Questo standard americano specifica i requisiti minimi richiesti per il cablaggio un edificio, o gruppo facenti parte di un unico comprensorio; è nato con la sigla di SP-240-A e, dopo la sua approvazione nel mese di luglio 1995, ha rappresentato un’evoluzione del EIA/TIA 568 prendendo quindi il nome di EIA/TIA 568-A.
Questa revisione è stata necessaria in quanto si aveva la necessità di avere cablaggi con prestazioni superiori e di conseguenza stabilire nuove e adeguate normative per la maggiore banda trasmissiva.
Quindi dopo aver attinto dal EIA/TIA 568 i fondamenti lo rielabora e ne differisce per le seguenti caratteristiche:
non ammette l’utilizzo di cavi coassiali
definisce in modo più dettagliato le caratteristiche dei cavi e componenti passivi
permette l’uso delle fibre ottiche monomodali sulle dorsali
definisce le specifiche per il cablaggio in fibra ottica
Pertanto lo si può definire a topologia di tipo stellare gerarchica e prevede dei limiti in termini di distanze come da figura 1; e in termini di comprensorio che sono i seguenti:
l’estensione geografica max 3.000 m
la superficie max degli edifici 1.000.000 m2
la popolazione max degli edifici 50.000 persone
Le dorsali
Le dorsali sono quelle connessioni che permettono il collegamento dei vari edifici del comprensorio con il centro stella di comprensorio e il centro stella di edificio con i piani dello stessa costruzione. Devono rispettare le distanze rappresentate in figura 1 e possono essere realizzate con:
multicoppie UTP 100 Ohm
fibra ottica multimodale
fibra ottica monomodale.
Il cablaggio orizzontale
Rappresentano quelle connessioni che servono a collegare tutte le postazioni di un piano di un edificio con l’armadio di piano, dovranno rispettare le distanze (come da figura 1) ed essendo presenti almeno due cavi per ogni postazione dovranno essere:
Il primo
4 coppie UTP cat. 3 o superiore attestato su presa RJ45.
Il secondo
4 coppie UTP cat. 5
2 coppie STP-A
cavo con 2 fibre ottiche multimodale.
La presa deve avere visibili esternamente le targhette per l’identificazione dei cavi. Inoltre questo tipo di cablaggio, deve essere progettato per il trasporto di più tipi di servizi (fonia, dati, segnali di controllo di dispositivi, ecc.). Nelle figure 2 e 3 è possibile notare come viene assegnata la successione dei colori e la posizione delle coppie.
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Tabella 1 | Tabella 2 | |||||
Coppia | Pin | T568A | Coppia | Pin | T568B | |
Coppia1 | 1-2 | Bianco-Verde/Verde | Coppia1 | 1-2 | Bianco-Arancio/Arancio | |
Coppia2 | 3-6 | Bianco-Arancio/Arancio | Coppia2 | 3-6 | Bianco-Verde/Verde | |
Coppia3 | 4-5 | Blu/Bianco-Blu | Coppia3 | 4-5 | Blu/Bianco-Blu | |
Coppia4 | 7-8 | Bianco-Marrone/Marrone | Coppia4 | 7-8 | Bianco-Marrone/Marrone |
Attenuazione e Diafonia
Nelle tabelle 3 e 4 sono espressi rispettivamente i valori massimi di attenuazione e quelli minimi di diafonia del cablaggio orizzontale (ovvero 90 m come da fig.1) considerando anche che la somma dei cavetti di permutazione all’interno dell’armadio di piano, con le WAC sia massimo 10 m, per un totale massimo di 100 m
Tabella 3 |
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Frequenza in MHz |
Attenuazione massima ammessa in Decibel |
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Categoria 3 | Categoria 4 | Categoria 5 | |
1 | 4,2 | 2,6 | 2,5 |
4 | 7,3 | 4,8 | 4,5 |
8 | 10,2 | 6,7 | 6,3 |
10 | 11,5 | 7,5 | 7,0 |
16 | 14,9 | 9,9 | 9,2 |
20 | - | 11,0 | 10,3 |
25 | - | - | 11,4 |
31,25 | - | - | 12,8 |
62,5 | - | - | 18,5 |
100 | - | - | 24,0 |
Tabella 4 |
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Frequenza in MHz |
Diafonia (NEXT) minima ammessa in decibel |
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Categoria 3 | Categoria 4 | Categoria 5 | |
1 | 39,1 | 53,3 | 60,3 |
4 | 29,3 | 43,3 | 50,6 |
8 | 24,3 | 38,2 | 45,6 |
10 | 22,7 | 36,6 | 44,0 |
16 | 19,3 | 33,1 | 40,6 |
20 | - | 31,4 | 39,0 |
25 | - | - | 37,4 |
31,25 | - | - | 35,7 |
62,5 | - | - | 30,6 |
100 | - | - | 27,1 |
Fibra Ottica
Le necessità di una maggiore velocità di trasmissione nonché distanze elevate ha fatto si che venne applicata la tecnologia della fibra ottica laddove sia giustificato un compromesso tra necessità di alte prestazioni e costi di realizzazione.
