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Vediamo in World-Wide Web probabilmente la più importante novità
nella storia della cultura occidentale post Christum natum. Il sapere umano
non aveva mai disposto, finora, di uno strumento illimitato ed illimitabile
di diffusione, un punto d'arrivo epocale, che l'uomo sogna da quando scrive.
Per presentare questa lunga attesa abbiamo avviato una raccolta di citazioni,
curata e mantenuta da Gerrie Kirkels, dalle Scritture, dalla Patristica
e dalla Scolastica e alla quale chiunque può contribuire. Questo
lavoro è dedicato alla memoria di Walter Benjamin.
Gerrie Kirkels
Francesco Sforza
Non sei tu fin da principio, Signore, il mio Dio, il mio Santo?
Noi non moriremo, Signore
Abacuc 1,12 a.C.
Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, poiché
non vi sarà più notte
Apocalisse 21,25 d.C.
Il Signore si ricorda sempre dell'alleanza, della parola data
a mille generazioni
Cronache, 1,16,15 a.C.
Egli è il Dio vivente, che dura in eterno; il suo regno
è tale che non sarà mai distrutto e il suo dominio non conosce
fine
Daniele 6,27 a.C.
Tu sei giusto, Signore!
Ester 4,17n a.C.
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie
selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere
come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno
degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
Genesi 2,19 a.C.
Sono io forse Dio solo da vicino -dice il Signore- e non anche
Dio da lontano?
Geremia 23,23 a.C.
La mia parola non è forse come il fuoco -oracolo del Signore-
e come un martello che spacca la roccia?
Geremia 23,29 a.C.
Egli conosce gli uomini fallaci, vede l'iniquità e l'osserva:
l'uomo stolto mette in giudizio e da ònagro indomito diventa docile.
Giobbe 11,11-12 a.C.
Poiché il Signore ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
Giobbe 34,11 a.C.
Ecco, Dio è così grande, che non lo comprendiamo:
il numero dei suoi anni è incalcolabile
Giobbe 36,26 a.C.
Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci, poiché grandi
cose ha fatto il Signore
Gioele 2,21 a.C.
Tu dicesti e tutte le cose furon fatte
Giuditta 16,14 a.C.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose,
ciò sia noto in tutta la terra
Isaia 12, 5 a.C.
Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà
le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole del suo popolo farà
scomparire da tutto il paese, poiché il Signore ha parlato
Isaia 25,8 a.C.
Avvicinatevi, popoli, per udire, e voi, nazioni, prestate ascolto;
ascolti la terra e quanti vi abitano
Isaia 34,1 a.C.
Si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà
Isaia 40,5 a.C.
Io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico:
Non temere, io ti vengo in aiuto
Isaia 41,13 a.C.
Santo, santo, santo è il Signore. Tutta la terra è
piena della sua gloria
Isaia 6,3 a.C.
Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco
Isaia 66,15 a.C.
Io verrò a radunare tutti i popoli e tutte le lingue
Isaia 66,18 a.C.
Sì, come i nuovi cieli e la nuova terra, che io farò,
dureranno per sempre davanti a me -oracolo del Signore- così dureranno
la vostra discendenza e il vostro nome
Isaia 66,22 a.C.
Ascoltate la parola del Signore, voi che venerate la sua parola
Isaia 66,5 a.C.
Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su
coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato
la gioia, hai aumentato la letizia
Isaia 9,1-2 a.C.
Alla fine dei giorni il monte del tempio del Signore resterà
saldo sulla cima dei monti e s'innalzerà sopra i colli e affluiranno
ad esso i popoli
Michea 4,1 a.C.
Vi annunziamo la vita eterna
Prima lettera di Giovanni 1,2 d.C.
Questo si scriva per la generazione futura e un popolo nuovo darà
lode al Signore
Salmo 102,19 a.C.
Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può
farmi l'uomo?
Salmo 118,6 a.C.
Ho agito secondo diritto e giustizia; non abbandonarmi ai miei
oppressori
Salmo 119,121 a.C.
Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre, fammi comprendere
e avrò la vita
Salmo 119,144 a.C.
Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo
Salmo 139,6 a.C.
Una generazione narra all'altra le tue opere, annunzia le tue
meraviglie
Salmo 145,4 a.C.
Egli è scudo per chi si rifugia.
Salmo 18,31 a.C.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verità e istruiscimi.
