per esempio un
programma di videoscrittura, non è in grado di parlare direttamente con
l'elaboratore, così come non è in grado di farlo chi ha bisogno di scrivere
una lettera. Il computer riconosce soltanto le istruzioni in formato
macchina, ossia una sequenza binaria di valori 0 e 1. Se fosse il povero
utente a dover fornire direttamente queste istruzioni impazzirebbe nel giro
di pochissimo tempo. Servono dei programmi che traducano in linguaggio
macchina le istruzioni fornite dall'utente. Inoltre in un computer tutte le
operazioni di lettura e scrittura sul disco, sul monitor e sulla stampante
devono essere coordinate tra loro e qualcuno si deve incaricare di trasferire
le istruzioni e i dati necessari in memoria e da qui al processore. Tutte
queste funzioni sono a carico del sistema operativo. Supponiamo ad esempio di voler raggiungere New York a
bordo di un aereo. L'aereo rappresenta il nostro computer. Tutti i sistemi di
controllo e il quadro di comando possono essere paragonati al sistema
operativo. Il pilota rappresenta il nostro programma di videoscrittura. Così
come quest'ultimo ci permette di scrivere una lettera e di stamparla, il
pilota guida l'aereo fino a New York. Esistono diversi sistemi operativi a seconda del tipo
di computer utilizzato. I sistemi Mackintosh usano un sistema operativo che
si chiama MAC/OS. Altri esempi di sistemi operativi per i PC sono il DOS,
WINDOWS 3.1, WINDOWS 95, OS/2. WORD è invece il nome di una applicazione, in
questo caso un elaboratore di testi. Per i grossi elaboratori esistono sistemi operativi
molto complessi. Qui anzi le cose si complicano ulteriormente perché le
applicazioni devono essere eseguite da decine, centinaia, a volte migliaia di
utenti contemporaneamente. Per questo al sistema operativo si affiancano dei
veri e propri sottosistemi software incaricati di gestire la contemporaneità
delle richieste. Tutto questo non viene percepito dall'utente finale,
che vede soltanto l'esecuzione del proprio lavoro, anche su un sistema con
migliaia di utenti collegati. Allo stesso modo non viene immediatamente
percepita l'esistenza del sistema operativo su un PC quando si scrive una
lettera. Ma se non ci fosse il nostro computer non potrebbe funzionare. IL
CONCETTO DI MULTIPROGRAMMAZIONE
Sappiamo che un programma non è altro che una
sequenza di istruzioni codificate che possono essere eseguite un numero
qualsivoglia di volte. Su un calcolatore vengono normalmente eseguiti molti
programmi; è importante che essi siano eseguiti in modo efficiente e
soprattutto il più velocemente possibile. Tanto prima avrò il risultato,
tanto più utile potrà essere il mio programma. La tecnica della
multiprogrammazione nasce proprio da questa esigenza: L'esecuzione
"contemporanea" di un numero N di programmi, anche su un elaboratore
con un solo processore, è sempre più veloce dell'esecuzione in sequenza degli
stessi N programmi. In altre parole il tempo impiegato ad eseguire
"contemporaneamente" N programmi è sempre minore del tempo totale
necessario per eseguirli in sequenza. In realtà l'esecuzione non è mai
contemporanea: un processore esegue una istruzione alla volta; per
contemporanea intendiamo un tipo di elaborazione in cui vengano eseguite in
sequenza parti di programmi differenti, fino al completamento dell'esecuzione
di tutti i programmi. Come è possibile risparmiare tempo in questo modo ? Non
tutte le istruzioni di un programma sono dello stesso tipo. Alle istruzioni
di elaborazione vera e propria dei dati nel processore si accompagnano
istruzioni di lettura o di scrittura dei dati dai dispositivi periferici: per
esempio la ricerca di un dato su un disco magnetico. Per tutto il tempo
necessario a reperire sul disco il dato richiesto il processore rimane in
attesa. Se venisse elaborato un solo programma per volta tutti questi tempi morti
del processore non potrebbero venire sfruttati. Elaborando tanti programmi
contemporaneamente si riescono a sfruttare i tempi morti. Mentre il
processore aspetta un dato per il programma 1 potrà eseguire una parte del
programma 2, fina a quando anche il programma 2 non avrà bisogno a sua volta
di leggere o scrivere un dato: a questo punto entrerà in esecuzione il
programma 3, e così via a rotazione per tutti i programmi da elaborare. Tutti gli elaboratori, ad eccezione di modelli meno
recenti di personal computer, sfruttano il principio della
multiprogrammazione; è indispensabile lavorare in questo modo per
sincronizzare i lavori eliminando i tempi morti ed ottenendo un rendimento
globale della macchina più elevato. Naturalmente chi sottomette alla macchina
i vari programmi da eseguire non deve preoccuparsi delle modalità e dei tempi
di esecuzione del proprio lavoro, né tantomeno della sincronizzazione con gli
altri lavori, perché questa attività viene svolta in modo autonomo ed
automatico dal sistema operativo che controlla la macchina. LA
RIVOLUZIONE DEL TERMINALE
Il terminale inizia a diffondersi verso la fine degli anni 70. Prima del suo avvento
l'accesso all'elaboratore era rigorosamente circoscritto agli addetti ai
lavori. Tutti i dati necessari per le elaborazioni dovevano essere perforati
su scheda e fatti leggere alla macchina in un tempo successivo. Il terminale
ha rovesciato completamente questa filosofia. Esso è costituito da un monitor
e da una tastiera ed è collegato all'elaboratore centrale per mezzo di una
unità di controllo. Chiunque abbia accesso ad un terminale è in grado di
colloquiare con l'elaboratore, inviando e ricevendo dei messaggi. Ad ogni
elaboratore possono essere collegati numerosi terminali, a volte anche
centinaia o migliaia. Questo ha portato ad una vera e propria rivoluzione del
modo in cui le aziende utilizzavano il calcolatore; sono state scritte
moltissime applicazioni per immettere i dati direttamente nell'elaboratore
per mezzo del terminale, senza più bisogno di ricorrere alle scomodissime
schede perforate, e analogamente sono state scritte moltissime applicazioni
per porre domande all'elaboratore ed avere la risposta quasi istantaneamente
su terminale senza la necessità di attendere la stampa di un tabulato. Hanno iniziato
a svilupparsi sistemi per l'immissione e la elaborazione di testi e per lo
scambio di messaggi elettronici tra dipendenti della stessa azienda. La posta
elettronica all'interno di un'azienda si è potuta sviluppare grazie
all'esistenza del terminale. La possibilità di far lavorare numerosi utenti
contemporaneamente sullo stesso elaboratore è stata naturalmente resa possibile dai sistemi operativi e dai
sottosistemi, condizionandone a sua volta l'evoluzione. Abbiamo parlato di multiprogrammazione e per
semplicità abbiamo fatto riferimento ad una tipologia di lavori particolare,
ossia a quei lavori che producono il risultato della elaborazione dopo un
certo tempo rispetto al momento in cui vengono sottomessi alla macchina.
Questi lavori in linguaggio tecnico vengono detti "batch": spesso
producono in uscita un tabulato cartaceo ed il tempo impiegato per l'attesa e
l'esecuzione può essere anche lungo, nell'ordine di diversi minuti o anche di
qualche ora. Le applicazioni a terminale sono di una classe completamente
diversa: tecnicamente vengono dette applicazioni "on-line" oppure
"in tempo reale" perché il risultato della elaborazione deve
arrivare a terminale nel giro di una frazione di secondo, o nella peggiore
delle ipotesi dopo pochissimi secondi. D'ora in poi parleremo di transazioni:
una transazione non è altro che un'elaborazione richiesta da un operatore a
terminale. Immaginiamo per esempio degli impiegati che debbano inserire a
terminale degli ordini ed avere immediatamente la conferma della disponibilità
del prodotto. Sarebbe improponibile che questa semplice transazione durasse
diversi minuti. Un discorso analogo si può fare per qualsiasi transazione a
terminale, sia essa la ricerca di un posto libero su un volo aereo piuttosto
che la variazione dell'indirizzo di un cliente. Chiunque lavori regolarmente
ad un terminale non è disposto ad aspettare minuti per l'esito della propria
richiesta, né d'altronde un'attesa così lunga sarebbe produttiva per
l'azienda. Non è semplice gestire decine o centinaia di transazioni
contemporanee: così ai sistemi operativi è stato necessario affiancare dei
veri e propri sottosistemi in grado di controllare l'esecuzione contemporanea
delle transazioni di numerosi utenti, ognuno collegato al proprio terminale.
