Intervista di Giorgio Viali a Giancarlo Livraghi
Umanamente 14 ottobre 1999
1. Le persone e l'internet:
Com'è cambiato e come pensi cambierà il tuo rapporto con l'internet?Non è cambiato e credo che non cambierà. Faccio le stesse cose che facevo sette o otto anni fa, quando ancora non usavamo l'internet...
Seguo liste di discussione, scambio messaggi, dialogo con la gente in Italia e in giro per il mondo. La differenza è che oggi c'è più gente e c'è molto più materiale online, ma nessuno dialoga con tutta l'internet... ognuno di noi ha il suo giro di interessi e di curiosità...
2. Il lavoro e l'internet:
Ho un mio sito e tenerlo aggiornato è un grosso impegno. Quest'estate ho imparato a farmi gli html da solo... in teoria lo sapevo fare anche prima, ma ci mettevo un sacco di tempo. Ora ho imparato un po' meglio e tutto sommato faccio più in fretta a farli direttamente che a spiegare ad altri come li voglio.
Quali sono attualmente i progetti di cui ti occupi nell'internet?
Scrivo: cose che vanno in rete e cose che vanno "su carta". Ho appena consegnato un libro all'editore (speriamo che lo stampi presto) e fra poco probabilmente ne andrà in cantiere un altro.
Aiuto alcune imprese a capire come muoversi in rete. Mi occupo delle strategie, non di "mettere su siti web".
E sono un "attivista" per tutto ciò che riguarda la libertà e la cultura della rete.
3. Community nell'internet:
Potresti aiutarci a trovare una definizione di web community?Secondo me le comunità sono l'internet.
Il cuore della rete è l'infinita moltitudine delle comunità.
4. Sviluppo delle web community:
Le web community hanno un futuro? Si svilupperanno?
Quali nuovi strumenti nasceranno per ampliarne le potenzialità?Le comunità esistevano molto prima che nascesse la world wide web, continuano a esistere in tante forme e sopravviveranno a qualsiasi cambiamento della tecnologia.
Gli strumenti non contano... la rete è fatta di persone.
5. Sviluppo delle web community:
Si formeranno in un prossimo futuro delle grandi web community che interagiranno direttamente con la società e il mercato?Ci sono da venticinque anni. Ma non so che cosa possa essere una "grande" web community. Una comunità ha un limite di dimensione: oltre un certo numero la comunicazione non è più personale. Credo che più che la quantità conti la qualità, cioè il valore dei contenuti e del dialogo.
6. Gruppo di lavoro sulle comunità virtuali:
Di cosa potrebbe occuparsi un gruppo di lavoro sulle comunità virtuali?Secondo me le comunità non sono "virtuali". Sono fatte di persone e quindi molto reali.
Un gruppo di lavoro potrebbe occuparsi di come le persone interagiscono in rete e di come le comunità online possono essere utili per un'infinità di cose: dal semplice divertimento e dialogo personale (che non è una cosa poco importante o poco interessante) fino all'impegno nella società, nell'economia eccetera.
Credo che ci sia molto da fare per far conoscere, capire e crescere i veri valori della rete; non una banale (e fastidiosa) "alfabetizzazione" tecnica ma un arricchimento umano e culturale.
7. Battaglie e l'internet:
Dove si stanno combattendo oggi le grandi battaglie dell'internet?
Dove sono attualmente le frontiere di uno sviluppo libero dell'internet e chi le sta minacciando?C'è un tentativo di ridurre la rete a un sistema centralizzato una "brutta copia" dei mezzi tradizionali a senso unico. Era inevitabile che succedesse. Dipenderà da noi (dalle persone in rete) come si evolverà la faccenda. Qualcuno probabilmente sarà contento di fare la pecora. Ma la forza della rete sta nelle persone che la sanno usare in modo davvero "interattivo".
Le minacce ci sono. Sono continui i tentativi di censurare o imbrigliare la rete, con ogni sorta di pretesti. Purtroppo siamo in pochi, in Italia e nel mondo, a occuparci di questo problema con continuità. Non basta "agitarsi" o "gridare" ogni tanto. Ci vuole costanza e un impegno non "occasionale".
In Italia c'è una sola associazione che si occupa seriamente di questi problemi. Si chiama ALCEI (http://www.alcei.it). Merita di essere aiutata tutti i modi possibili.
Un'altra "battaglia" è quella per la trasparenza e la compatibilità. Non si tratta solo di Linux vs. Microsoft. La rete è nata su sistemi completamente aperti, compatibili, disponibili a tutti e opensource. Bisogna impedire che sia imbottigliata in un sistema assurdo come quello che abbiamo nel software.
8. I "grandi" e l'internet:
I grandi portali della web stanno allargando i loro servizi, e diventando omnicomprensivi. Gli utenti usualmente visitano un numero limitato di siti web, e vi ritornano costantemente. Continuerà questa tendenza attuale?I "portali" nascono per fare soldi: per vendere pubblicità e per cercare di "canalizzare" in traffico in modo che le imprese, se vogliono fare qualcosa in rete, si appoggino su di loro e sul "grande pubblico" che passa dalla loro porta. Nessuno sa come andrà a finire... sono una "moda" passeggera o diventeranno dominanti? La cosa più probabile, secondo me, è che siano uno dei tanti modi per usare la rete. In questo momento tutti stanno cercando di essere "il portale", generico e uguale per tutti. Mi sembra ovvio che non tutti possono essere l'unico... la strada più seria per quel tipo di servizi sarebbe non la genericità ma la specializzazione.
Ma tutta la faccenda è ancora all'inizio, ci vorrà qualche anno per vedere come si evolverà
9. Alternative e l'internet:
Ha senso oggi parlare di informazione "alternativa" nell'internet?
Cosa vuol dire oggi fare informazione "alternativa" nell'internet?>Che cosa vuol dire "alternativo"? "Alternativo" a cosa? Secondo me si tratta di informazione tout court. La qualità dell'informazione offerta dai "grandi mezzi" è scadente e sta peggiorando; sempre più banale, ripetitiva e "omogeneizzata". L'internet è uno strumento importante per dare e ricevere informazioni di migliore qualità.
10. Hai scritto: "Ho cercato per tutta la vita di essere un "hacker culturale". Smontare l'informazione e la conoscenza per cercare di capire che cosa c'è dentro. E poi rimontarla in modo diverso da com'era o sembrava, trovando le giunzioni fra cose apparentemente eterogenee. Non è facile, ma quando si riesce è affascinante".
Come farlo con le web community? Qualche consiglio utile?Secondo me un "hacker culturale" usa tutti gli strumenti disponibili: non solo l'internet.
Ci sono le conversazioni personali, gli incontri, i libri, le riviste (ce n'è qualcuna meno banale di altre) perfino i giornali che magari a pagina 37 pubblicano qualche notiziola molto più interessante di quelle in prima pagina... Le comunità online sono ovviamente anche uno strumento di conoscenza. Un consiglio? Essere sempre molto curiosi su tutto e sapere come usare i percorsi meno ovvi. Spesso troviamo cose interessanti dove meno ce le aspettiamo.