Salmo 25,4-5 a.C.
Al Signore innalzo la mia voce ed Egli mi risponde.
Salmo 3,5 a.C.
Il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore
per tutte le generazioni.
Salmo 33,11 a.C.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto.
Salmo 34,5 a.C.
Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle
angosce./ Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti
nel fondo del mare.
Salmo 46,2-3 a.C.
In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò
timore: che cosa potrà farmi un uomo?
Salmo 56,5 a.C.
Il Signore Dio libera dalla morte.
Salmo 68,21 a.C.
Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; dicono sempre:
Dio è grande.
Salmo 70,5 a.C.
Fra gli dèi nessuno è come te, Signore, e non c'è
nulla che uguagli le tue opere. Tutti i popoli che hai creato verranno e
si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome.
Salmo 86,8-10 a.C.
Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia
un rifugio sicuro.
Salmo 9,10 a.C.
Il Signore regna, si ammanta di splendore; il Signore si riveste,
si cinge di forza; rende saldo il mondo, non sarà mai scosso.
Salmo 93,1 a.C.
Dio che fai giustizia, o Signore, Dio che fai giustizia: mostrati!
Salmo 94,1 a.C.
Se il Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel
regno del silenzio.
Salmo 94,17 a.C.
Agli occhi dei popoli il Signore ha rivelato la sua giustizia.
Salmo 98,2b a.C.
Sì, tu sei la mia lucerna, Signore; il Signore illumina
la mia tenebra.
Samuele 2, 22,29 a.C.
Dio non ha creato la morte.
Sapienza 1,13 a.C.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia
si conosce l'autore.
Sapienza 13,5 a.C.
Dio dei padri e Signore di misericordia, che tutto hai creato
con la tua parola...
Sapienza 9,1 a.C.
Colui che vive per sempre ha creato l'universo./Il Signore soltanto
è riconosciuto giusto.
Siracide 17,1-2 a.C.
Se cerchi la giustizia, la raggiungerai e te ne rivestirai come
di un manto di gloria.
Siracide 27,8 a.C.
Il Signore è giudice e non v'è presso di lui preferenza
di persone.
Siracide 35,12 a.C.
Principio di ogni opera è la ragione, prima di ogni azione
è bene riflettere.
Siracide 37,16 a.C.
Bellezza del cielo la gloria degli astri, ornamento splendente
nelle altezze del Signore. Si comportano secondo gli ordini del Santo, non
si stancano al loro posto di sentinelle.
Siracide 43,9-10 a.C.
Come luce splendida brillerai sino ai confini della terra; nazioni
numerose verranno a te da lontano; gli abitanti di tutti i confini della
terra verranno verso la dimora del tuo nome.
Tobia 13,13 a.C.
Benedetto Dio che vive in eterno il suo regno dura per tutti i
secoli.
Tobia 13,2 a.C.
Non fare a nessuno ciò che non piace a te.
Tobia 4,15a a.C.
Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno
suo popolo.
Zaccaria 2,15 a.C.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo
era Dio.Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per
mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò
che esiste.
Giovanni 1,1-3, 1 d.C.
Io sono la risurrezione e la vita; che crede in me, anche se muore,
vivrà.
Giovanni 11,25, 1 d.C.
Non è Dio dei morti, ma dei vivi.
Matteo 22,32, 1 d.C.
Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte,
il tuo pungiglione?
Paolo di Tarso, Prima lettera ai Corinzi 15,55, 1 d.C.
Il Padre è indicibile e signore di tutto; non va in nessun
posto, non passeggia, non dorme e non si alza, ma sta al suo posto dovunque
esso sia.Nessun luogo lo può contenere.
S.Giustino, Dialogo con Trifone, 127, 2, 3, 150 d.C.
L'acutezza del verbo non conosce né la discesa né
la strada.
Le Odi di Salomone, 12, 150 d.C.
E' divenuto come la mia natura perché io lo comprenda.
Le Odi di Salomone, 7, 150 d.C.
Il Dio e padre di tutte le cose non è localizzabile e non
si trova in un luogo, giacché non c'è luogo dove egli si posi.
Teofilo Di Antiochia, Ad Autolycum, 2, 22, 180 d.C.
Dio è la causa di tutte le cose belle.
Clemente Alessandrino, Stromati, I, 5, 28, 200 d.C.
