3 Cose da sapere su Internet


Soggetto di Francesco Sforza
Sceneggiatura di Francesco Sforza e Gerrie Kirkels
con la collaborazione di Vittorio Dell'Aiuto
Regia di Francesco Sforza
Riprese di Tex Zimmermann

Si ringraziano per la gentile collaborazione
Carlo Marvulli, Stefania Miscetti, Donata Pizzi, Simona Rossi, Luigi Spezzaferro, Marco Tecce, Padre Biagio, Padre Itza

Personaggi ed interpreti:

Carlo-Tristano Martinelli
Ex-sessantottino, leggermente intimorito da

Biagio-Francesco Sforza
Un domenicano di una trentina d'anni, con una faccia che sorride facilmente, gestisce con grazia e dando in qualche momento l'idea di danzare, con quella tonaca bianca e nera. A volte però prende un tono un po' professorale che a dire il vero non gli si addice molto.

Colonna sonora ripetitiva, dalla cantata "Christ lag in Todesbanden", di Johann Sebastian Bach, il tema dei violini. Anche Rossini, sul finale. La recitazione è pasoliniana, letturale.


INTERNO GIORNO-biblioteca dell'Angelicum

Gente che studia. Biagio detta a Carlo che batte sulla tastiera di un vecchio Mac.


Biagio, dettando
L' Innominato: "Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Dov'è questo Dio?". Manzoni, I Promessi Sposi, circa il 1822.

- Pausa. Biagio cerca in un libro.

Carlo, battendo sulla tastiera
Biagio, devo darti una buona notizia.

Biagio
Era ora.
Salmo 145,4: Una generazione narra all'altra le tue opere, annunzia le tue meraviglie.

Carlo, battendo a macchina
La buona notizia è fatta di tre cose. Da oggi qui cambia tutto. Vedi questo? Questa è la prima cosa: è un modem, uno strumento che trasforma la lingua scritta in un segnale, che può viaggiare lungo le linee telefoniche. In fondo una forma sofisticata di telegrafo, la prima forma di trasmissione di scritti via cavo.

Biagio
Cosa?

Carlo
Modem. Che vuol dire: Modulatore/demodulatore. Trasforma la scrittura in un fischio telefonico, del genere di quello dei fax. Insomma, un telegrafo molto raffinato. In questo modo tutti possono leggere quello che è scritto.

Biagio, ridendo
Si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà. Isaia 40,5

Carlo, battendo a macchina
Biagio, non prendermi per matto, sono del tutto in me. Tu piuttosto preparati ad ascoltare quello... quello che tu, da sempre, desideri ascoltare e, come al solito, aiutami a capire. Tutto comincia quando tutto rischia di finire. Tutto nasce dalla paura, la paura del nucleare.

Biagio, serio
Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro. Salmo 9,10.
Egli è scudo per chi si rifugia, Salmo 18,31.
Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce./ Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo del mare. Salmo 46,2-3.

Carlo, battendo a macchina
Negli anni '60 istituzioni militari americane stabilirono un protocollo di collegamento, una specie di lingua dei calcolatori. L'ipotesi era quella della sopravvivenza della rete quando uno o più dei suoi nodi fossero annientati. Se poi erano annientati tutti, be' allora voleva dire che la Russia aveva vinto la guerra.

Biagio
Quindi questa grandissima, terribile paura ha in qualche modo purificato il concetto che la vita è comunicazione, partecipazione. Cioè unità.
Se il Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel regno del silenzio. Salmo 94,17

Carlo, battendo a macchina
E lo adottarono poi le scuole, perché funzionava molto bene. Così si formò una sorta di sistema nervoso dell'umanità intera, al di sopra di tutti i limiti nazionali: Internet. Oggi Internet connette circa 30 milioni di persone.

Biagio
Chi connette?

Carlo
Internet, o più familiarmente il Net, la rete.

Biagio
Ne sento parlare sempre più spesso. Dunque ora abbiamo un sistema per trasmettere scritti per le linee telefoniche.

Carlo, eccitandosi
Noooooo, è molto di più, molto di più! E' una cosa bellissima, ma non facile da spiegare. E' più di una invenzione, è più di una filosofia. E' una creazione artistica. Ma è più di un'opera d'arte, se non delle più grandi, come quelle di Michelangelo o di Shakespeare. E' una grande opera, grande come tutta l'umanità. Certo, sempre testi scritti sono, ma..

