Lumanità dellinternet
(le vie della rete sono infinite)di Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it
Capitolo 55
Che cosa sta cambiando in Italia
Fino a due o tre anni fa lItalia sembrava la cenerentola della rete. Non era del tutto vero; cerano italiani in rete fin dallinizio, cerano più BBS in Italia che in molti altri paesi, cerano scambi, dialoghi, chat e newsgroup in italiano. Ma era un mondo piccolo; negli anni leggendari delle origini cerano forse diecimila, forse cinquantamila persone in Italia che sapevano qualcosa di comunicazione elettronica.
Quando nel 1994 cominciò a diffondersi luso dellinternet anche fuori da un ristretto mondo universitario lItalia si trovò in una situazione arretrata non solo in confronto agli Stati Uniti, ma anche al Canada, allAustralia, alla Nuova Zelanda; in Europa erano (e ancora sono) molto più evoluti di noi i paesi scandinavi (in particolare la Finlandia), lOlanda, la Gran Bretagna, lAustria, la Svizzera... e altri paesi, compresi alcuni dellEuropa orientale che fino a poco tempo fa erano più avanzati di noi.
Vedi la sezione dati di questo sito per una documentazione aggiornata sulla situazione dellinternet in Italia, in Europa e nel mondo. Per levoluzione storica dellinternet, compresi gli sviluppi in Italia, vedi la cronologia nellappendice 1.
Questo grafico mostra levoluzione della presenza italiana nellinternet rispetto allEuropa dal 1990 al 2000.
Host internet in Italia % del totale europeo
Non solo da questo dato, ma anche da molte altre analisi, è chiaro che qualcosa è cambiato fra la fine del 1998 e linizio del 1999. Non siamo ancora in quota. Solo alla fine del 2000 lattività online in Italia ha raggiunto la media dellEuropa; siamo ancora molto al di sotto della media nellUnione Europea. Rispetto alla popolazione abbiamo raggiunto un livello paragonabile a quello della Francia o della Germania; siamo al 70% della Gran Bretagna. Ma meno di metà dellAustria o della Svizzera, un quarto dellOlanda, un quinto della Finlandia o della Norvegia.
Se confrontiamo la crescita dellinternet in Italia con quella su scala mondiale, levoluzione è quella che vediamo in questaltro grafico.
Host internet in Italia % del totale mondiale
Landamento è un po diverso; ma si conferma laccelerazione fra la fine del 1999 e il primo semestre del 2000. Tuttavia... per avere una presenza nellinternet pari al ruolo della sua economia lItalia dovrebbe collocarsi fra il 3 e il 4 per cento del totale mondiale. Siamo ancora lontani da quellequilibrio.
Insomma la tendenza di crescita, che è in corso da un paio danni, dovrà svilupparsi ancora per portarci a un livello adeguato al nostro ruolo in Europa e nel mondo. Ma cè un cambiamento rilevante rispetto alla nostra debolezza di qualche anno fa.
Nel settembre del 2000 sono emersi i primi dati da cui risulta che lItalia ha superato il milione di host internet (con ulteriori conferme alla fine dellanno). Detta così, sembra una qualsiasi curiosità statistica. Ma è un fatto rilevante. Un forte cambiamento rispetto al passato; solo due anni prima ne avevamo meno di 400.000. È una presenza come non avevamo mai avuto rispetto al resto del mondo. Ci sono solo altri quattro paesi in Europa con più di un milione di host Gran Bretagna, Germania, Olanda e Francia e solo altri quattro nel mondo Stati Uniti, Giappone, Canada e Australia cui si aggiungono due comunità culturali: il mondo di lingua spagnola e la nazione Cina (se consideriamo Hong Kong e, al di là dei confini politici, Taiwan e le comunità cinesi nel sud-est asiatico).
Per molti anni lItalia non è stata fra i primi dieci paesi del mondo per quanto riguarda linternet; oggi ci è arrivata, e ci resterà. Le conseguenze di questo fatto sono complesse, perché le nostre istituzioni (pubbliche e private) sono ancor molto lontane dal capire i veri valori della rete e sono ancora pochi gli italiani che ne hanno una pratica e unesperienza approfondita. Ma la nostra presenza e cittadinanza nellinternet, ormai, è un fatto.
Dietro di noi cè lepoca in cui linternet era una cosa per pochi. Davanti cè uno sviluppo che, in un modo o nellaltro, continuerà a crescere. La rete non è ancora per tutti, ma siamo entrati in una fase in cui diventa parte della vita quotidiana un numero crescente di persone; con sempre minori differenze secondo il luogo di residenza, il tipo di attività o il livello economico e culturale.
A questo punto linternet non è più solo una cosa utile; tende a diventare necessaria. Se tre o quattro anni fa conoscere la rete era un vantaggio, oggi può essere un problema non conoscerla. Uno svantaggio nel lavoro, nella cultura, nello studio; ma anche nella vita e nei rapporti personali. Ma esserci non basta. Sono ancora poche le persone che sanno usare bene la rete. Anche senza viverla come uno strumento competitivo per superare gli altri nella conoscenza, nel lavoro, nel successo... linternet è unoccasione molto interessante di arricchimento della propria umanità. Vale davvero la pena di conoscerla in modo non superficiale.
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