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"Mainetti mette la Bibbia in musica per Hollywood"
Data: 17/10/2007
 Cronaca Locale

Mainetti
mette la Bibbia
in musica
per Hollywood


[FIRMA]SIMONETTA ROBIONY
ROMA
A chi poteva venire in mente se non agli americani di realizzare l’intera Bibbia in cd facendola recitare ai più grandi nomi di Hollywood? Ma a chi poteva venire in mente se non a uno stravagante come Jim Caviezel, il Cristo di Mel Gibson che tra i Sassi di Matera ha vissuto la sua Passione, di chiamare un italiano per la colonna sonora? Dunque, a Nashville, l’indimenticabile cittadina che fa da sfondo al film di Altman sulla musica folk sono andati in scena in prima mondiale, alcuni brani del Nuovo Testamento. A dirigere l’orchestra Stefano Mainetti che ha composto l’accompagnamento musicale dei venti cd in lingua inglese, nati dalla collaborazione tra Thomas Nelson, il più grande editore di Bibbie al mondo, e la Falcon Group, una delle maggiori produzioni audiovisive Usa. Titolo dell’opera, manco a dirlo, The word of promise, ovvero La parola della promessa. Ma come c’è finito Mainetti in questa colossale operazione ? Mainetti è un compositore romano di colonne cinematografiche e tv, cresciuto professionalmente a Los Angeles dov’è rimasto dodici anni, ha lavorato con la Titanus di Goffredo Lombardo di cui ha fatto anche Orgoglio, interpretato da Elena Sofia Ricci che, a fine riprese, sarebbe diventata la moglie nonchè la madre della sua piccola figlia. «E’ stato il tema romantico più facile che abbia mai fatto perchè dedicato alla donna che stavo per sposare e non, come accade di solito all’idea dell’amore» dice. Ma non è per Orgoglio che Caviezel gli ha fatto questa folle proposta. No. E’ per i due brani dell’Abba Pater che compose e fece cantare a Papa Wojtyla in occasione del Giubileo e che furono inclusi, insieme ad altri pezzi di Leonardo De Amicis, in un cd capace di vendere due milioni di copie nel mondo. Per merito di Giovanni Paolo II certamente, ma anche della musica su cui cantava il Papa. La cosa più difficile? «L’ampiezza del progetto - dice - non mi era mai capitato di realizzare venti ore di musica, che non cessa neppure quando gli attori recitano perchè indispensabile a creare una suggestione». Notissimi alcuni interpreti. Marisa Tomei è Maria Maddalena, Terence Stamp è il Padreterno, Lou Diamond è l’evangelista Marco, Stacy Keach è l’apostolo Paolo, Ernie Hudson è Pietro, Luou Gosset è l’amato Giovanni, Kimberly Williams-Paisley è la Madonna.
E adesso si ricomincia con il Vecchio Testamento per il quale molti nomi sono già stati presi a partire da Richard Dreyfuss che sarà Mosè e già campeggia sulla pubblicità di lancio dei prossimi cd per cui Mainetti scriverà almeno una cinquantina di ore di musica. Cos’è? Una chiamata da Dio questo lavoro che finirà per occupare quattro anni della sua vita? Ride. «Non sono particolarmente religioso ma sono fiero di esser stato scelto per questo compito». Perché hanno scelto lei? «Per il genere di musica che faccio. La musica è linguaggio universale per eccellenza, parla al cuore prima che alla mente. Io mescolo una infinità di suoni etnici, come a dire: ecco, sentite, questa è davvero la musica di tutti i popoli e di tutte le razze. Faccio un esempio. Per la voce solista ho voluto la soprano turca Yasmine Sannino, quella dei film di Ozpetek perchè sa cantare senza un testo. E’ un manifesto, la mia musica, che ben si sposa al messaggio cristiano rivolto, come dicono proprio i Vangeli, a tutte le genti».