Il potere della stupidità
Kali
Prefazione


Come editore mi fa particolarmente piacere aver ottenuto tanti interessanti consensi su questo lavoro di Giancarlo Livraghi – non a caso il primo libro che ho pubblicato, di cui ora esce la terza edizione.

Un testo che ottiene un risultato, per questi tempi, inusuale: trattare un tema difficile e raramente approfondito in modo divertente, intelligente e tale da non appesantire la lettura.

Il potere della stupidità offre al lettore tante differenti e originali prospettive sui comportamenti umani. E può essere letto come un’opera di tagliente ironia, come un saggio di costume o ancora come uno studio seriamente impegnato che analizza con occhio acuto e preoccupato i malanni delle culture umane.

Ma, a prescindere da questo, ciò che rende speciale Il potere della stupidità è l’essere un libro che non si abbandona a sterili sociologismi, compiacimenti intelletualistici o inutili manierismi. Il tema della stupidità umana, infatti, è trattato con un taglio molto rigoroso ispirato da una ampia e robusta base di cultura umanistica e di esperienza.

Benché ci siano spesso spunti divertenti, questo libro non cade nell’equivoco, spesso dominante quando si tratta l’argomento, di perdersi in banale e inconcludente “comicità”. In altri termini non è uno “stupidario”, ma uno strumento per pensare e un aiuto pratico per riconoscere e capire l’insorgere del problema e – nei limiti del possibile – anticiparne gli effetti negativi o addirittura trasformare il danno potenziale in un vantaggio concreto.

Questo è un testo che induce il lettore a vivere e interpretare personalmente gli stimoli forniti dall’autore per trarne non solo utile di conseguenza pratiche ma anche una percezione gradevole di sapersi meglio orientare nell’intrico delle vicende quotidiane.

Un risultato di pregio reso possibile dal notevole bagaglio dell’autore che ha trasfuso in questo libro l’esperienza maturata nel corso di decenni trascorsi a studiare i comportamenti umani interagendo con le più grandi imprese di mezzo mondo, con le loro culture interne, con ogni diverso pubblico e relazione e con le molteplici complessità dei sistemi di comunicazione.

Il tutto, attraversato da un’acuta – e sanguigna – vena di umorismo che affiora nei momenti meno attesi e che, proprio per questo, rende la lettura di questo libro una bella esperienza culturale.


Andrea Monti – maggio 2008




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