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INTERVISTA A STEFANO MAINETTI

In questi giorni ho avuto modo di parlare, per e-mail, con una persona di una gentilezza unica. Questa persona risponde al nome di Stefano Mainetti.
Molti di voi, forse, si staranno chiedendo chi sia costui. Stefano Mainetti è un signore di 49 anni che lavora nel mondo del cinema, nonostante non abbiate mai visto il suo volto, in molti film e fiction TV è più presente di quanto crediate.
E' un doppiatore? No. Però anche lui dà voce. Una voce particolare. La voce dei sentimenti. E' uno di quelli che ha maggior potere all'interno di un film, perché è lui che orienta lo spettatore nella visione. E' lui che ci permette di distinguere se siamo in presenza di una scena di pericolo o di una d'amore.
Bene avete capito. E' un musicista. Ha musicato molti film di Mattei e Massaccessi. Ha lavorato con Fulci (Zombie 3), con E.G. Castellari e anche con E.B. Clucher. La maggior parte del pubblico italiano lo conosce per un'altra composizione musicale.
Sua è la colonna sonora della serie televisiva "ORGOGLIO" miglior tema dell'anno per la fiction Italiana al Festival di Ravello 2005.

Colgo l'occasione per pubblicare la sua intervista (su sua concessione) e di ringraziarlo nuovamente per la sua disponibilità e gentilezza nei miei confronti.

1- Buongiorno signor Mainetti, iniziamo con una domanda scontata: quando ha cominciato a capire che la musica sarebbe stata il suo lavoro? Che studi ha fatto per arrivare a ciò?

Pur non venendo da una famiglia di musicisti ho cominciato molto presto a studiare musica, intorno ai sei anni, su una chitarra che mi era stata regalata. I miei genitori decisero di mandarmi a lezione di chitarra classica, visto il precoce attaccamento allo strumento. Più tardi ho studiato composizione e direzione d’orchestra al conservatorio poi, a seguire, una specializzazione in musica da film negli States.

2- Come ha cominciato?

Scrivendo la colonna sonora di un documentario sulla vita di Federico Fellini, subito dopo ho cominciato a collaborare con la FILMIRAGE, che era la produzione di Donatella Donati e Aristide Massaccesi, alias Joe D’Amato. Intorno a loro c’era un certo fermento e diversi film di genere venivano realizzati in collaborazione con altre produzioni per cui ebbi presto modo di allargare il giro.

3- Leggo nel suo sito che lei ha "musicato" alcuni film di Mattei, Massaccesi, Donati e De Angelis, registi, definiti dalla critica, di serie Z. Vedo che i più sono registi di Horror o di guerra o catastrofici, la mia domanda è: la musica viene creata prima del film, durante il film oppure a fine riprese in fase di montaggio?

In quegli anni si producevano pochi film per la televisione mentre molte pellicole venivano ancora realizzate per il cinema, tra queste i cosiddetti “B-movie” sono stati una grande palestra ed è lì che ho imparato a spaziare tra i generi più disparati di musica, rivedendoli oggi mi ricordo soprattutto la fretta per il poco tempo a disposizione per la realizzazione della colonna sonora. Nonostante ciò oggi alcune sono tornate alla ribalta: Ricevo diverse richieste per quelle colonne sonore, soprattutto dall’estero. Non c’e’ una regola fissa per la realizzazione di un soundtrack, preferibilmente e se c’e’ tempo, si comincia prima delle riprese, lavorando sulla sceneggiatura e confrontandosi con il regista. Lavorando negli Stati Uniti questa è quasi una prassi, ma diventa anche un problema di budget.

4- Mi era parso di aver letto che le musiche vengono prodotte prima del film o durante la lavorazione di esso. Poi vengono fatte ascoltare al regista e lui provvede ad applicarle al film. Ma come si può creare dal nulla delle musiche, senza avere la minima idea delle scene che intende girare il regista? Può farmi un po' di chiarezza? Non ricordo dove, avevo letto che molti musicisti hanno carta bianca nel compongono le musiche e difficilmente il regista osa fargliele rifare da capo. Come si fa ad incontrare ciò che il regista vuole veramente?

In genere c’e’ sinergia tra musicista e regista e quello che ne viene fuori e’ il risultato di una sintesi acquisita tra lettura della sceneggiatura raffronto con il set e interpretazione personale ma non c’e’ un a regola fissa, personalmente ho un approccio morbido con il film, leggo lo script poi cerco di maturare le idee e di confrontarle con quelle del regista, altre volte sei lasciato solo e il risultato del mood musicale e’ frutto solo del tuo punto di vista, questo non è necessariamente uno svantaggio ma, ripeto, è tutto estremamente soggettivo.