Ognuno lavora come se fosse l'unico a dialogare con la macchina: il software
è responsabile del soddisfacimento contemporaneo di tutte le richieste. Naturalmente il software da solo non può supplire
alle carenze di base di un elaboratore: tanto maggiore è il numero degli
utenti collegati e delle transazioni che si vogliono eseguire
contemporaneamente, tanto più potente dovrà essere il calcolatore. L'EVOLUZIONE
DELLE TELECOMUNICAZIONI
Sin dalla nascita dei primi elaboratori si è reso
necessario collegare altri elaboratori o dispositivi remoti, ma la diffusione
dei terminali ha accresciuto di molto la domanda di trasferimento di dati a
distanza. Immaginiamo per esempio un'azienda che abbia la sede centrale a
Milano e diverse filiali sparse sul territorio italiano. Immaginiamo pure,
per il momento, che ogni filiale sia relativamente indipendente dalla sede ed
abbia applicazioni proprie ben distinte. In questo scenario non è difficile
trovare un grosso calcolatore nella sede centrale e degli elaboratori meno
potenti nelle filiali, collegati via linea telefonica al calcolatore della
sede centrale. Tuttavia lo scenario può essere anche differente: è possibile
trovare nelle filiali decentrate soltanto i terminali e gli apparati per
collegarli, mentre l'unico elaboratore di tutta l'azienda si trova nella sede
centrale. Come è possibile mettere in contatto un terminale che si trova,
mettiamo, a Firenze, con un elaboratore situato a Milano ? Esistono macchine
e prodotti software specializzati per eseguire proprio queste funzioni.
Naturalmente è necessario disporre anche di una o più linee telefoniche.
Quasi sempre queste linee sono affittate, perché il collegamento del
terminale all'elaboratore deve essere permanente nell'arco della giornata
lavorativa. Tuttavia è possibile lavorare anche con linee telefoniche
commutate, sia pure con una minore efficienza. Per convogliare sulla linea telefonica il segnale
inviato dall'elaboratore servono degli apparati
particolari detti "modem". Il segnale inviato dal computer è di
tipo digitale: è costituito da una sequenza di valori 0 e 1. Il segnale che
può viaggiare su una linea telefonica tradizionale è di tipo analogico, è
costituito da onde elettromagnetiche. E' pertanto necessario convertire il
segnale digitale inviato dal computer in un segnale analogico quando si
devono trasmettere dati su una linea telefonica, e viceversa una conversione
analoga da analogico a digitale deve essere eseguita per ricevere i messaggi
inviati su una linea telefonica sul computer. Il modem esegue precisamente questo
tipo di conversione. Il suo nome deriva dalla contrazione delle parole
"modulatore" e "demodulatore". Oggigiorno iniziano a diffondersi linee telefoniche
di tipo digitale, nella quali il segnale viaggia come sequenza di valori 0 e
1: viene spontaneo chiedersi se per utilizzare queste linee sarà ancora
necessario disporre di un modem: ebbene sì; il modem esegue molte altre
funzioni indispensabili, al di là della conversione del segnale, quali ad
esempio il controllo della trasmissione secondo protocolli standard, la
correzione degli errori e la compressione dei dati; pertanto non è possibile
eliminarlo. Completiamo ora il discorso sull'hardware necessario
per collegare i nostri terminali remoti al calcolatore centrale; abbiamo
visto che tra i due capi della linea telefonica è necessario disporre di 2
modem; tuttavia questi modem non possono essere collegati direttamente ai
terminali da un lato ed al computer dall'altro: la ragione principale è la
seguente: ogni linea telefonica deve poter servire più di un terminale,
mentre al computer deve essere possibile collegare una varietà di linee
telefoniche anche con caratteristiche differenti; per questo motivo tra i
modem, i terminali ed il computer devono essere inserite delle altre
macchine, dette unità di controllo,
che hanno essenzialmente il compito di indirizzare il traffico. Sui grossi elaboratori anche il software di
comunicazione è generalmente molto complesso. Basti pensare che deve essere
in grado di far comunicare tra di loro una varietà molto alta di macchine ed
apparati di diverso tipo; deve inoltre essere in grado di riconoscere e
segnalare errori di vario tipo; deve, soprattutto, indirizzare in modo
corretto tutti i messaggi che viaggiano sulle linee, relativi a lavori ed
applicazioni differenti. I primi software di comunicazione che si sono
diffusi sul mercato non erano ancora così sofisticati da permettere la
condivisione contemporanea della stessa linea telefonica per lavori
differenti; negli ultimi anni si sono diffusi quasi universalmente prodotti
software più evoluti in grado di far viaggiare insieme su di un'unica linea
telefonica messaggi appartenenti a lavori ed applicazioni differenti,
smistandoli correttamente. Naturalmente la velocità delle linee di comunicazione
e dei modem ha un effetto non irrilevante sulla qualità del lavoro svolto
remotamente rispetto ad un elaboratore centrale: disporre di linee più veloci
significa poter collegare un numero maggiore di utenti e soprattutto poter
eseguire applicazioni che prevedono l'invio di grandi quantità di dati. La
trasmissione a distanza via computer di immagini, suoni o filmati
digitalizzati rientra in questa tipologia ancora avveniristica. L'ARCHIVIAZIONE
DEI DATI
LA NECESSITA' DEGLI ARCHIVI
Inserire dei dati in un archivio è un problema un po'
meno semplice di quanto si possa comunemente immaginare, se si desidera
utilizzarli efficientemente. Il primo problema cui si va incontro è proprio
quello di stabilire quali debbano essere i dati di cui tener traccia. Un
archivio deve essere completo, ma non ridondante. Per stabilire quali siano
le informazioni necessarie dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sulle
applicazioni che ne faranno uso: sono queste ad imporre i dati necessari. Facciamo un esempio: immaginiamo per semplicità un
archivio che contenga gli articoli disponibili di un punto vendita di ricambi
e concentriamo la nostra attenzione sull'uso che verosimilmente verrà fatto
dell'archivio. Dal nostro archivio sarà presumibilmente necessario ricavare
una serie di informazioni quali: a) la giacenza di ogni articolo ed una descrizione b) i possibili fornitori di ogni articolo c) il prezzo di acquisto e di vendita di ogni
articolo d) i dati di movimentazione degli articoli e) la lista degli acquisti effettuati f) la lista delle vendite effettuate g) la lista dei clienti h) la lista dei fornitori con i relativi articoli i) la lista dei pagamenti in sospeso l) la lista dei pagamenti effettuati m) la lista delle fatture emesse Come è possibile notare anche un archivio
relativamente semplice deve essere in grado di fornire una nutrita serie di
risposte che dovranno essere ricavate dai dati contenuti nell'archivio
stesso. In ogni modo già da questa traccia estremamente semplificata è
possibile individuare quali siano i dati necessari e quali siano quelli
eventualmente inutili. Possiamo per esempio renderci conto immediatamente che
è indispensabile memorizzare il prezzo di acquisto degli articoli praticato
da ogni fornitore. E' anche evidente che non interessa memorizzare, al di là
di un codice e di una breve descrizione, nessun'altra caratteristica del
pezzo di ricambio, quali il materiale ed altre specifiche tecniche: sarebbero
informazioni ridondanti rispetto agli scopi che ci proponiamo. Sorge a questo punto il problema di memorizzare
effettivamente tutti i dati in modo efficiente: bisogna evitare il più
possibile di ripeterli, pena il rischio di appesantimento e soprattutto di
incongruenze nel nostro archivio. Un archivio strutturato viene normalmente
chiamato "data base", cioè base di dati e d'ora in poi utilizzeremo
anche noi questo termine. E' necessario dunque elaborare una struttura per
archiviare i nostri dati. Per questo sono stati elaborati diversi modelli: i
più noti sono il modello gerarchico e il modello relazionale. In un data base gerarchico i dati sono archiviati
secondo una struttura ad albero. Esiste una radice a cui sono associati dati
a livello gerarchicamente inferiore. Seguendo i diversi rami si riesce a
raggiungere ogni singolo dato. E' evidente che in questo caso è necessario
assegnare ad ogni tipo di dato una priorità di livello. Il data base
gerarchico ha il vantaggio di permettere di risalire in tempi brevi ai
