Rosa dei venti

I Garbugli della Rete - 11
aprile 1997

L’intramontabile BBS

 
 
 
 

Conosco molte persone che non vogliono venire sull’internet. Non sono analfabeti, ignoranti, tecnofobi o persone prive di curiosità. Al contrario. Leggono, si informano, amano lo scambio e la ricerca di notizie e opinioni, spesso sanno usare un computer. Ma dicono «Uff, quella roba lì, a me non interessa».

Molte di queste persone hanno un modem e una connessione – o in qualche modo la possibilità di entrare in rete. Hanno fatto un giro, hanno trovato poco di interessante per loro, e hanno piantato lì. Si affacciano solo raramente, perché hanno sentito dire che c’è qualcosa che vorrebbero vedere. Spesso (perché non hanno pratica, né pazienza) fanno fatica a trovare il sito; spesso poi vedono che è lento... si stufano, e per mesi e mesi lasciano spento il modem.

Quanti sono? Non ci sono numeri precisi, ma sono tanti. Molto “a spanne“, credo di non essere lontano dalla verità se penso che siano circa metà delle persone che provano a collegarsi.

In parte, è naturale e prevedibile. Ogni cosa nuova suscita una certa curiosità: tanti provano, pochi continuano. Per esempio molte famiglie italiane hanno un video-registratore e pochissime lo usano, se non per far vedere cassette ai bambini (perché ai bambini piace rivedere tante volte la stessa cosa).

Ma si dice continuamente (e il concetto non è sbagliato) che la rete è un’altra cosa: dovrà diventare come il telefono, come un elettrodomestico di uso comune... perché nonostante tutte l e chiacchiere sulla crescita “esponenziale“ finora questo non sta succedendo, e in Italia meno di una persona su 100 ha qualche esperienza della rete?

Un motivo è che l’informazione dominante sparge un’infinità di notizie e commenti che fanno passare la voglia a qualsiasi persona di buon senso. In parte, assurdi terrorismi: pirati, pedofili, nazisti... gente divorata dalla rete che non ha più una vita reale perché è “posseduta” da una demoniaca esistenza “virtuale” in un misterioso e inquietante “ciberspazio”... In parte, ottimismi un po’ folli, soluzioni estreme, esercizi estetici di astrusa avanguardia... cose interessanti, forse, come punte sperimentali, ma estranee alla maggior parte dell’umanità.

Ma c’è un altro, e più semplice, motivo. Quasi tutta l’informazione diffusa riguarda solo un aspetto del mondo world wide web: l’esplorazione di “siti” alla ricerca di informazioni - o di puro e semplice spettacolo. Chi non conosce la rete, o l’ha provata superficialmente, crede che l’internet sia “solo” quello.

C’era una volta... il BBS. Sembra una cosa antica, di tanti anni fa... Sapete quanto tempo è passato da quando c’erano praticamente solo i BBS? Tre o quattro anni. E intanto si parla già della fine del sistema web come lo conosciamo oggi, perché (si dice) stanno arrivando altre tecnologie che potrebbero farci mettere da parte i nostri browser...

Provate a andare a vedere. Scoprirete che i BBS. sono vivi e stanno benissimo; anzi ne nascono di nuovi. Stanno nascendo anche nuove specie di BBS, che magari usano proprio risorse web...

All’interno di alcuni provider, grossi o piccoli, ci sono cose che in pratica sono BBS, con aree di chat e forum, con un’infinità di spazi di scambio. Alcune “reti civiche” stanno svolgendo bene il ruolo che era tradizionalmente dei BBS. (in pratica sono BBS). È perfettamente possibile (e molti lo stanno facendo) creare “isole nella rete”, magari proprio siti web, che funzionano esattamente come un BBS. .

Credo che uno dei ruoli tradizionali dei BBS, come “ripostiglio” di file, sia destinato a perdere importanza. È facile e pratico (banda permettendo) andare a prelevare software in uno dei tanti siti che ne offrono.

Ma i BBS. come punti d’incontro, come piccole o grandi isole in cui la rete diventa casalinga e casereccia, talvolta serissima, talvolta di impegno sociale e civile, talvolta di polemiche più o meno insulse, talvolta di puro gioco... vediamo che continuano a esistere e a crescere.

Non dimentico che sono stati i BBS i miei primi maestri nella rete. Anche perché allora l’internet era cosa per pochi privilegiati. Ma anche oggi, a chi mi chiede come entrare in rete, suggerisco di andare a fare qualche giro nel vicinato prima di avventurarsi per mari sconosciuti alla ricerca del proverbiale gatto di Clinton o di qualche insulsa coniglietta. Di solito, non mi ascoltano. Spesso poi mi dicono «boh, ma che cosa ci trovi di interessante in quella roba².

Riscopriamo i BBS. , e facciamoli scoprire: come basi di partenza, o come porti simpatici dove ritrovare gli amici dopo una navigazione non sempre tranquilla.

Potranno morire (anzi certamente, presto o tardi, moriranno) il modem, i browser... tutti i software e le tecnologie che conosciamo oggi... Ma non i BBS. Forse un giorno smetteremo di chiamarli con il nome un po’ buffo di Bulletin Board System.. Ma, qualunque sia il nome, ci saranno: e saranno, come sono, il cuore pulsante della rete. Aiutiamoli a vivere e a crescere.


 

   
 
Giancarlo Livraghi
gian@gandalf.it
  febbraio 1997
 



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