Dio è davanti a te e non può essere nascosto. Tu
non puoi fargli alcun male.
Tertulliano, Ad Scapulam, 5, 212 d.C.
Eravamo seppelliti nelle tenebre e chiusi nell'ombra della morte.
Una luce brillò su di noi. Quella luce è la vita eterna, e
quante cose partecipano di essa vivono.
Clemente Alessandrino, Protreptico, 11, 88, 220 d.C.
Egli riporta all'incorruttibilità gli uomini, che erano
ritornati alla corruzione, li vivifica strappandoli alla morte. Fa scomparire
la morte lontano da loro come una paglia nel fuoco.
Atanasio, De Incarnatione Verbi, 8, 318 d.C.
E la corruzione stessa della morte non ha più potere contro
gli uomini a causa del Verbo che abita tra loro.
Atanasio, De Incarnatione Verbi, 9, 318 d.C.
Egli solo non ha uguale o simile, non ha rivale nella gloria.
Atanasio, De Synodis, 15, 320 d.C.
Dio è l'uno anteriore ad ogni qualificazione e ad ogni
categoria, anche a quella dell'essere; è uno ma non entità
numerica.
Mario Vittorino, Adversus Arrium I 49, 358 d.C.
Noi, immersi nel tempo, non abbiamo possibilità di concepire
e definire ciò ch'è intemporale ed eterno se non con categorie
necessariamente temporali.
Ilario di Poitiers, De trinitate XII, 360 d.C.
Quando è in gioco Dio, e si tratta di Lui, tutto il resto
non conta nulla.
Gregorio di Nazianzo, Orationes, 43, 370 d.C.
Fui un tempo concorde con te nell'invocare con pari amore, se
non con pari forza, il sordo Febo nel delfico speco, nell'invocare le divine
muse e nel chiedere ai boschi e ai monti il divino dono della parola. Ora
un'altra forza, un Dio più grande agita il mio animo.
Paolino di Nola, Carmi c.X,23-29, 380 d.C.
Cambiar di posto non porta nessun progresso verso Dio, ma dovunque
siate Dio verrà a voi.
Gregorio Nisseno, Epistola 2, 380 d.C.
La misura è in voi stessi.
Gregorio Nisseno, Sermone sulle beatitudini, 6, 380 d.C.
Concepiamo dunque Dio, se possiamo, per quanto lo possiamo, buono
senza qualità, grande senza quantità, creatore senza necessità,
al primo posto senza collocazione, contenente tutte le cose ma senza esteriorità,
tutto presente dappertutto senza luogo, sempiterno senza tempo, autore delle
cose mutevoli pur restando assolutamente immutabile ed estraneo ad ogni
passività. Chiunque concepisce Dio a questo modo, sebbene non possa
ancora scoprire perfettamente ciò che è, evita almeno con
pia diligenza, per quanto può, di attribuirgli ciò che non
è.
S.Agostino, De Trinitate 5,1,2, 420 d.C.
L'uomo ha la beatitudine dalla stessa fonte da cui ha la forza
dell'essere e la luce del conoscere, cioè da Dio, e tale beatitudine
non può essere che Dio stesso.
.S.Agostino, De civitate Dei 11,25, 420 d.C.
Bene e perfezione si riassumono nella pace, che è la tranquillità
dell'ordine.
S.Agostino, De civitate Dei 19,13, 420 d.C.
E anche se percorri tutto il Nuovo Testamento, non troverai in
nessun luogo la morte attribuita a Dio.
Nestorio, Liber Heraclidis, 445 d.C.
Essendo nella forma di Dio, io mi sono rivestito della forma di
servo; sebbene io sia Dio il Logos, sono visibile...
Nestorio, Liber Heraclidis, 445 d.C.
Dio non è romano, né è legato alle istituzioni
romane e alla sua cultura. Dio è sovranamente libero.
Salviano di Marsiglia, De gubernatione Dei IV,12, 450 d.C.
Quando si tratta della parola di Dio, comprendere non è
nulla, se l'intelligenza non conduce all'azione.
S.Gregorio Magno, Moralia in Iob, 595 d.C.
Nel pensiero divino, nel Verbo, tutto è esempio di ogni
cosa. Grazie a tale centro di unità, incontriamo Dio come principio,
Dio che si esprime nelle idee, quindi nelle teofanie. Quindi Dio come fine
ultimo.