5- Lei ha prodotto la colonna sonora di ZOMBIE 3 di Lucio Fulci. Una curiosità: alcuni dicono che il film lo abbia girato per buona parte Mattei, lei ne sa nulla?

Il film fu effettivamente terminato da Bruno Mattei: problemi di salute avevano costretto Lucio Fulci ad allontanarsi dal set.

6- Lei ha lavorato con tanti registi del cinema di genere italiano da Fulci a Mattei passando per Massaccesi, E. g. Castellari e Enzo Barboni; ha qualche ricordo su questi “artigiani” del cinema?

E’ passato molto tempo, ma ricordo con grande piacere Aristide Massaccesi, in quel periodo lavorammo molto insieme, aveva il raro dono della simpatia, a prescindere da quello che diceva ti rimaneva sempre impressa la sua espressione pungente. Gli piaceva lavorare con i giovani e personalmente devo molto a lui e a Donatella Donati, erano i miei inizi e non era facile farsi spazio in un mondo così particolare e a me totalmente sconosciuto. Un giorno durante la produzione di un suo film horror che prevedeva l’impiego di animali arrivò in ufficio una richiesta ulteriore di denaro da parte dell’addestratore del set, la motivazione era la seguente: Mille topi a perdere... Perché in una scena erano scappati quasi tutti i topi impiegati…avreste dovuto vedere la sua faccia quando lesse la fattura!

7- Come si spiega il suo sodalizio con la premiata Ditta? Ho visto che ha musicato il loro film, “L'assassino è quello con le scarpe gialle”, i loro programmi televisivi e i loro spettacoli teatrali.

Con i “ragazzi” della Premiata ci conosciamo da sempre, e quando ebbi l’occasione di vedere un loro spettacolo mi divertii talmente tanto che fui io stesso a propormi come compositore, da allora non abbiamo più smesso di collaborare e quasi l’intera produzione musicale della “Premiata Ditta” è di mia composizione, oltretutto Pino Insegno è un grande collezionista di musiche da film e questo contribuito a cementare la nostra amicizia.

8- La sua popolarità credo sia dovuta alle musiche che ha creato per la fiction “Orgoglio”, in cui recita anche sua moglie, l'attrice Elena Sofia Ricci. E' difficile passare dal produrre le musiche per un film di Mattei o Fulci a quelle di una fiction più sentimentale, ottocentesca come quella di Orgoglio? E' vero che un bravo musicista deve saper far tutto però la stessa cosa non si può dire in tutti i campi (un attore drammatico tende quasi sempre a rimanere drammatico e per un comico vale la stessa cosa, anche se ci sono delle eccezioni).

Una delle cose che preferisco del mio lavoro e’ il fatto di non essere ripetitivo: c’e’ il momento di parlare con il regista, quello di stare sul set, poi cominci a comporre e sei solo, quindi passi un periodo con l’orchestra i fonici e i tecnici del suono. Sono fasi diverse ognuna importante e stimolante, per di più all’interno di uno stesso film ti può capitare di scrivere musica di generi diversi e questo l’ho imparato prima da studente e poi sul campo con le variegate produzioni di cui sopra. Credo che anche un buon attore debba saper passare dal comico al tragico anche se e’ più raro il contrario: e’ più difficile far ridere che piangere.

9- “Una grande musica salva un film mediocre”; è d’accordo con questa affermazione?

Sono parzialmente d’accordo: ci sono film brutti con colonne sonore indimenticabili, queste ultime talvolta passano alla storia ma il film rimane brutto e spesso nemmeno te lo ricordi. Qualche volta è anche vero il contrario: film da cineteca con musiche mediocri che però prendono vita e magari vengono ricordate grazie alla scena.

10- Chi è il suo compositore preferito, il suo Maestro?

Più che un compositore amo citare i binomi registi-musicisti. Quando c’e’ buona sintonia tra i due alla lunga si ottengono i risultati migliori e la somma delle due componenti (quella scenica e quella musicale) da per risultato quello che noi Italiani abbiamo chiamato “melodramma” cioè l’unione di diverse forme d’arte. In quest’ottica mi piace ricordare Fellini-Rota, Leone-Morricone, Hitchcock-Hermann, Spielberg-Williams.

11- Quali colonne sonore avrebbe voluto produrre e per quali film avrebbe voluto essere lei a comporre le musiche?

Mi piace molto Dave Grusin, una sua colonna sonora per tutte:”Il Paradiso può attendere”, mi sarei confrontato volentieri con questa stessa pellicola, ho amato molto quel film.


Se volete contattarlo o saperne di più visitate il suo sito: http://nonsolotrash.dyndns.org/

FONTI: La foto è tratta dal sito personale di Stefano Mainetti.

AUTORE INTERVISTA: Stefano Bucci (alias Tomas Milian)

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