I connettori ammessi sono gli stessi che vengono definiti nello standard ISO/IEC DIS 11801; ovvero connettore circolari “ST” di tipo “simplex” e “duplex” o rettangolari “SC” anch’essi di tipo “simplex” e “duplex”.
Un esempio di dorsale in fibra ottica attestata ai due estremi sui pannelli di terminazione, con relativa numerazione è quello della figura 4
La certificazione di questo tipo di cablaggio si effettua in maniera semplice e non costosa; infatti è sufficiente che l’attenuazione massima misurata sui 90 m del cablaggio orizzontale ( tra il pannello dell’armadio di distribuzione di piano fino alla postazione), sia inferiore a 2 dB, misurata alle lunghezze d’onda di 850 nm e 1300 nm.
Norme d’installazione
Lo standard non prevede perfettamente tutte le norme per l’istallazione ma ha il compito di considerare i caratteri generali di un’installazione che hanno un notevole impatto sulla qualità dell’opera che potrà essere di categoria 3, 4 e 5 a seconda della qualità di tutti i componenti usati. Naturalmente a fine lavori l’impianto deve essere certificato con appositi strumenti per verificarne l’effettiva rispondenza alle specifiche.
Innanzitutto esistono delle specifiche massime per i cavi UTP che possono essere schematizzate come segue:
La massima tensione di tiro applicabile ai cavi durante la posa è di 11.3 Kg, affinché non venga pregiudicata la perfetta geometria delle coppie e non si abbia un degrado delle caratteristiche elettriche.
Il raggio di curvatura ammesso varia in base alla categoria del cablaggio. Basti sapere che tale valore per i cablaggi di categoria 3 è di 25.4 mm e di otto volte il diametro esterno del cavo per i cablaggi di categoria 4 e 5
La parte del cavo non ritorta sulla terminazione varia anche qui in funzione della categoria: 25 mm per categoria 4 e 13 mm per categoria 5
Sono previste delle norme anche per il cablaggio sotto moquette che tendono sempre a preservare le caratteristiche elettrico. Pertanto bisognerà non effettuare cablaggi di questo tipo in locali umidi o soggetti a rovesciamento di solventi; ci si dovrà accertare che la pavimentazione sia effettuata con modulo quadrati per facilitare il passaggio dei cavi; si dovrà rispettare una distanza di 152 mm tra i cavi di potenza e quelli di telecomunicazioni quando questi corrono paralleli.
In ultimo la messa a terra va curata sulla presenza dei seguenti cavi:
Cavi schermati
Cavi in fibra ottica con protezione metallica.
Identificazione dei cavi
Per facilitare le operazione di gestione e manutenzione di impianti, che potrebbero essere stati realizzati in ambienti vasti e da più società nell’arco di tempo, è necessario unificare anche la nomenclatura dei cavi.
Per i cavi di dorsale si dovrà adottare un identificativo che tenga conto del numero del cavo e del numero di coppie (in caso di cavo multicoppie) o di fibre (in caso di cavo multifibra). Esempio “10/1-100” significa che si tratta del cavo di dorsale “10” e contenente le coppie da 1 a 100
Ogni postazione dovrà riportare una targhetta alfanumerica che identifichi i cavi presenti e tale identificativo dovrà tener conto di
Il riferimento all’edificio dove è situata la postazione
Il piano dell’edificio dove è situata la postazione
Il riferimento dell’armadio di piano relativo a quella postazione.
Tre caratteri di riferimento della postazione
Esempio “EC02AP03 ovvero:
l’Edificio Contratti (EC)
il piano dove è situata la postazione (02)
l’armadio di piano corrispondente (A)
il nome della postazione (P03)