Giovanni Scoto, De Divisione Naturae, 860 d.C.
Che io ti cerchi, desiderandoti, che io ti desideri, cercandoti.
S.Anselmo, Proslogion 1, 1060 d.C.
Le stesse parole possono essere usate in sensi diversi da autori
diversi. L'etica distingue accuratamente il vizio: dall'atto malvagio, dal
diletto, dal peccato che è un "acconsentire al male" e
non una "sostanza".
Abelardo, Sic et non, 1100 d.C.
La contemplazione dipende dall' "ordine della divina realtà".
Ugo di San Vittore, De sacramentis legis naturalis et scriptae, 1130 d.C.
Si tratta di sfuggire a un assoluto caos primitivo, che soltanto
un intervento miracoloso di Dio avrebbe potuto trasformare in mondo organizzato.
Thierry di Chartres, Hexameron, 1130 d.C.
Comportiamoci come la Scrittura che traduce la sapienza celata
nel mistero con parole che sono nostre; quando ci rappresenta Dio ce lo
suggerisce nell'ambito di sentimenti che sono nostri; le realtà invisibili
e nascoste di Dio che sono di grande valore, le rende accessibile agli spiriti
umani, come entro vasi di scarso valore.
S.Bernardo, Sermone sul Cantico, 1135 d.C.
L' intervento personale di Dio nella creazione del mondo rende
possibile il miracolo: l'ordine naturale dipende dal volere trascendente
di Dio; la sua scienza si estende alle cose particolari.
Mosè Maimonide, Guida dei perplessi, 1160 d.C.
L'intelletto umano è numericamente unico, tutti pensiamo
grazie alla sua azione in noi; al momento della morte tutto viene assorbito
dall' intelletto, e l'individuo come tale scompare. Quindi l'immortalità
non appartiene all' intelletto comune; tutti gli individui moriranno: immortale
è soltanto l'umanità pensante.
Averroè, Commentari, 1170 d.C.
Dio non è giusto come è giusto l'uomo. La giustizia
posseduta da Dio è proporzionata a lui, cioè infinita, mentre
la giustizia posseduta dall'uomo è proporzionata all'uomo, cioè
finita.
S. Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae, 1265 d.C.
Dio non è soltanto eterno, ma è anche la sua stessa
eternità, mentre nessun altra cosa è la propria durata, perché
non è il proprio essere.
S.Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae, I, q.10 a.2, 1265 d. C.
L'esistenza di Dio, non essendo rispetto a noi evidente, si può
dimostrare per mezzo degli effetti da noi conosciuti.
S.Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae, I, q.2,a.2, 1265 d.C.
Una cosa è buona nella misura in cui è desiderabile.
S.Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae, I, q.6 a.1, 1265 d. C.
Dio è in ogni luogo, ossia dapertutto.
S.Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae, I, q.8 a.2, 1265 d. C.
Il mondo nella sua totalità si costituisce e si costruisce
non con realtà grezze, bensì con i simbolismi in esse inscritti,
e la cui moltiplicazione è la manifestazione terrena dell' unità
divina.
S.Bonaventura, Collationes in Hexaemeron, 1273 d.C.
Qui veggion l'alte creature l' orma
dell'etterno valore, il qual è fine
al quale è fatta la toccata norma.
Nell'ordine ch'io dico sono accline
tutte nature per diverse sorti
più al principio loro e men vicine;
onde si muovon per diversi porti
per lo gran mar dell'essere, e ciascuna
con istinto a lei dato che la porti.
Questi ne porta il foco inver la luna
questi ne' cor mortali è permotore
questi la terra in sé stringe ed aduna:
né pur le creature che son fore
d'intelligenza ques'arco saetta
ma quelle c'hanno intelletto ed amore.
Dante Alighieri, Paradiso, I, 106-120, 1300 d.C.
Maraviglia sarebbe in te se, privo
d'impedimento, giù ti fossi assiso
com'a terra quiete in foco vivo.
Quinci rivolse inver lo cielo il viso.
Dante Alighieri, Paradiso, I, 139-142, 1300 d.C.
Poca favilla gran fiamma seconda.
Dante Alighieri, Paradiso,I , 34, 1300 d.C.
Ell'è quel mare al qual tutto si muove
ciò ch'ella cria e che natura face.
Chiaro mi fu allor come ogni dove
in cielo è paradiso, etsi la grazia
del sommo ben d'un modo non vi piove.