singoli eventi, nel nostro caso acquisto o vendita, ed a tutti i dati ad essi
relativi. E' inoltre possibile, elaborando l'archivio, rispondere a tutte le
domande relative al nostro punto vendita. L'altro modello che si è andato sempre più affermando
negli ultimi anni è quello relazionale. A monte della creazione di un data
base di questo tipo deve sempre essere fatta un'analisi delle relazioni che
legano i dati. Per esempio si può affermare che un articolo può essere
acquistato da diversi fornitori e venduto a diversi clienti. Una volta
esaminate tutte le relazioni tra i dati che ci interessano si può procedere al
disegno del data base. Questo è costituito da una serie di tabelle correlate
tra loro. E' indispensabile che i dati vengano archiviati senza ripetizioni
in una serie di tabelle organizzate secondo righe e colonne. Per esempio nel
caso del nostro punto di vendita avremo diverse tabelle: quella dei
fornitori, quella dei clienti, quella degli articoli e via dicendo. Ogni riga
della tabella conterrà i dati relativi al singolo elemento della tabella: per
esempio ogni riga della tabella articoli conterrà i dati relativi al singolo
articolo. Una volta effettuato il disegno del data base relazionale ed
inseriti tutti i dati nelle relative tabelle potremo interrogare il data base
per avere risposta a tutte le domande che ci siamo posti. LA
REALIZZAZIONE PRATICA
Fin qui ci siamo occupati del supporto teorico che
sta alla base dell'archiviazione dei dati. E' interessante tuttavia mettere
in evidenza anche altri problemi di tipo tecnico che si incontrano nella
realizzazione pratica di un data base e nel suo utilizzo. Parliamo innanzitutto dell’hardware: normalmente i
dati vengono memorizzati su dischi magnetici, ed in casi particolari può
risultare conveniente memorizzarli su dischi ottici; oppure quando se ne vuol
fare una copia di riserva spesso si usano le cassette. La prima considerazione che si può fare quando i dati
debbono venir utilizzati da decine o centinaia di utenti è quella della
velocità di accesso: una bassa velocità di reperimento o di scrittura del
dato si traduce facilmente in tempi di attesa elevati a terminale. Questo
spiega perché si spendano tantissimi soldi per produrre, da un lato, ed
acquistare, dall’altro, dischi sempre più sofisticati e veloci. Per l’accesso
ai dischi sono stati progettati dei veri e propri sottosistemi hardware,
detti unità di controllo, collegati all’elaboratore attraverso canali sempre
più veloci. Oggi la tecnologia della fibra ottica permette velocità di
trasferimento dei dati dell’ordine di qualche milione di carattere al
secondo. Le unità di controllo dei dischi svolgono numerose funzioni, tutte
rivolte al fine di rendere sempre più veloce e sicuro l’accesso ai dati. Una
di queste è la ritenzione dei dati o la scrittura dei dati in un area di
memoria detta “cache”. Trovare un dato nella cache senza bisogno di cercarlo
effettivamente su disco porta ad un notevole risparmio di tempo, così come
poterlo scrivere in prima battuta solo nella cache sapendo che l’unità di
controllo lo trasferirà in modo asincrono permanentemente su disco. Altri meccanismi sofisticati sono comparsi in questi
anni: essi permettono la scrittura in doppio di archivi critici (un disco
contenente dati preziosi è pur sempre esposto al rischio di danneggiamento,
anche se la probabilità è bassa) e la ricostruzione di dati danneggiati. VANTAGGI
E SVANTAGGI DELL’ACCENTRAMENTO
La comparsa di PC e di sistemi intermedi molto
potenti ha rivoluzionato in parte il mondo ben ordinato dei mainframes, cioè
dei tradizionali elaboratori centrali, con tutti i loro bravi terminali
collegati. I PC sono dotati di una interfaccia utente di tipo grafico più
accattivante e per determinate applicazioni si mostrano molto più flessibili.
Alludo alla possibilità di effettuare calcoli creando immediatamente dei
grafici relativi ai dati utilizzati ed alla possibilità di comporre testi
perfettamente impaginati e stamparli immediatamente senza ricorrere al
software costoso di un mainframe. Per questo motivo i PC si sono diffusi
molto rapidamente, insieme ad una varietà di sistemi mini o intermedi e di
stazioni di lavoro indipendenti di vario genere. Altrettanto rapidamente si
sono diffuse le tecnologie per collegare insieme diversi PC, in reti locali
governate da un servente. Conviene effettivamente distribuire le risorse in
questo modo, frammentandole su tanti sistemi diversi ? Non è possibile dare
una risposta generale. Si è parlato molto in questi ultimi anni di
applicazioni "client-server". Il client è molto spesso un PC, il
servente è un elaboratore più potente in grado di ricevere e gestire i messaggi scambiati con i diversi client.
Parte della elaborazione viene svolta sul sistema client, mentre normalmente
i dati risiedono sul server. Un primo vantaggio è costituito dalla
flessibilità dei client e dalla migliore interfaccia visiva rispetto a quella
a carattere dei terminali di vecchia generazione; non è detto tuttavia che
questo vantaggio sia destinato a durare nel tempo. Inoltre va detto che in
genere un sistema di tipo client-server in ambienti complessi può risultare
alla lunga più costoso di un sistema tradizionale. In generale, per una grossa azienda, la gestione
centralizzata su mainframe presenta diversi vantaggi, soprattutto per quanto
concerne la protezione e l'utilizzo dei dati aziendali. Un mainframe è
inoltre molto più efficiente di una rete di PC quando un numero elevato di
transazioni devono essere svolte contemporaneamente da un alto numero di
utenti. Un alto elemento della massima importanza per
valutare il sistema informativo più conveniente è la tipologia del sistema
esistente, in quanto è sempre molto impegnativo rivoluzionare applicazioni e
procedure collaudate ed usate correntemente per il business; in questo caso
si cercherà di seguire lo sviluppo tecnologico mantenendo il più possibile il
sistema esistente. Insomma, non esiste una ricetta universale: le
tipologie di sistemi sul mercato sono numerose ed ognuna di esse può
rappresentare nel caso specifico la scelta migliore. L’INFORMATICA PER TUTTI
L’AFFERMAZIONE
DEL PC
I primi PC sono comparsi sul mercato all'inizio degli
anni ottanta ed avevano una capacità di elaborazione di gran lunga inferiore
a quella dei modelli che si trovano oggi sul mercato. Anche la loro
diffusione in ambito non professionale era limitata a pochi appassionati. Oggi il PC si sta affermando come strumento alla
portata di tutti, è uscito dagli studi professionali e dalle aziende e sta
entrando nelle nostre case. I sistemi operativi sono stati arricchiti e
migliorati, rendendo più facile il colloquio tra un utilizzatore anche
inesperto e la macchina. Sono comparse sul mercato tantissime applicazioni di
svariata natura, fruibili anche al di fuori di un ambito professionale. Per
esempio è possibile consultare enciclopedie, monografie d'arte, dizionari,
scrivere e stampare lettere ed eventualmente inviarle con la posta
elettronica a distanza, mantenere archivi di dati personali, ascoltare
musica, leggere edizioni elettroniche di giornali di tutto il mondo, ricevere
informazioni, effettuare acquisti. TERMINOLOGIA
E
CONCETTI DI BASE
Non è ancora così immediato, senza un minimo di
esperienza, utilizzare al meglio un PC, proprio a causa delle svariate
potenzialità di questo strumento ed inoltre l'utente inesperto è destinato a
scontrarsi all'inizio con una terminologia ostica ai non iniziati. Cercheremo
quindi di trasmettere alcune nozioni fondamentali. Non è necessario conoscere
in dettaglio l'architettura di un PC per utilizzarlo, ma alcune conoscenze
elementari sulla struttura del PC e sui suoi componenti principali sono
indispensabili. Vediamoli insieme.
Tutti i componenti di cui abbiamo parlato finora sono
inseriti nella struttura principale della macchina. Altri componenti sono
esterni e sono collegati al corpo principale tramite dei cavi.
Altri due accessori sono opzionali e non fanno parte
della dotazione di base di un PC. Tuttavia sono praticamente indispensabili
per chi voglia utilizzare il PC anche in modo professionale: ci riferiamo
alla stampante ed al modem.
Esistono molti accessori che si possono collegare ad
un computer, ne citiamo ancora alcuni
tra i più diffusi.
LE
PRINCIPALI APPLICAZIONI SU PC
Nei paragrafi seguirà
una breve panoramica delle applicazioni più utilizzate sul personal computer.