Biagio, ridendo:
Ma ti ho capito! Credi che ci sia qualcosa di più importante, di più bello, per un religioso, del testo? Mi fa piacere anzi che anche tu te ne sei accorto. Ci hai messo, però...
Sono io forse Dio solo da vicino -dice il Signore- e non anche Dio da lontano? Geremia 23,23,
Tu sei in ogni luogo, e in ogni luogo sei interamente. In nessun luogo sei limitato dallo spazio. S.Agostino, Confessioni, VI.3.
Dio è in ogni luogo, ossia dappertutto. S.Tommaso D'Aquino,Summa Theologiae, I, q.8, a.2, 1265 circa.

Carlo, battendo a macchina
In una ventina d'anni l'uso di un protocollo comune ha "dissodato" il terreno, preparando le persone collegate alla fase seguente, la loro unificazione.

Biagio
Un po' come l'impero romano aveva unificato i popoli pagani, preparando in questo modo il terreno alla venuta di Cristo.
E' un solo che non può mutarsi, un solo è eterno, e può perseverare eternamente uno, simile e medesmo. Con questa filosofia l'animo me s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto. Giordano Bruno, Candelaio, 1582.

Carlo, battendo a macchina
Devi sapere ancora le altre due cose: la seconda è che Internet è un mondo del tutto anarchico: dato che nasce in contrapposizione frontale con l'espressione più selvaggia e brutale del potere dell'uomo sull'uomo, l'arma della distruzione totale, esso è strutturalmente contrario ad ogni forma di autorità.

Biagio
Mah, ne sei sicuro?

Carlo
Certo, l'antiautoritarismo è uno delle caratteristiche fondamentali di Internet, che sembra capace di sottrarsi di fatto ad ogni tipo di controllo. E' la nuova frontiera dei vecchi freak e sessantottini americani.

Biagio
Mi pare comunque strano che un luogo fatto di scritti possa essere veramente "anarchico". La lingua stessa è un principio di ordinamento. E da un certo punto di vista, che poi è il mio, è superiore all'uomo. Se per lingua si intende il Verbo, la Scrittura. Tu che non credi dici antiautoritarismo, io dico autorità dello Scritto. Libertà e legge non possono essere disgiunte, altrimenti ci trasformiamo in bestie.

Carlo
Ma veramente su Internet si parla dei più diversi argomenti, di questioni quotidiane, di piccolo respiro.

Biagio
S.Bernardo, nel Sermone sul Cantico, dice: Comportiamoci come la Scrittura che traduce la sapienza celata nel mistero con parole che sono nostre; quando ci rappresenta Dio ce lo suggerisce nell'ambito di sentimenti che sono nostri; le realtà invisibili e nascoste di Dio che sono di grande valore, le rende accessibile agli spiriti umani, come entro vasi di scarso valore. Siamo nel 1135 dopo Cristo.
Ma questo Internet sta in qualche posto, ha una sede?

Carlo, battendo a macchina
No. L'atteggiamento giusto, pragmatico, non sta nel domandare che cosa o dove "è", anche se molti usi linguistici invitano a farlo bensì "a cosa serve".

Biagio.
Quando si tratta della parola di Dio, comprendere non è nulla, se l'intelligenza non conduce all'azione, S.Gregorio Magno, Moralia in Iob, 595.
Tantum quisque intelligit quantum operatur. Questo è S. Francesco.

Carlo, battendo a macchina
Giustissimo. Se si guarda nel video di un computer collegato al Net, si vede aprirsi uno spazio immenso all'opera, alla vita civile. I segnali trasmessi sono prevalentemente unidimensionali (scrittura). Immagini sono ormai anch'esse disponibili. Ma è con la scrittura che il passo veramente dirompente, nei confronti della organizzazione quotidiana della vita civile, è stato fatto.

Biagio, a memoria
Ond'elli ancora: "Or dì, sarebbe peggio
per l'uomo in terra, se no fosse cive?"
"Si", rispuos'io, "e qui ragion non chieggio".
Se ho capito, al potere distruttivo militare non si oppone la negazione del potere, ma un altro potere più grande e più bello, quello del Verbo, che è comunicazione, anche nelle forme più quotidiane. Costruzione, azione, impegno, opera. Mi sembra un bel quadro medievale.

Carlo
Effettivamente, le grandi valenze politiche di questa invenzione sono state evidenti da subito. La vita civile è fatta di scritti...

Biagio
Non solo quella, in verità. Senza lo scritto non esisterebbe il diritto, e di conseguenza il torto...

Carlo
Effettivamente il Net sembra un luogo d'elezione del diritto. In tanta anarchia tutti devono autoregolarsi. E' quello che chiamano in gergo "netiquette", piccola etica del Net. Esistono anche qui persone che godono nell'aggredire e nel tentare di distruggere gli altri, e scrivono cose più o meno intelligenti a questo scopo: in inglese li chiamano "flamers". Sono gli iracondi del Net...

