Offline Riflessioni a modem spento


La bella Cenerentola e il principe distratto

giugno 2000

also available in English



  Giancarlo Livraghi

gian@gandalf.it
 
Per approfondimenti sull’internet marketing
vedi la rubrica online Il mercante in rete
e il libro La coltivazione del’internet
 
 

 



Come il solito, c’è una gran confusione su quante sono le persone collegate all’internet in Italia, su che cosa fanno in rete, eccetera. Ma una cosa è sempre più chiara. Il numero è aumentato molto e sta ancora crescendo. Soprattutto siamo usciti dalla situazione di estraneità in cui eravamo. La rete non è ancora "per tutti" ma non è più "per pochi". C’è ancora diffidenza, ma sta diminuendo. Può essere vero, come dicono alcune ricerche, che cinque italiani su dieci non solo non usano la rete ma (per ora) dicono di non aver alcuna intenzione di usarla. Ma quando l’altra metà sarà online saremo comunque tanti... e molti dei "reticenti", presto o tardi, scopriranno che in rete c’è qualcosa di interessante anche per loro.

Insomma l’Italia non è la regina della rete, ma non è più la cenerentola. La strada è ancora lunga per arrivare ai livelli dell’Europa settentrionale e centrale, ma ormai lo sviluppo c’è ed è "irreversibile". Possiamo smettere di pensare a quanti sono gli italiani online (ce ne sono comunque in abbondanza) e concentrare l’attenzione su chi sono – e che cosa fanno. Nonostante tutto, non abbiamo (per ora) perso l’autobus. Non è una regola, ma è una possibilità reale, che "gli ultimi diventino i primi".

Ragionavo qualche giorno fa con Sofia Postai (che è una delle persone più esperte e competenti nella non facile arte di costruire siti web – e conosce bene la cultura e i valori della rete). Dicevo che siamo ancora nell’infanzia dell’internet; che la bambina è viva, vitale, vivace e brillante, ma non sappiamo che cosa farà da grande. Sofia diceva che potremmo anche parlare di adolescenza, perché vediamo i fenomeni e i problemi tipici di quell’età critica... sbandamenti, squilibri, discontinuità, passioni fulminanti per cose poi improvvisamente abbandonate... eccetera. Per non parlare dei brufoli – cioè di imperversanti "mode tecniche" che non sono più gradevoli o benefiche dell’acne.

Credo che tutte e due le metafore siano valide. A livello mondiale; e ancor più in Italia dove, arrivati in ritardo, siamo in una specie di rincorsa che provoca ancor più turbolenza e confusione. Che sia così, è ovvio ed era prevedibile. Il problema è come muoversi in un ambiente che non ha "regole" note e consolidate e che può cambiare quando meno ce lo aspettiamo.

Ma intanto... quello che ha sta cadendo nel ruolo di Cenerentola è il cosiddetto "commercio elettronico". Analisti internazionali, che un anno fa giuravano sull’invincibilità delle "nuove imprese" online, oggi le danno per morte. Armati di lunghi elenchi di fallimenti e di situazioni in crisi, nonché di continue oscillazioni in borsa, fanno profezie apocalittiche. La verità mi sembra abbastanza ovvia... sbagliavano prima e sbagliano di nuovo adesso.

In Italia, sembra sempre più confermato ciò che sapevamo: il "mercato" è piccolo, cresce poco e male – non per mancanza di "domanda potenziale" ma per la scarsa qualità dell’offerta. "Bella scoperta", come dice la pubblicità dei conti correnti postali (non so che successo avrà... ma è interessante l’ipotesi che il più vecchio dei servizi finanziari possa diventare nuovo). Sono cose dette e ridette da anni... l’unica novità è che si cominciano a "toccare con mano" le conseguenze di tutte le cose abborracciate e approssimative di cui è infestata la rete; e di tutte le cose non fatte che sarebbe utile fare.

Spesso quando si parla di crisi si è vicini all’alba delle soluzioni. Speriamo che succeda anche questa volta. Auguri, mia bella e adolescente Cenerentola. Non preoccuparti delle sorellastre miliardarie. Non badare ai falsi principi che non hanno la misura giusta della tua scarpetta, né agli avidi mezzani che ti vogliono accasare con qualche frettoloso seduttore. Non lasciarti incantare dai troppi corteggiatori, dagli amori di una notte o di una stagione, dalle mode, dalle feste, dal bugiardo splendore delle apparenze, dalle fattucchiere con le bacchette magiche splendenti d’oro ma incapaci di farti "diventare grande". Non fare troppo conto neppure sulle fate sincere il cui incantesimo si spegne a mezzanotte.

La tua vita non è una favola. Non credere alle lusinghe, bada a chi sei davvero e a che cosa puoi diventare. Ci vuole un po’ di pazienza... ma ne vale la pena. Quando finalmente troverai te stessa, sarai affascinante. Probabilmente il migliore dei tuoi adoratori, che ti aiuterà a diventare grande e felice, non è uno di quelli che ora vedi in giro vestiti da principi.



 

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