Infatti uno dei punti di forza del PC è proprio la sua versatilità, ossia la
sua capacità di svolgere lavori di diverso tipo. L’ELABORAZIONE
DI TESTI
L'applicazione più classica è quella della
elaborazione di testi, ed è anche la più utilizzata a livello privato o di
ufficio. Essa permette di scrivere e di impaginare correttamente una lettera,
un documento, una tesi di laurea, un articolo o anche un libro e di inviare
poi il documento opportunamente impaginato alla stampante collegata al
computer. Nel linguaggio degli addetti ai lavori un elaboratore di testi è
anche detto "Word Processor". Sul mercato ne esistono diversi:
citiamo WORKS, che integra in un solo strumento elaboratore di testi, foglio
di calcolo e archivio dati, Lotus WordPro e Microsoft Word. Gli ultimi due
sono più completi ma anche un poco più complessi da usare. Ogni word processor consente di allineare il testo a
seconda delle preferenze a destra, a sinistra, centrato, oppure giustificato
(cioè allineato sia a destra sia a sinistra), consente di dividere il testo
in più colonne, di inserire delle immagini, delle tabelle, di importare dei
grafici, di creare delle liste e di dare in generale al documento un aspetto
visivamente piacevole. I word processor più completi permettono inoltre di
inserire delle note, dei commenti e di creare degli indici. E' quasi superfluo
aggiungere che in ogni word processor l'utente ha a disposizione una vasta
gamma di set di caratteri, detti "font" tra i quali scegliere il
carattere preferito nelle dimensioni preferite. IL FOGLIO DI CALCOLO: TABELLE E GRAFICI
Un foglio di calcolo si presenta sullo schermo come
un foglio diviso da tante righe
orizzontali e verticali in tante zone dette "celle". Ogni
cella è individuata dalle coordinate orizzontali e verticali: le lettere
dell'alfabeto individuano la colonna mentre i numeri individuano la riga; per
esempio C4 indica la cella nella terza colonna e nella quarta riga. Ogni
cella si comporta come se fosse un vero e proprio calcolatore: Infatti in
ogni cella non solo è possibile inserire valori alfanumerici descrittivi, ma
è anche possibile eseguire dei calcoli. E' possibile inserire in una cella
una formula e la cella restituirà il risultato calcolato della formula. Se si
inserisce nella formula il riferimento al contenuto di altre celle è
possibile ottenere un risultato correlato al contenuto delle altre celle. Per
esempio posso scrivere nelle celle delle prime righe il ricavato della
vendita di alcuni articoli e chiedere al foglio di calcolo nell'ultima riga
di calcolare il totale del venduto. E' possibile eseguire calcoli anche molto
più complicati e i fogli di calcolo sul mercato hanno al loro
interno già predisposte formule matematiche complesse, ma anche solo
utilizzando le funzioni matematiche elementari è possibile risparmiare
parecchio tempo. Una volta impostata una tabella di calcolo per il mese,
supponiamo, di gennaio, sarà possibile duplicarla per gli altri mesi
dell'anno, e così via, senza troppo sforzo. L'altro grosso vantaggio del foglio di calcolo è la
visualizzazione grafica dei risultati. Una volta selezionati dei valori
numerici, è possibile associarli ad uno dei tanti grafici predisposti nel
foglio di calcolo (a torta, a barre, a linee, etc…), e personalizzare il
grafico con le legende e i titoli appropriati. Sia le tabelle sia i grafici possono poi ovviamente
essere inviati alla stampante del computer.
Tra i principali foglio di calcolo o fogli
elettronici, come vengono anche definiti, presenti sul mercato, citiamo
Microsoft Excel, Lotus 123, e Microsoft Works, meno potente, ma integrato con
elaboratore testi e archivio dati. LA GESTIONE DEI DATI
La gestione dei dati personali ha sempre
rappresentato un punto critico per tutti gli utenti. In questo paragrafo ci
occuperemo di archivi di dati partendo dagli archivi più semplici per
arrivare a quelli più complessi. Un archivio è costituito non solo dai dati
che contiene ma anche dallo strumento che permette di archiviarli. Il più
semplice archivio presente sul mercato è Microsoft "Works". Viene venduto come pacchetto integrato insieme
all'elaboratore di testi e al foglio elettronico. Esso permette di creare un
archivio in forma di tabella. Ad ogni riga di tabella corrisponde una
entrata. Per esempio è possibile creare una rubrica telefonica associando una
riga di tabella ad ogni nominativo. Quando verrà consultato l'archivio Works
presenterà una schermata contenente il nominativo in questione. Un altro prodotto un po' più sofisticato è
"Approach" della Lotus. Il data base più completo oggi disponibile
sul mercato, ma senz'altro il più complesso da utilizzare e impostare è
"Access" della Microsoft. Access è un vero e proprio data base
relazionale in quanto permette di creare non una sola tabella ma un data base
costituito da tante tabelle logicamente correlate tra loro. Facciamo un esempio, un piccolo archivio di una scuola
privata: un arcgivio relazionale sarà costituito da diverse tabelle correlate
tra di loro; ci sarà una tabella per i corsi erogati, una tabella per i dati
dei docenti, una per gli alunni. In più sarà necessario esplicitare le
relazioni tra le tabelle: infatti ogni corso può avere diverse edizioni,
tenute da insegnanti diversi, alcuni insegnanti potranno tenere più di un
corso e analogamente gli alunni potranno seguire più di un corso. Senza
entrare in ulteriori dettagli, è importante comprendere che tutte queste
relazioni dovranno essere esplicitate nei legami tra le tabelle. Questo è un
modo classico di costruire un "data base relazionale". I PRINCIPALI PROBLEMI DELL’UTENTE
INESPERTO
I PACCHETTI INTEGRATI
Uno dei
problemi cui va incontro l'utente inesperto è quello di orientarsi tra le
diverse offerte di prodotti esistenti sul mercato. Spesso i prodotti sono
installati a priori dal rivenditore del computer e l'utente non ha modo di
scegliere. Abbiamo descritto brevemente i prodotti per l'elaborazione di
testi, per il calcolo e per la gestione dei dati: questi prodotti si trovano
anche nei più comuni pacchetti integrati in vendita sul mercato; li citiamo
per completezza: il più semplice e il più economico è "Microsoft
Works", che comprende elaboratore di testi, foglio elettronico, data
base e un modulo di comunicazione. L'altro pacchetto integrato molto diffuso
della Microsoft è "Office" nelle versioni standard e professional
che comprende il word processor "Word", il foglio elettronico
"Excel", uno strumento per creare presentazioni
"Powerpoint", uno strumento di agenda elettronica e gestione posta
"Outlook" e il data base "Access" (solo la versione
professional). Un altro pacchetto disponibile sul mercato è "Lotus Smartsuite":
comprende l'elaboratore di testi "WordPro", il foglio elettronico
"Lotus 123", il data base "Approach", uno strumento per
creare proesentazioni "Freelance", una agenda elettronica
"Organizer", e un componente "Via Voice" per dettare il
testo in WordPro per mezzo di un microfono. Rispetto al pacchetto della
Microsoft è un po' più economico ma ha lo svantaggio che in Italia è molto
meno diffuso ed è più difficile trovare manuali che insegnino ad usare
correttamente i prodotti che lo compongono. CREAZIONE DI CARTELLE PERSONALI
Ogni volta che si produce un documento con il
computer, questo viene salvato con un nome. Tuttavia a volte capita di non
riuscire a ritrovare il documento. Questo succede perché non si è in grado di
ricordare la cartella in cui è stato memorizzato il documento. Tutti i dati e
i documenti del sistema e dell'utente sono memorizzati sul disco fisso in
cartelle (dette anche directories) organizzate secondo una struttura ad
albero). La directory principale lel sistema si chiama "root", che
significa radice, ed è quella che corrisponde al disco fisso. Seguono poi
tutte le cartelle di sistema, dei prodotti e dell'utente a livelli gerarchici
inferiori. Per evitare di smarrire i propri documenti nei meandri del sistema
una buona tecnica consiste nel creare una cartella personale e memorizzare in
questa tutti i documenti che vengono man mano creati. SALVAGUARDIA DEI PROPRI DATI
Un altro rischio di perdita dei dati personali è la
rottura del disco fisso. Benché questo evento sia relativamente raro, può
tuttavia verificarsi. E se il sistema operativo e i prodotti possono essere
ricaricati, i documenti personali sono irrimediabilmente perduti, se non ne è
stata fatta una copia. Per questo motivo conviene sempre mantenere una copia
su dischetto dei documenti importanti, nella eventualità di danneggiamento
del disco fisso. Esistono inoltre in commercio altri dispositivi di
salvataggio più efficienti dei dischetti. Uno di questi per esempio, molto
comodo, è lo "Zip", un dispositivo che si
collega alla porta parallela con un superdischetto che contiene 100 megabytes
di dati ( un dischetto normale contiene 1,44 megabytes ed è molto meno
affidabile dal punto di vista del danneggiamento). In alternativa esistono
sul mercato anche dispositivi a cassetta. In ogni caso se si vuol essere
sicuri al cento per cento di non perdere i propri documenti, è buona regola
non mantenerne mai una unica copia sul disco fisso ( e nemmeno una unica
copia su dischetto, perché il dischetto è ancora più fragile del disco
fisso). PROTEZIONE ANTIVIRUS
I virus sono programmi che entrano nel computer
dell'utente attraverso dischetti infetti oppure attraverso collegamenti ad
internet a siti che li contengono e possono provocare danni enormi, persino
il danneggiamento permanente del sistema operativo sul disco fisso. In questo
modo il computer diventa inutilizzabile. Per questo motivo è assolutamente
indispensabile difendersi dai virus. Esistono in commercio svariati prodotti antivirus,
che devono essere caricati sul computer e che vengono eseguiti automaticamente
alla partenza del sistema. Essi controllano che il sistema non sia stato
infettato da un virus e se possono provvedono a ripulirlo. Questi programmi
devono essere mantenuti aggiornati, perché i virus conosciuti cambiano nel
tempo. I produttori di antivirus distribuiscono gli aggiornamenti da
installare. Il prodotto antivirus deve essere utilizzato anche per
controllare i dischetti dei quali non si conosca la provenienza, prima di
inserirli nel computer. LA MULTIPROGRAMMAZIONE SUL PC
Nei primi personal computers che sono comparsi sul
mercato il concetto di multiprogrammazione era sconosciuto. Il primo sistema
operativo con cui erano nati, il DOS, permetteva di utilizzare un solo
programma per volta. Tutti i lavori dovevano essere eseguiti in sequenza uno
dietro l'altro. Soltanto agli inizi degli anni '90 è comparso sul mercato una
nuova interfaccia grafica, chiamata "Windows", ossia finestre, che
dava una parvenza di contemporaneità su lavori diversi. Tanto per fare un
esempio semplice, con Windows era possibile tenere aperte sullo schermo del
computer diciamo due lettere, scrivendo alternativamente su entrambe
attivando a turno la finestra relativa. Infine a metà degli anni novanta con
Windows 95 è arrivata finalmente la multiprogrammazione anche su PC. Qual è
il vantaggio ? Spesso i PC non lavorano da soli ma , soprattutto in
ambito aziendale si trovano collegati in rete tra loro. In questa
configurazione c'è sempre uno di loro che funziona da servente. E' facile
immaginare che il servente debba soddisfare le richieste che arrivano da
tutti i PC della rete e che sarebbe terribilmente inefficiente se non fosse
in grado di svolgere più lavori contemporaneamente. Che vantaggio possiamo avere su un PC a casa ? In
genere quando lavoriamo a casa facciamo una sola cosa per volta, come
scrivere una lettera o fare dei calcoli, o consultare una enciclopedia. Forse
un po' di divertimento in più. Se possedete un computer multimediale potete
ascoltare uno dei vostri CD preferiti dal lettore CD del computer mentre inserite
un testo: è un tipico esempio di due applicazioni attive contemporaneamente. APPLICAZIONI
MULTIMEDIALI
L'ultima frontiera delle applicazioni su PC sono le
applicazioni multimediali. Queste applicazioni vengono distribuite su CD-ROM.