Biagio, sorridendo
...che in fondo bruciano di rabbia perché possono ben poco, nel regno della lingua scritta.
Salmo 46,2-3. "In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo?"

Carlo, battendo a macchina
Vi erano difficoltà che derivavano dalle regole d'uso del protocollo, che erano abbastanza complesse. Il fatto nuovo avviene al CERN di Ginevra, una istituzione che si occupa di fisica nucleare e dove c'erano scienziati che non avevano nessuna voglia, esattamente come l'uomo comune, di imparare i manuali di informatica.

Biagio
E' divenuto come la mia natura perché io lo comprenda, Le Odi di Salomone, 7, 150 dopo Cristo.

Carlo, battendo a macchina
A Ginevra viene messo a punto, nel 1991, un nuovo protocollo di collegamento, che aggiunge a quello precedente due caratteristiche decisive. Immagina che, leggendo questi libri, potessi soddisfare l'eventuale curiosità che ogni parola può suscitarti toccandola, come bussando ad una porta, e ottenendo ipso facto altri materiali (senza limiti teorici di dimensioni): testi, iconografie, filmati o documenti sonori, indirizzi delle persone e degli enti citati. E' quello che chiamano "ipertesto", molto più simile al pensiero stesso, che ai gesti ripetitivi connessi al suo prodotto su carta, i libri: la telefonata per informarsi degli orari della biblioteca, la consultazione dello schedario, gli spostamenti fra gli scaffali, le attese del libro richiesto, viaggi scale appunti errori eccetera.

Biagio
Io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico: Non temere, io ti vengo in aiuto, Isaia 41,13.
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati, perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola, Isaia 50,4.

Carlo, battendo a macchina
La programmazione tende all'unità, alla semplicità, avvicinandosi sempre più all'uomo comune, al suo modo di porre domande. Basta toccare, come col dito...

Biagio
Il Padre è indicibile e signore di tutto; non va in nessun posto, non passeggia, non dorme e non si alza, ma sta al suo posto dovunque esso sia. Nessun luogo lo può contenere, S.Giustino, Dialogo con Trifone, 127, 2, 3, 150 dopo Cristo.
Al Signore innalzo la mia voce ed Egli mi risponde. Salmo 3,5.

Carlo, battendo a macchina
Dato che gli oggetti-libri e le biblioteche rimangono per la maggior parte ovviamente non disponibili, almeno per ora, su supporti magnetici, gli ipertesti vanno assumendo nei loro confronti funzioni di indice e di reperimento di informazioni generali di inquadramento.

Biagio
Capisco. Nei libri, di solito, fra l'indice e il testo c'è un rapporto funzionale: l'uno serve l'altro. In qualche modo quindi la struttura ipertestuale è il compimento poetico della rete, nel senso che in un ipertesto ogni parola può rimandare ad un altra. Un po' come nella Divina Commedia, che si appoggiava però sulla memoria del lettore, mentre questa grande rete si appoggia su memorie elettromagnetiche... le arti sono figlie di Mnemosyne.

Carlo
Sarà. Ma questo modo di consultazione serve solo ad evitare di perdere tempo con i manuali d'istruzione smisurati che accompagnavano i computer.

Biagio, sorridendo
La teologia, amico mio, è proprio la trama sottile del quotidiano. E' l'oro che si trova nei tuoi grossi manuali e nei tuoi grossi ragionamenti. Comunque mi stai parlando di una cosa di straordinaria bellezza, dal mio punto di vista, una lingua che si sottrae a tutte le schiavitù, quelle della carta e le proprie, intrinseche. E comprese le tue, in questo momento.

Carlo
Io? Schiavo? Io, schiavo? Ma cosa dici?

Biagio
Si, tu, che stai facendo questo video, io stesso che vi appaio, e soprattutto il pubblico che lo sta guardando. Pubblico moderno, passivo, seduto in una sala tanto simile in fondo alla chiesa a croce latina, che fu una delle indicazioni della Controriforma, assieme al volgere delle spalle del celebrante, che tornerà a rivolgersi ai fedeli solo col Vaticano Secondo. Da qui c'è una linea, sottile ma sicura, che porta al cinema d'oggi, alla televisione, e se vogliamo anche all'estetizzazione della politica...

Carlo
Quel pubblico lì, temo, si annoierebbe (per lui ci vogliono cavalli, pistole e morti ammazzati, non teologia). Molti dei più grandi autori di cinema, d'altra parte, hanno cercato di forzare il materiale, la pellicola, di bucare lo schermo. Hitchkok, Wenders, Woody Allen, Pasolini...

