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franco serantini |
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20 anni
Pisa 5 maggio 1972
A Pisa, le forze di polizia caricano i militanti della sinistra extraparlamentare che contestano il comizio del missino Niccolai, provocando decine di feriti e procedendo a 20 arresti.
Fra questi, l’anarchico Franco Serantini di vent’anni, che al momento del fermo viene selvaggiamente percosso con i calci dei fucili, pugni e calci sul lungarno Gambacorti dagli uomini del 2° e 3° plotone della Terza compagnia del I° raggruppamento celere di Roma, pur non avendo opposto resistenza, come testimoniò il commissario di PS Giuseppe Pironomonte che lo sottrasse, con l'arresto, alla furia degli agenti, e si dimise poco dopo i fatti.
Morirà due giorni dopo nel carcere di Pisa, privo di cure, per frattura della scatola cranica.
Nel novembre 1972 il medico del carcere Alberto Mammoli ricevette comunque un avviso di procedimento per omicidio colposo, mentre il giudice istruttore Funaioli si espresse in favore di un'azione penale contro Albini Amerigo e Lupo Vincenzo, capitano e maresciallo di PS del I° celere di Roma, e la guardia Colantoni Mario, per aver affermato il falso e taciuto "ciò che era a loro conoscenza [...] per assicurare l'impunità agli agenti responsabili dell'omicidio di Franco Serantini".
Nella sentenza depositata nell'aprile 1975 il giudice Nicastro dichiarò "non doversi procedere in ordine al delitto di omicidio preterintenzionale in persona di Serantini Franco per esserne ignoti gli autori". Lupo e Mammoli vennero prosciolti. Albini e Colantoni, condannati per falasa testimonianza a 6 mesi e 10 giorni con la condizionale e la non iscrizione nel casellario giudiziale, furono assolti nel gennaio 1977.
Nel marzo dello stesso anno il dottor Mammoli venne ferito alle gambe da militanti di Azione Rivoluzionaria.
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