Ormai è disponibile sul mercato una vasta scelta di enciclopedie
elettroniche, monografie d'arte, di storia, dizionari elettronici, corsi di
lingue interattivi, libri elettronici di argomenti disparati, giochi,
ciascuno corredato di colonna sonora, immagini e video. E' nato un nuovo
media. La differenza concettuale tra una edizione
multimediale ed una edizione cartacea di un libro non sta soltanto nella
maggior ricchezza della edizione multimediale (suoni e video sono infatti
esclusi da una edizione cartacea): è diversa proprio la modalità di
consultazione; una edizione multimediale viene sempre presentata in forma di
ipertesto, cioè di testo strutturato su più livelli. Cosa significa tutto
ciò? In una edizione cartacea classica il processo di lettura è generalmente
sequenziale, il libro viene letto dalla prima pagina all'ultima. In un
ipertesto si procede diversamente. Si accede a un primo livello dove vengono
visualizzati gli argomenti principali della pubblicazione: selezionandone uno
si accede ad un secondo livello da cui è possibile selezionare altri
argomenti, fino a raggiungere le varie voci. In un ipertesto è possibile
navigare in diverse direzioni, tornando al livello precedente, o spostandosi
tra gli argomenti di pari livello o tra argomenti attinenti gli uni agli altri.
Per questo motivo sono diverse le modalità di lettura e di consultazione
rispetto ad un testo sequenziale e questo a mio parere apre interessanti
prospettive per una futura letteratura "ipertestuale". LO SVILUPPO DI INTERNET
Internet è
nato con il nome di Arpanet alla fine degli anni sessanta, come progetto del
Dipartimento della Difesa statunitense. In seguito abbandonato, il progetto
venne ripreso e sviluppato da università ed enti di ricerca che lo
utilizzavano per collegare i rispettivi computers e scambiarsi informazioni.
All'inizio degli anni 70 i computers collegati erano una ventina, dieci anni
dopo erano già più di 200 con collegamenti internazionali. Da allora il
numero di elaboratori collegati non ha fatto che crescere, fino ad arrivare
ai milioni di computers collegati al giorno d'oggi. Rispetto
agli scenari aziendali descritti nel capitolo precedente, Internet si
sviluppa secondo una filosofia completamente differente. Negli esempi che
abbiamo visto nei capitoli dedicati alle aziende c'era sempre un
"proprietario" della rete, un sistema principale cui si collegavano
sistemi secondari e terminali. La rete Internet si sviluppa viceversa in modo
"anarchico". Ogni "host" (elaboratore) si connette agli
altri in modo paritetico, con un proprio indirizzo di rete. L'indirizzamento
corretto dei messaggi che si scambiano i diversi host viene assicurato da un
protocollo standard di trasmissione comune a tutti i sistemi. Non esiste un
proprietario della rete, così come non esiste un unico proprietario della
rete telefonica mondiale. Il termine
"host" è sicuramente ostico ai non addetti ai lavori. Lo abbiamo
tradotto con elaboratore. In realtà si tratta sempre di un elaboratore
connesso permanentemente alla rete,
quale può essere il calcolatore di una università oppure di un service
provider (o fornitore di servizio). I personal computer che si collegano ad
Internet per mezzo di un provider, non possono essere definiti host. Essi
dipendono gerarchicamente dal proprio fornitore di servizi, per mezzo del
quale accedono alla rete. I servizi
forniti da Internet sono di diverso tipo; tra quelli classici possiamo citare
la ricerca di informazioni sui diversi nodi della rete, lo scambio e la
trasmissione di archivi, dati o programmi, le conferenze specializzate per
argomenti (forum), la conversazione tra utenti in tempo reale. Nel 1992 il
CERN di Ginevra ha introdotto un nuovo sistema multimediale ad ipertesto,
sviluppato con tecnologia client/server, il "World-Wide-Web". Il
nome, tradotto letteralmente, significa "ragnatela mondiale". In
pratica si tratta di una nuova tecnologia che permette di accedere ad
Internet con modalità più estese rispetto alla originaria interfaccia; in una
pagina WEB è possibile inserire, oltre al testo, immagini, suoni e filmati.
Ma la caratteristica più interessante consiste nel potere inserire dei
riferimenti immediati ad altre pagine WEB, che possono essere localizzate in
un sito qualsiasi della rete. Partendo da una pagina qualsiasi di un
qualsiasi sito WEB è possibile "navigare" nella rete da un sito
all'altro semplicemente seguendo i riferimenti sulle pagine. Ogni pagina
costituisce una parte di un ipertesto esteso a livello mondiale (per
ipertesto si intende un testo strutturato su più livelli, con la possibilità
di spostarsi tra i vari livelli grazie ai riferimenti attivi). Questa nuova
tecnologia ha reso più semplice ed immediato l'utilizzo di Internet
soprattutto da parte degli utenti privati di personal computer ed ha
contribuito notevolmente allo sviluppo della rete. Per accedere ad Internet è
sufficiente dotarsi di un PC relativamente moderno e di un modem ed abbonarsi
ai servizi di un fornitore di accesso. Il vantaggio è quello di potere
usufruire di una serie di nuove applicazioni che vanno velocemente
sviluppandosi. La più nota, e probabilmente la più utile, è quella della
posta elettronica, ossia la possibilità di scambiarsi messaggi via personal
computer. Ma il numero di applicazioni possibili va rapidamente crescendo.
Per fare solo alcuni esempi è possibile accedere alle versioni elettroniche
dei giornali di tutto il mondo, effettuare acquisti, utilizzare Internet per
telefonate internazionali al costo di telefonate urbane.; i siti che
contengono le informazioni più disparate sugli argomenti più vari sono in
continuo aumento. Oggi
Internet è un mondo ancora relativamente caotico. Il continuo sviluppo rende
difficile creare e mantenere aggiornate delle guide che permettano di trovare
con facilità tutte le informazioni che vengono messe in linea; questo è sicuramente uno dei problemi che
dovranno essere risolti nei mesi e negli anni a venire. Altri
ostacoli all'utilizzo di Internet vengono dal costo del collegamento
telefonico (proporzionale alla durata del collegamento) e dalla lentezza
nella trasmissione dei dati, vuoi a causa del traffico, vuoi a causa
dell'inadeguatezza delle linee telefoniche. Quasi tutte le pagine contengono
diverse immagini: purtroppo spesso il tempo di attesa per vederle è
dell'ordine dei minuti piuttosto che dei secondi, e questo è un limite che
dovrà essere assolutamente rimosso negli anni a venire. Allora potrà essere
veramente possibile utilizzare Internet per la trasmissione su richiesta di
filmati e brani sonori. ALCUNE
DOMANDE SU INTERNET
Quali sono
gli strumenti necessari per collegarsi in rete ?
Per
collegarsi alla rete bisogna disporre di un personal computer, di un modem e
di una linea telefonica. Se non si hanno esigenza particolari può essere
sufficiente una normale linea telefonica commutata, altrimenti si può
valutare l'opportunità di una linea telefonica ISDN, che ha costi e
prestazioni superiori. L'altro
strumento indispensabile è il modem. In commercio ne esistono di diverso
tipo: i modem interni sono montati all'interno del PC, mentre quelli esterni
sono collegati al computer mediante una porta seriale. Molto importante per
la scelta del modem è la velocità di trasmissione dei dati, perché da essa
dipendono le prestazioni del collegamento. Conviene utilizzare un modem che
abbia una velocità di trasmissione dei dati di almeno 28.800 bps, anche se
oggi si trovano in commercio modelli con velocità anche superiori. Insieme al
modem viene fornito anche un programma di comunicazione che deve essere
installato sul PC. Infine è
necessario un abbonamento ad un fornitore di servizi (service provider). Perché Internet è esploso in questi ultimi
anni ?