Biagio, scaldandosi:
Pasolini, si, Pasolini, Pasolini. Un grande artista, un uomo giusto, massacrato a bastonate...

- La camera balla come se qualcuno avesse
- brutalmente spintonato l'operatore
- Poi, bruscamente, inquadratura fissa un crocefisso.
- 5" di silenzio.
- Poi, con una panoramica del luogo,
- la camera ritorna a Biagio che legge.

L'intelletto umano è numericamente unico, tutti pensiamo grazie alla sua azione in noi; al momento della morte tutto viene assorbito dall' intelletto, e l'individuo come tale scompare. Quindi l'immortalità non appartiene all' intelletto comune; tutti gli individui moriranno: immortale è soltanto l'umanità pensante. Averroè, Commentari, 1170.
Nel cinema si può sempre avvertire la schiavitù dei materiali. Lo stesso è successo con i grandi autori di libri, Bibbia in testa. Ma lo diremo fra un po', anche se già lo pensiamo, e il pubblico deve aspettare che ci arriviamo, perché stiamo lavorando con un nastro magnetico, che ha un inizio e una fine. E non ti pare una schiavitù questa?

Carlo
Tanto maggiore quanto, in generale, il mondo elettronico va ad una velocità strabiliante.

Biagio, con gesto vasto e lieto:
Veloce come il pensiero, insomma. Il Paradiso è ricco di riferimenti alla velocità. E' scritto:
E si come saetta che nel segno
percuote pria che sia la corda queta
così corremmo nel secondo regno

V canto, versi 31-93; oppure
...corse e correndo li parve esser tardo
Oh ignota ricchezza! Oh ben verace!
Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro
dietro allo sposo, sì la sposa piace
.
XI canto, versi 81-83. Qui la sposa è la povertà di S.Francesco.

Carlo, battendo a macchina
Considera adesso -è la terza cosa che volevo dirti- è che il Net costa molto poco a chi lo usa, rispetto agli altri mediatori di informazioni. Non è che non costi, in verità, ma sembra andare spontaneamente a cercare i soldi dove ci sono.

Biagio, lentamente
Dunque la povertà, qui, potrebbe essere il basso costo dei mezzi? Interessante. Ed è in sua virtù che il Verbo regna... Molto interessante. S. Francesco si fece povero per essere libero.

Carlo
E' frequente il tentativo di "spiegare" gli ipertesti facendo riferimento ad esempi tratti dalla letteratura cartacea: la Bibbia, i Vangeli, il mito greco...

Biagio
... la "Summa theologica", la Divina Commedia, Gargantua e Pantagruele, l'Enciclopedia, l'Ulysses e Finnegans Wake sono "ipertesti" ante litteram, ossia leggibili in modo meno elementare che dall'inizio alla fine.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose, ciò sia noto in tutta la terra. Isaia 12, 5

Carlo, battendo a macchina
L'importanza di stabilire ordini, gerarchie efficaci fra le informazioni è paragonabile a quella che può avere per un navigante la conoscenza delle costellazioni. "Navigare" è il verbo adottato per descrivere l'uso del Net, che in fondo è a sua volta un ipertesto grande come la Terra.

Biagio
Vedi che ad un principio di autorità non si può rinunciare. "Santo, santo, santo è il Signore. Tutta la terra è piena della sua gloria." Isaia 6,3. E nel Paradiso il poeta dice:
(a memoria)
Voi altri pochi che drizzaste il collo
per tempo al pan degli angeli, del quale
vivesi qui ma non se n' vien satollo
metter potete ben per l'alto sale
vostro naviglio, servando mio solco
dinanzi all'acqua che ritorna equale.

Carlo
Devi aggiungere a quello che ho detto che il protocollo ipertestuale, al quale hanno dato il nome di World Wide Web -cioè a dire una ragnatela grande come il mondo- ha introdotto anche una unità di misura tipica del libro, la pagina.

Biagio
Ma la pagina è cartacea...

Carlo
Si chiama pagina, ma in realtà possiamo chiamarla documento, unità logica. Ma pagina è più bello, perché sottolinea che qualcosa riunisce fisicamente tutti questi elementi. "Capitolo" sarebbe una unione solo logica, forse fuorviante. In queste pagine, dunque, le parole evidenziate in blu nascondono un indirizzo elettronico di un'altra pagina, che può stare in qualsiasi punto della rete. Si ha come la sensazione di volare, che è tanto più gioiosa quanto maggiori sono le gioie che i libri di carta, con tutte le loro difficoltà, ci hanno già potuto dare.