Dante Alighieri, Paradiso, III 86-90, 1300 d.C.
Io veggio ben che già mai non si sazia
nostro intelletto se'l ver non lo illustra
di fuor dal qual nessun vero si spazia.
Posasi in esso come fera in lustra
tosto che giunto l'ha. E giugner pollo
se non, ciascun disio sarebbe frustra.
Nasce per quello, a guisa di rampollo
a piè del vero il dubbio; ed è natura
ch'al sommo pinge noi di collo in collo.
Dante Alighieri, Paradiso, IV, 124-132, 1300 d.C.
Pensa lettor se quel che qui s'inizia
non procedesse, come tu avresti
di più savere angosciosa carizia.
Dante Alighieri, Paradiso, V, 109-111, 1300 d.C.
Lo maggior don che Dio per sua larghezza
fesse creando ed alla sua bontate
più conformato a quel ch'e' più apprezza
fu della voltontà la libertate:
di che le creature intellligenti
e tutte e sole fuoro e son dotate.
Dante Alighieri, Paradiso, V, 19-24, 1300 d.C.
E si come saetta che nel segno
percuote pria che si a la corda queta
così corremmo nel secondo regno.
Dante Alighieri, Paradiso, V, 31-93, 1300 d.C.
Ond'elli ancora: "Or dì, sarebbe peggio
per l'uomo in terra, se no fosse cive?"
"Si", rispuos'io, "e qui ragion non chieggio".
Dante Alighieri, Paradiso, VIII, 115-117, 1300 d.C.
Leva dunque, lettore, all'alte ruote
meco la vista, dritto a quella parte
dove l'un moto e l'altro si percuote
e lì comincia a vagheggiar nell'arte
di quel maestro che dentro a se l'ama
tanto che mai da lei l'occhio non parte,
Dante Alighieri, Paradiso, X, 7-12, 1300 d.C.
corse e correndo li parve esser tardo
Oh ignota ricchezza! Oh ben verace!
Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro.
Dante Alighieri, Paradiso, XI, 81-83, 1300 d.C.
Forse la mia parola par troppo osa
proponendo i piacer delli occhi belli
ne' quai mirando, mio disio ha posa
ma chi s'avvede che i vivi suggelli
d'ogni bellezza più fanno più suso
e ch'io non m'era lì rivolto a quelli
escusar puommi di quel ch'io m'accuso
per escusarmi, e vedermi dir vero
che `l piacer santo non è qui dischiuso
perché si fa, montando, più sincero.
D. Alighieri, Paradiso, XIV, 130-139, 1300 d.C.
Quivi è la sapienza e la possanza
ch'aprì le strade tra `l cielo e la terra
onde fu già si lunga disianza.
Dante Alighieri, Paradiso, XXIII, 37-39, 1300 d.C.
Ricordatevi, Signora, di quel che credo non bisogna insegnarvi:
-Il tempo tutto toglie e tutto da; ogni cosa si muta, nulla s'annichila;
è un solo che non può mutarsi, un solo è eterno, e
può perseverare eternamente uno, simile e medesmo.- Con questa filosofia
l'animo me s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto.
Però, qualunque sii il punto di questa sera ch'aspetto, si la mutazione
è vera, io che sono ne la notte, aspetto il giorno, e quei che sono
nel giorno, aspettano la notte: tutto quel ch'è, o è cqua,
o llà, o vicino o lungi, o adesso o poi, o presto o tardi.
Godete, dunque, e si possete, state sana, ed amate chi v'ama.
Giordano Bruno, Candelaio, 1582 d.C.
Mentis libertas seu beatitudo.
Spinoza, 1650 d.C.
L'Innominato:
"Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Dov'è questo Dio?".
Manzoni, I promessi sposi, 1825 d.C.
Through the release of atomic energy, our generation has brought
into the world the most revolutionary force since prehistoric man's discovery
of fire.
This basic force of the universe cannot be fitted into the outmoded concept
of narrow nationalisms.
For there is no secret and there is no defense; there is no possibility
of control except through the aroused understanding and insistence of the
peoples of the world.
We scientists recognise our inescapable responsibility to carry to our fellow
citizens an understanding of atomic energy and its implication for society.
In this lies our only security and our only hope - we believe that an informed
citizenry will act for life and not for death.
A. Einstein, 1947 d.C. |