Tre fattori
hanno favorito la diffusione di Internet negli ultimi anni: innanzitutto la
diffusione dei personal computers nelle famiglie anche al di fuori delle
aziende, grazie anche ad una maggiore accessività dei prezzi, poi la comparsa
sul mercato di modem sufficientemente veloci per supportare la grande
quantità di dati da trasmettere, ed infine lo sviluppo da parte del CERN di
Ginevra di un protocollo e di un'interfaccia di tipo grafico che semplifica
notevolmente, anche ad utenti inesperti, l'utilizzo dellee diverse
funzioni. Chi è il
proprietario di Internet ?
Questa è una
delle domande che vengono poste più frequentemente da chi si avvicina per la
prima volta a questa tecnologia. In realtà non esiste un proprietario di
Internet, così come non esiste un proprietario della rete telefonica
mondiale. La rete è costituita fisicamente da tantissimi elaboratori
collegati tra loro da linee di comunicazione sulle quali il colloquio viene
effettuato con protocolli standard. La proprietà non può essere altro che
frazionata. Ci sono società proprietarie di elaboratori e di nodi dellaa rete
e società proprietarie di alcune tratte di comunicazione, ma la rete è troppo
complessa e distribuita per avere un unico proprietario. Questo
"pluralismo", o "anarchia" se vogliamo, della rete, con
la libertà che ne deriva, è stato un altro dei fattori che hanno contribuito
alla sua diffusione. Che cos'è
un sito ?
Finora
abbiamo parlato sempre e soltanto di elaboratori. In realtà occorre
distinguere in modo piuttosto netto tra i "nodi" e i
"siti" della rete ed i PC di chi si collega estemporaneamente. Un
"sito" è un elaboratore permanentemente connesso alla rete e
contenente delle informazioni a disposizione di chi si collega. Facciamo
qualche esempio: il New York Times ha un proprio sito in Internet. Chi vi
accede può consultare una versione elettronica del giornale. Quasi tutti i
giornali e le agenzie di stampa hanno ormai un sito in Internet. Anche la RAI
ha un proprio sito in Internet, su cui è possibile consultare Televideo ed i
programmi televisivi. Enti governatici, ordini professionali, scuole,
istituzioni di diverso tipo possiedono un sito in Internet, attraverso il
quale diffondere informazioni. Sono stati
creati "musei virtuali", siti su cui è possibile visitare opere
d'artisti del passato e contemporanei. L'elenco degli esempi potrebbe
allungarsi a dismisura. Tutti questi siti sono alloggiati su elaboratori
connessi permanentemente alla Rete per
mezzo di linee telefoniche affittate. Diverso è il
caso del computer del singolo utente. Questo si collega saltuariamente
tramite la normale rete telefonica commutata. Il suo fine non è quello di
mettere a disposizione informazioni, bensì quello di ricercarle, oppure
quello di scambiare messaggi con altri utenti. Nella loro
diversità entrambe queste tipologie sono attori fondamentali della rete: il
grosso elaboratore permanentemente connesso ed il PC che vi acceder
saltuariamente. Che ruolo
gioca il Service Provider ?
Quando un
singolo utente oppure uno studio professionale decidono di collegarsi ad
Internet, hanno bisogno di farlo attraverso un "Service Provider"
ovvero un "Fornitore di Servizi". Sarebbe infatti troppo costoso e
tecnicamente complesso anche per uno studio professionale attivare un
collegamento permanente alla rete. E' molto più economico accedervi
attraverso un fornitore di servizi: costui dispone di un elaboratore
permanentemente connesso alla rete e di diversi punti di ingresso (o concentratori)
in diverse città per raccogliere le telefonate in arrivo. In sostanza è il
service provider a fungere da tramite tra il singolo utente e la rete. In
realtà i service provider più attrezzati non si limitano a fornire l'accesso
alla rete, ma mettono a disposizione diversi servizi ausiliari, quali la
posta elettronica, menù di ricerca delle informazioni già organizzati,
possibilità di pubblicare informazioni proprie. In cambio di
questi servizi viene richiesto il pagamento di un abbonamento su base annuale
o mensile. Alcuni fornitori fanno pagare anche il tempo di collegamento, in
aggiunta al costo addebitato dalla compagnia telefonica per il collegamento,
per altri fornitori il collegamento è gratuito. In ogni
caso, quando si valutano i costi dell'utilizzo di Internet, è necessario
mettere in conto anche il costo delle telefonate: per questo è opportuno
scegliere un fornitore di accesso che abbia un concentratore nella propria
città di residenza, o molti concentratori in diverse città se si viaggia spesso
e ci si collega con un PC portatile, per evitare il più possibile di
effettuare chiamate interurbane. Cos'è il "World Wide Web" ?
Letteralmente
"Web" significa ragnatela. Con "World Wide Web" si
intende quel sottoinsieme particolare della rete che adotta un'interfaccia
grafica ed un protocollo di comunicazione standard sviluppato in questi
ultimi anni dal CERN di Ginevra. All'interno
del "Web" le informazioni da presentare agli utenti che si
collegano sono codificate ed organizzate in forma di "pagine". Ogni
"pagina" possiede un proprio indirizzo che la identifica
univocamente e che permette di richiamarla. Non solo: all'interno di ogni
pagina, insieme alle informazioni, possono essere inseriti i puntamenti, cioè
gli indirizzi, ad altre pagine del Web, che possono trovarsi sullo stesso
sito oppure su un sito differente in qualsiasi punto della rete. In questo
modo vengono realizzati dei veri e propri "Ipertesti", testi
sviluppati su diversi livelli, in cui è possibile passare da una pagina
all'altra in modo estremamente semplificato. I puntamenti (detti anche
"link") ad altre pagine vengono evidenziati con una sottolineatura
e per richiamare la pagina desiderata è sufficiente "cliccare" con
il tasto sinistro del mouse sul link corrispondente. Cosa vuol
dire navigare in rete ?
Con il
termine "navigazione" si intende semplicemente il processo con cui
si passa da una pagina all'altra del Web. Questo termine è sorto
spontaneamente proprio perché il passaggio da una pagina all'altra può
avvenire con estrema libertà: si tenga presente che ogni pagina contiene
puntamenti a numerose altre pagine, che a loro volta contengono altri
puntamenti. Teoricamente qualsiasi pagina del Web è raggiungibile da
qualsiasi punto, a condizione di seguire la catena giusta di puntamenti, ma è
ben comprensibile come le ricerche dal punto di vista pratico possano
divenire estremamente complesse, proprio per la difficoltà di trovare la
strada giusta. Per facilitare la navigazione sono stati messi a punto diversi
strumenti, che analizzeremo nei paragrafi seguenti. Cos'è un
"browser web" ?
Per
"Browser Web" si intende un prodotto software, da installarsi sui
PC degli utenti, che permette, insieme al programma di comunicazione, di
navigare nella rete. Qualsiasi
pagina del World Wide Web può essere richiamata e visualizzata soltanto se si
dispone di un "browser" adatto. Attualmente i browser più diffusi e
conosciuti sul mercato sono "Netscape Navigator" della Netscape e
"Internet Explorer" della Microsoft. Le funzioni di questi due prodotti
sono similari. Quanto al costo, il primo ha un costo di poche decine di
migliaia di lire, ed è gratuito per associazioni non a fini di lucro, mentre
il secondo è distribuito gratuitamente dalla Microsoft. Oltre a
permettere la navigazione in rete, questi browser hanno funzioni che
permettono di memorizzare "segnalibri" (o "bookmark"),
per dare all'utente la possibilità di richiamare di nuovo in un secondo tempo
una pagina dal contenuto interessante. Sono disponibili tasti per tornare
avanti e indietro nelle pagine visitate e per ritornare alla pagina iniziale
(home page). Inoltre questi browser si integrano facilmente con altri
prodotti di gestione della posta elettronica e dei "newsgroup". Cosa sono i
motori di ricerca ?