Biagio
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità e istruiscimi Salmo 25,4-5.
Che io ti cerchi, desiderandoti, che io ti desideri, cercandoti. S.Anselmo, Proslogion 1, 1060 dopo Cristo.

Carlo, battendo a macchina
Insomma, è come se insieme a te che leggi questa pagina ci fosse uno stuolo di schiavi meccanici (non di esseri umani ridotti in schiavitù) che non ti perde di vista. E basta solo un cenno, che si fa con un aggeggio chiamato "mouse"...

Biagio
Topo?

Carlo
Si, topo, mouse. Ha presente Mickey Mouse? Potremmo considerarlo una specie di profeta...

Biagio
Ah, dunque, topo sul topos. Topos in greco vuol dire luogo...

Carlo
Come vuoi, topos, puoi chiamarlo anche ippogrifo, perché per mezzo suo vai da una parte all'altra della terra in un batter di ciglia.

Biagio
Il Dio e padre di tutte le cose non è localizzabile e non si trova in un luogo, giacché non c'è luogo dove egli si posi Teofilo Di Antiochia, Ad Autolycum, 2, 22, 180 dopo Cristo.

Carlo, battendo a macchina
La rete è come uno di questi libri, ma abbraccia tutta la terra. La rete è illimitata nello spazio, riunisce tutte le nazioni. E illimitata nei contenuti, perché chiunque può contribuirvi, in illimitata libertà. E illimitata nel tempo, perché non si ferma mai, non si fermerà più, e in fondo è qualche cosa che i secoli avevano sognato...

Biagio, cercando con eccitazione crescente fra i suoi libri
Illimitata, illimitata, illimitata... Un libro che avvolge tutta la terra... Ma che dici?!
Giobbe 36,26, Ecco, Dio è così grande, che non lo comprendiamo: il numero dei suoi anni è incalcolabile.
Isaia 34,1, Avvicinatevi, popoli, per udire, e voi, nazioni, prestate ascolto; ascolti la terra e quanti vi abitano.
Geremia 23,23, Sono io forse Dio solo da vicino -dice il Signore- e non anche Dio da lontano?
S.Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae, I, q.8, a.2, Dio è in ogni luogo, ossia dappertutto, e questo è 1265 dopo Cristo;
Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo. Zaccaria 2,15.
- Si ferma, esausto. Poi sorride:
Poca favilla gran fiamma seconda...

Carlo
Ci sono altre meraviglie, ma queste devi vederle. La crescita della rete è indefinibile. Nel '92 il protocollo inventato a Ginevra ha cominciato a diffondersi sul Net, e lo ha fatto ad una velocità vertiginosa, straordinaria, miracolosa direi. Nel '93 si sono messi in rete circa 2 milioni di persone. Nel '94 se ne sono aggiunti altri 6. E la cosa sta crescendo ad un ritmo forsennato, sta spezzando tutti i vincoli. Ora è arrivata anche qui. E' questa la buona notizia. Su Internet siamo tutti all'opera, come nel medioevo. Tutti, Biagio, ci siamo tutti. E lo sai chi è al lavoro, per esempio?

Biagio, a memoria, lieto
A costui fa mestieri, e nol vi dice
Né con la voce, né pensando ancora
D'un altro vero andare alla radice.

Carlo
Basta che ci pensi, Biagio. I medesimi che della scrittura avevano fatto, in anni lontani, un ordine e una regola di vita: i benedettini, apparentemente seppelliti dalla storia narrata nei libri, sembrano aver riacquistato in quest'opera il pieno diritto alla contemporaneità. Questa invenzione ha piegato il tempo, oltre che lo spazio. E sta prendendo possesso del mondo. Ecco dunque le tre cose che volevo dirti: il modem, l'ipertesto e il basso costo di tutto. E tutto per dirtene una, che tu ormai capisci certo meglio di me.

Biagio, a memoria, al pubblico
Qui veggion l'alte creature l' orma
dell'etterno valore, il qual è fine
al quale è fatta la toccata norma.
Nell'ordine ch'io dico sono accline
tutte nature per diverse sorti
più al principio loro e men vicine;
onde si muovon per diversi porti
per lo gran mar dell'essere, e ciascuna
con istinto a lei dato che la porti.
Questi ne porta il foco inver la luna
questi ne' cor mortali è permotore
questi la terra in sé stringe ed aduna:
né pur le creature che son fore
d'intelligenza quest'arco saetta
ma quelle c'hanno intelletto ed amore.


© Francesco Sforza