Lo strano nome
di unautomobile
Giancarlo Livraghi aprile 2012
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Queste osservazioni sono fra le più brevi che io abbia mai pubblicato perché cè poco bisogno di commentare. La bizzarria è evidente (ed è un esempio fra tanti di confusione linguistica).
Scopro solo oggi e per caso che dal 2010 è in produzione in India unautomobile che si chiama Ford Figo. Venduta anche in Sudafrica e in Messico, con lintenzione di estendere la diffusione ad altri paesi.
Non è chiaro se la scelta del nome sia stata fatta a Detroit o a Chennai. Il motivo dichiarato è «its called Figo which means cool in Italian». Cioè credono di aver scelto un nome giovane e moderno senza rendersi conto dellorigine anatomico-sessuale. Ma forse hanno capito il problema in Brasile, dove lo stesso modello si propone come reincarnazione della Ford Fiesta.
Forse non è da escludere lipotesi che a un rivenditore italiano venga in mente di importarne qualche esemplare, da offrire a collezionisti di stranezze, a mattacchioni in vena di ironia o a cafoni orgogliosi del proprio aspetto.
È curioso che finora nessuno, né in India, né in Italia, si sia accorto di questa ambiguità lessicale. Come tale è solo una piccola bizzarria, più comica che rilevante. Ma vale la pena di pensarci un po. Quante altre parole o modi di dire possono provocare malintesi non solo in lingue diverse, ma anche in diverse maniere di usare la stessa lingua?
Cè anche uno strano precedente. Due o tre anni fa si cominciò a usare in Italia la definizione escort come eufemismo per prostituta. Trascurando il fatto che in inglese ha tuttaltro significato e che una Ford con quel nome, benché non più prodotta in Europa dopo il 2003, è ancora in circolazione. Nessuno bada al problema che questo inglesismo sbagliato (come tanti altri) può provocare grottesche confusioni.
La lezione è semplice quanto importante. Non ci può essere buona comunicazione se non si è capaci di capire, percepire, sentire dal punto di vista degli altri. I rischi di incomprensione si annidano dovunque, dalla distanza più remota alla più intima vicinanza.