Abbiamo
detto che in Internet sono disponibili quantità enormi di informazioni di
diverso tipo. La difficoltà consiste nel riuscire a reperire velocemente
l'informazione desiderata. I motori di
ricerca sono siti particolari che hanno al loro interno dei grossi indici su
cui sono catalogate le pagine e le informazioni in esse contenute, e dei
programmi particolari che permettono di effettuare ricerche di diverso tipo
su questi indici. In genere è necessario specificare una o più parole
relative all'argomento cercato ( per esempio "Dante Alighieri"). Il
programma di ricerca andrà a ricercare tutte le pagine nel proprio catalogo
che hanno come riferimento "Dante Alighieri". Una volta effettuata
la ricerca sarà possibile richiamare direttamente le pagine trovate. Esistono
numerosi motori di ricerca, con caratteristiche diverse, alcuni specializzati
per ricerche su tutta la rete mondiale, altri specializzati per ricerche sui
siti italiani. Citiamo soltanto alcuni nomi tra i più noti: Yahoo, AltaVista,
Excite, InfoSeek, Lycos, Arianna, Virgilio. E'
importante ricordare che nelle ricerche sui motori internazionali le parole
chiave vanno specificate nella lingua più idonea, per esempio in inglese se
si vogliono raggiungere informazioni su siti americani. Un buon
motore di ricerca italiano, per chi non ha dimestichezza con le ricerche sul
Web, è "Virgilio". L'indirizzo è "www.virgilio.it" e deve essere specificato nel campo apposito
del browser. "Virgilio" è una vera e propria guida ad Internet,
organizzato in modo da permettere la ricerca delle informazioni non solo per
parole chiave, ma anche seguendo i percorsi già predisposti in base
all'argomento. Ci sono
altri criteri di ricerca ?
Un altro
buon criterio di ricerca di informazioni di carattere culturale e generale è
quello di accedere ai siti dei giornali oppure delle agenzie di stampa. Quasi
tutti i giornali italiani e stranieri hanno ormai una versione elettronica in
rete ed all'interno si trovano i riferimenti a numerose pagine specializzate.
Anche la pagina iniziale (home page) del proprio service provider, se ben
organizzata, può essere un buon punto di partenza per le ricerche in rete. Cos'è la posta elettronica ? Come si usa ?
La posta
elettronica, chiamata comunemente anche "e-mail", non è altro che
una applicazione sulla rete che permette lo scambio di messaggi e documenti. La
connessione alla rete permette di inviare ad altri abbonati documenti ed
oggetti di vario tipo. L'utilizzo della rete per questo scambio di
informazioni presenta diversi vantaggi sia per l'economicità dell'invio di
messaggi elettronici, sia per l'affidabilità e la velocità con cui vengono
recapitati. La casella
di posta elettronica e l'indirizzo vengono normalmente assegnati dal proprio
fornitore di servizi. La posta destinata ad ogni utente viene indirizzata al
rispettivo service provider, che la memorizza in aree apposite. L'utente
potrà accedervi collegandosi al proprio fornitore ed attivando il programma
di ricezione. A questo punto potrà visualizzare sul proprio PC i messaggi
ricevuti, archiviarli e stamparli. Per inviare
un messaggio elettronico è necessario innanzitutto conoscere l'indirizzo di
rete (e-mail address) del destinatario. E' anche possibile preparare e
specificare liste di distribuzione. A questo punto si può preparare il
messaggio da inviare. Se questo è molto lungo, è consigliabile prepararlo
prima di effettuare la connessione alla rete. Esistono
diversi programmi di posta elettronica, i più semplici sono gratuiti. Una
volta che il messaggio è pronto è possibile spedirlo con un semplice comando.
Ai messaggi in uscita è possibile allegare anche altri oggetti, o files,
quali documenti, immagini, suoni o filmati. I tempi di
recapito vanno da qualche minuto a poche ore, a seconda dell'ubicazione del
provider del destinatario, in quanto il messaggio deve attraversare diversi
nodi prima di giungere alla
destinazione finale.<!--LOGO + PUBBLICITA'--> Cosa sono i forum ?
I forum sono
delle aree di discussione, analoghe a delle bacheche elettroniche. Molti
siti, specialmente quelli dei giornali e delle riviste telematiche, mettono a
disposizione dei propri utenti una serie di forum, su diversi argomenti. La
comunicazione è basata sull’uso della posta elettronica. Il vantaggio di
utilizzare i forum è legato soprattutto alla specializzazione di questi su
argomenti ben precisi di interesse comune. Accedendo al forum è possibile
esprimere la propria opinione, porre delle domande e ricevere delle risposte. Cosa sono i newsgroup ?
I newsgroup
sono essenzialmente dei forum basati sulla posta elettronica, e dedicati,
ognuno, ad argomenti ben precisi di interesse comune. Essi funzionano quindi
come aree di incontro. Ogni appartenente al gruppo può inviare messaggi che
verranno letti da tutti gli altri e ricevere una risposta pubblica oppure
privata nella propria casella di posta elettronica. Come si accede ai newsgroup ?
Per accedere
ai newsgroup è necessario utilizzare un programma detto newsreader. Uno dei
migliori è “Free Agent”, che è possibile scaricare dalla rete in versione
“shareware” oppure “freeware”. Anche i browser web più moderni includono un
programma newsreader. Tutti i
fornitori di servizi Internet mettono a disposizione dei propri utenti un
certo numero di newsgroup, anche se per ovvi motivi non tutti possono essere
inclusi. In genere però i fornitori di servizi sono disponibili ad includere
nuovi newsgroup a fronte di richieste precisa da parte dei propri utenti. Cos’è la Usenet ?
“Usenet” è
l’abbreviazione di “User’s Network”. Non si tratta di una rete di computer in
senso stretto, quanto piuttosto dell’insieme dei newsgroup distribuiti in
tutto il mondo, collegati da computer chiamati “news server” che si scambiano
informazioni tra di loro in modo che tutti dispongano dei messaggi più
recenti. La Usenet
non fa parte di Internet, anche se i server di Internet possono essere
utilizzati per la distribuzione di messaggi. E’ tuttavia possibile collegarsi
alla Usenet anche solo da una BBS (Bulletin Board System) che supporta questo
servizio. Si stima che di Usenet facciano parte circa 20.000 newsgroup,
suddivisi in categorie principali dette “top-level”. Tra queste ricordiamo
“news” (notizie in generale), “comp” (computer e informatica), “rec”
(attività ricreative), “talk” (discussioni e opinioni), “soc” (questioni
sociali), “sci” (ricerca e sviluppo). I newsgroup nella Usenet sono
organizzati secondo una struttura gerarchica ad albero, con nomi che indicano
il percorso che si sta seguendo (esempio: rec.music.maker.guitar). Una lista
dei newsgroup esistenti la si può trovare in “news.lists”. Per chi si
avvicina ai newsgroup per la prima volta sono stati creati dei newsgroup
appositi, con molte spiegazioni: si chiamano “news.announce.newusers” e
“news.newusers.question”. Cosa sono le newsletter ?
Una
“newsletter” non è altro che una raccolta elettronica di notizie e novità
relative ad un ben preciso argomento, che viene spedita periodicamente
attraverso la rete. A differenza dei newsgroup che richiedono un approccio
attivo, le newsletter vengono spedite automaticamente a intervalli periodici
una volta sottoscritto l’abbonamento. Cos’è il Chat ?
Il “chat” è
applicazione attraverso la quale gli abbonati ad uno stesso fornitore di
servizi possono conversare tra loro per mezzo della tastiera. Anche per il
chat, così come per i forum e i newsgroup, ci sono aree destinate ad
argomenti diversi di interesse comune, cui l’utente può scegliere di
partecipare. Cosa si
intende per “Internet Relay Chat” ?
“Internet
Relay Chat” (o IRC) è un sistema che permette ad utenti di sistemi diversi di
conversare tra loro in tempo reale per mezzo della tastiera. “In tempo reale”
significa che tutti i messaggi che vengono inviati vengono visualizzati
istantaneamente sul video del destinatario.Tutti gli utenti che conversano
tra loro devono essere collegati. Il
sistema IRC è formato da diverse reti, ognuna delle quali comprende diversi
canali. Per conversare con altri utenti bisogna “sintonizzarsi” sul canale
desiderato. Cosa vuol dire FTP ?
“FTP” sta ad
indicare “File Transfer Protocol”, ossia un protocollo standard di
trasferimento di files. (Un file è un insieme organico di informazioni
identificato da un nome univoco; per esempio “myletter.doc” è il nome di un
file di testo, “pkzip.exe” è il nome di un programma, “bandiera.bmp” è il
nome di un file che contiene un’immagine.) L’esigenza
di ricercare dei files nella rete e di trasferirli sul proprio PC può nascere
da motivazioni diverse. L’esempio più comune è quello del trasferimento di
programmi. In rete si trovano molti programmi “shareware” oppure “freeware”,
cioè gratuiti, che è possibile prelevare ed utilizzare. Questi programmi sono
archiviati su appositi server FTP, sui quali è possibile ricercare il
programma desiderato. I web
browser più aggiornati contengono al proprio interno anche il programma
client FTP, che permette di innescare il trasferimento del file dal server al
proprio PC. Cos’è Archie ?
“Archie” è
un archivio di siti FTP. Il suo scopo è quello di facilitare la ricerca dei
programmi e dei files: se si conosce il nome del programma, Archie fornisce
l’indirizzo del sito o dei siti da cui è possibile scaricarlo; altrimenti si
possono impostare delle ricerche utilizzando delle parole chiave. Si può
accedere ad Archie attraverso il Web al sito “http://archie.internic.net”:
questo è uno dei server Archie per la rete. Cos’è il Gopher ?
