Fra le opere di Robert Graves, Homers Daughter è una delle meno note; ma è molto interessante. Ce nè anche una traduzione italiana. In quel libro Graves spiega che cerano tanti aedi, o cantastorie, spesso ciechi, che viaggiavano di
città in città raccontando fantastiche avventure ed epici poemi. Spesso viaggiavano da una parte allaltra
del mondo greco sulle navi dei mercanti. Larrivo del mercante era un momento di
incontro e di festa e unoccasione per ascoltare le narrazioni dei poeti. Che
ci sia stato un Omero o no, è discutibile; ma il fatto è che le storie cambiavano
secondo chi le raccontava. La versione più diffusa dellOdissea era diversa da quella che
ci è stata tramandata. Penelope era una donnaccia che non aveva alcuna voglia di stare ad
aspettare il suo vagabondo e traditore marito e si divertiva coi Proci; allarrivo di
Ulisse a Itaca fingeva di non riconoscerlo e lo faceva ammazzare. Non cerano cosė
tante altre donne (Circe, Calipso, Nausicaa) con uninfluenza cosė importante. I
ruoli maschili e femminili erano più simili a quelli di altri poemi, come lIliade.
La protagonista del libro è la figlia di un re, in una città greca della Sicilia.
Vive esperienze complicate, di intrighi di corte e di contrasti con varie città e
province. Sente i cantori raccontare la storia di Ulisse e di Penelope; alla fine scrive
una sua versione dellOdissea, in cui riflette, in parte, la sua esperienza
personale; e racconta se stessa nel personaggio di Nausicaa. Robert Graves parte sempre da
ipotesi storiche molto serie e approfondite; il quadro generale era molto probabilmente
come lui lo descrive. Il personaggio, naturalmente, è inventato; ma che ci sia la mano di
una donna nel testo dellOdissea come lo conosciamo mi sembra unipotesi
interessante.
Robert Graves nacque nel 1895 e morė nel 1985. Scrisse poesie, saggi e altre opere,
fra cui vari libri sulla mitologia greca e alcuni "romanzi storici". I più
famosi sono Io, Claudio (1934) e il seguito Il Divo Claudio in cui
descrive la società e i costumi della Roma dellepoca, vista dagli occhi di Claudio,
che fin da giovane viveva fra gli intrighi di corte, poi (suo malgrado) divenne
imperatore. Fra le opere più interessanti di Graves cè anche una biografia di
Belisario, in cui descrive con straordinaria efficacia il mondo bizantino.
Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it
aprile 1998