Anche lo
spazio Gopher, come il Web, è un sottoinsieme particolare di Internet: il
Gopher è un sistema di organizzazione delle informazioni sviluppato nel 1991
dall’università del Minnesota. E’ di poco
anteriore al Web, e a differenza di questo ha un’interfaccia utente a
carattere anziché grafica. La “navigazione” tra un sito e l’altro avviene
attraverso dei menù di selezione, formati da cartelle e da files. Esistono
dei server “Gopher”, analogamente a quanto avviene per il Web. Nel
“Gopherspace” è possibile ricercare informazioni utilizzando opportuni
strumenti di ricerca. Il più noto è “Veronica”, che è un motore di ricerca
analogo a quelli che si trovano nel Web. Con Veronica la ricerca è limitata
alle directories ed ai nomi dei documenti, non ai loro contenuti. Per fare
ricerche sui contenuti è opportuno utilizzare un server “Wais” (Wide Area
Information Server), accessibile dal menù Gopher. Ler ricerche si possono
fare solo su archivi compatibili con Wais. L’accesso
allo spazio Gopher può avvenire attraverso appositi programmi oppure anche
attraverso normali programmi di navigazione Web. Cos’è il Telnet ?
Con “Telnet”
si intende una applicazione particolare che permette di collegarsi ad
elaboratori di tipo “host” ed eseguire le applicazioni predisposte di di
essi. Quando si lavora con Telnet il PC si comporta come se fosse un
terminale remoto dell’elaboratore cui è collegato. L’esigenza
di utilizzare Telnet è strettamente legata a quella di collegarsi ad un
elaboratore host per eseguirne applicazioni ben determinate. Cos’altro si può fare in Internet ?
Finora
abbiamo parlato delle applicazioni “classiche” di Internet, quelle che si
sono sviluppate insieme alla rete negli ultimi anni. Oggi però la
tecnologia è matura per aprire la strada ad applicazioni della natura più
svariata. Alcune sono già disponibili, altre lo diverranno a breve. Un primo
esempio è la “vendita” in rete di beni e servizi, che va affiancandosi e in
parte sostituendosi alla vendita per corrispondenza. Il sito di “Amazon” (www.amazon.com),
dedicato alla vendita on-line di libri e pubblicazioni, è un ottimo esempio
per questo tipo di applicazione. Un’altra
area di sviluppo riguarda la diffusione
di notizie attraverso la rete. Abbiamo visto che già oggi molti
giornali ed agenzie di stampa hanno attivato un proprio sito per la
diffusione delle informazioni. Questa tendenza è destinata ad ampliarsi negli
anni a venire. Quando potremo disporre di linee di comunicazione più veloci e
potenti, potrà essere trasmessa sulla rete senza difficoltà anche una grande
quantità di suoni e filmati. Già oggi ci sono stazioni radio che hanno
iniziato a trasmettere attraverso la rete. Sono già
disponibili sul mercato prodotti software che permettono di usare di tipo
vocale, in alternativa alla linea telefonica normale. Questo può essere un
modo molto vantaggioso per comunicare quando si devono effettuare chiamate
interurbane o internazionali, perché è possibile raggiungere il proprio interlocutore,
dovunque si trovi, al costo di una telefonata urbana al proprio service
provider. La rete
Internet, per le sue potenzialità, è destinata a divenire uno dei media
principali del futuro, e siamo convinti che saperla sfruttare in modo
adeguato possa rappresentare per chiunque un grande vantaggio. LE RETI CIVICHE
Prima di
chiudere questa breve panoramica di Internet vorremmo spendere ancora qualche
parola sulle Reti Civiche. Queste sono nate da progetti, sponsorizzati da
istituzioni pubbliche e private ed enti di ricerca, che si sono proposti di
creare centri di aggregazione sociale e culturale attraverso la rete nelle
città interessate. Le reti
civiche sono di per se stesse indipendenti da Internet, e non è necessario
sottoscrivere l’abbonamento ad un fornitore di servizi per accedervi. I servizi offerti dalle reti civiche in
termini di collegamento e trasferimento di files sono decisamente più
limitati rispetto a quelli offerti da un abbonamento normale ad Internet. In
compenso l’accesso alla rete civica è gratuito e costituisce un approccio
interessante ed a basso costo per una comprensione iniziale delle funzioni
della rete. Nella rete civica è possibile scambiare messaggi di posta
elettronica con altri utenti, consultare la bacheca elettronica ed affiggervi
dei messaggi propri, ed accedere a numerose informazioni sui servizi sociali
e culturali della propria città. Sono state
implementate Reti Civiche in numerose città italiane. I loro siti sono raggiungibili anche via Web, e vale
senz’altro la pena di collegarvisi per trovare informazioni sui servizi della
propria città. INDICE
PREFAZIONE................................................................................................................. 2 L’INFORMATICA NELLE AZIENDE.......................................................................... 4 INFORMATICA, TELEMATICA, ELETTRONICA................................................................................................ 4 LE SCHEDE PERFORATE......................................................................................................................................... 5 CHE COS'E' UN ELABORATORE ?....................................................................................................................... 6 HARDWARE E
SOFTWARE..................................................................................................................................... 6 ELABORATORI E DISPOSITIVI PERIFERICI..................................................................................................... 7 SISTEMI OPERATIVI, SOTTOSISTEMI E APPLICAZIONI........................................................................... 10 IL CONCETTO DI MULTIPROGRAMMAZIONE.............................................................................................. 12 LA RIVOLUZIONE DEL TERMINALE.................................................................................................................. 13 L'EVOLUZIONE DELLE TELECOMUNICAZIONI............................................................................................. 15 L'ARCHIVIAZIONE DEI DATI............................................................................................................................... 19 LA NECESSITA' DEGLI ARCHIVI........................................................................................................................... 19 LA REALIZZAZIONE PRATICA............................................................................................................................. 21 VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’ACCENTRAMENTO................................................................................. 23 L’INFORMATICA PER TUTTI................................................................................... 25 L’AFFERMAZIONE DEL PC................................................................................................................................... 25 TERMINOLOGIA E CONCETTI DI BASE........................................................................................................... 25 LE PRINCIPALI APPLICAZIONI SU PC............................................................................................................. 29 L’ELABORAZIONE DI TESTI.................................................................................................................................. 29 IL FOGLIO DI CALCOLO: TABELLE E GRAFICI.................................................................................................. 30 LA GESTIONE DEI DATI.......................................................................................................................................... 31 I PRINCIPALI PROBLEMI DELL’UTENTE INESPERTO................................................................................. 32 I PACCHETTI INTEGRATI....................................................................................................................................... 32 CREAZIONE DI CARTELLE PERSONALI.............................................................................................................. 33 SALVAGUARDIA DEI PROPRI DATI.................................................................................................................... 34 PROTEZIONE ANTIVIRUS....................................................................................................................................... 34 LA MULTIPROGRAMMAZIONE SUL PC........................................................................................................... 35 APPLICAZIONI MULTIMEDIALI.......................................................................................................................... 36 LO SVILUPPO DI INTERNET................................................................................... 37 ALCUNE DOMANDE SU INTERNET.................................................................................................................... 40 Quali sono gli strumenti necessari per collegarsi in
rete ?.................................................................................... 40 Perché Internet è esploso in questi ultimi anni ?.................................................................................................... 40 Chi è il proprietario di Internet ?............................................................................................................................... 40 Che cos'è un sito ?...................................................................................................................................................... 41 Che ruolo gioca il Service Provider ?........................................................................................................................ 42 Cos'è
il "World Wide Web" ?................................................................................................................................... 42 Cosa vuol dire navigare in rete ?............................................................................................................................... 43 Cos'è un "browser web" ?.......................................................................................................................................... 43 Cosa sono i motori di ricerca ?.................................................................................................................................. 44 Ci sono altri criteri di ricerca ?................................................................................................................................... 45 Cos'è la posta elettronica ? Come si usa ?............................................................................................................... 45 Cosa sono i forum ?.................................................................................................................................................... 46 Cosa sono i newsgroup ?........................................................................................................................................... 46 Come si accede ai newsgroup ?................................................................................................................................ 47 Cos’è la
Usenet ?......................................................................................................................................................... 47 Cosa sono le newsletter ?.......................................................................................................................................... 48 Cos’è il Chat ?.............................................................................................................................................................. 48 Cosa si intende per “Internet Relay Chat” ?........................................................................................................... 48 Cosa vuol dire FTP ?................................................................................................................................................... 48 Cos’è Archie ?............................................................................................................................................................. 49 Cos’è il Gopher ?......................................................................................................................................................... 49 Cos’è il Telnet ?........................................................................................................................................................... 50 Cos’altro si può fare in Internet ?............................................................................................................................. 50 LE RETI CIVICHE............................................................................................................................................... 51 INDICE.......................................................................................................................... 52 |